Biocarburanti, una buona notizia per le auto dall’Unione Europea

Per la prima volta un'istituzione dell'Unione europea, approvando una proposta inserita anche nel testo per l'Euro 7, ha introdotto un riferimento ai biocarburanti

Pubblicato: 22 Luglio 2023 18:00

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Oggi è ancora troppo presto per trarre conclusioni definitive, tuttavia, emergono interessanti sviluppi nell’Unione Europea riguardanti l’Euro 7 e i biocarburanti, i quali potrebbero influenzare i progetti già delineati per il futuro della mobilità in Europa. Recentemente, la Commissione Industria, Ricerca ed Energia dell’Unione Europea ha approvato una proposta che considera i biocarburanti come “carburanti CO2 neutri”, aprendo la possibilità di mantenere in uso il motore a combustione interna anche dopo il termine del 2035. Allo stesso tempo, si sta valutando la possibilità di ritardare l’entrata in vigore dello standard Euro 7.

Svolta per i biocarburanti

Per la prima volta, un’istituzione dell’Unione Europea ha approvato una proposta, anche inserita nel testo per l’Euro 7 in commissione Ambiente, che include i biocarburanti nella definizione più ampia di “Carburante a Emissioni di CO2 Neutrali“. Questa definizione avrà un ruolo fondamentale quando la Commissione Europea redigerà i prossimi atti delegati riguardanti i nuovi standard di CO2 per le automobili.

Nello specifico, la Commissione ITRE ha stabilito che i carburanti CO2 neutri comprendono combustibili rinnovabili o sintetici, definiti dalla direttiva 2018/2001, che includono biocarburanti, biogas, combustibili da biomassa e carburanti rinnovabili liquidi e gassosi per il trasporto, sia di origine non biologica che a base di carbonio riciclato. Tali carburanti sono considerati “con emissioni pari a zero”, poiché l’anidride carbonica incorporata nella loro composizione chimica proviene da fonti biogeniche o è stata evitata l’emissione nell’atmosfera.

Il testo approvato in Commissione ITRE prevede un rinvio dell’entrata in vigore dell’Euro 7 fino a 5 anni, allineandolo agli standard Onu sui pneumatici. Inoltre, il testo mantiene le condizioni di test Euro 6 per i mezzi pesanti e esclude quelle ritenute “irrealistiche” per i veicoli leggeri.

Un altro importante cambiamento riguarda i limiti delle emissioni per i veicoli commerciali, che vedono la modifica dei valori da 35 a 44 kW/t. Ciò significa che i veicoli commerciali dovranno rispettare nuovi limiti di emissioni in base alla potenza del motore rispetto al peso del veicolo.

Queste modifiche rappresentano un passo significativo nella regolamentazione delle emissioni dei veicoli nell’Unione Europea e hanno l’obiettivo di promuovere un uso più sostenibile dei mezzi di trasporto e ridurre l’impatto ambientale.

Cosa dice la direttiva

La direttiva europea 959 del 2023 del Parlamento e del Consiglio introduce una riforma nel sistema ETS (Emission Trading System), che regola il commercio delle quote di emissione di CO2. Questo sistema, istituito nel 2005, consente ai settori energetici e industriali di acquistare quote di emissione al fine di regolare le proprie emissioni inquinanti.

La nuova direttiva apporta un significativo cambiamento al sistema di scambio delle quote di CO2, estendendolo anche al settore del riscaldamento domestico e del trasporto su strada. Questa modifica è finalizzata ad aumentare l’efficacia delle politiche di lotta al cambiamento climatico e a coinvolgere attivamente altri settori chiave nell’impegno per la riduzione delle emissioni di gas serra.

Con l’inclusione del settore del riscaldamento domestico e del trasporto su strada nel sistema ETS, si mira a incoraggiare e incentivare anche in queste aree una maggiore adozione di pratiche e tecnologie a basse emissioni di carbonio. Inoltre, l’estensione del sistema potrebbe favorire una maggiore consapevolezza sulle emissioni di CO2 e promuovere scelte più sostenibili tra i cittadini e le imprese.

Con questa riforma, l’Unione Europea mira a rafforzare la lotta contro il cambiamento climatico e a promuovere una transizione verso un’economia più sostenibile e a basse emissioni di carbonio.

L’aumento dei prezzi dei carburanti

La nuova direttiva europea 959 del 2023 introdurrà un sistema di scambio delle quote di CO2 che coinvolge anche il settore del riscaldamento domestico e del trasporto su strada, il che comporterà che le compagnie petrolifere saranno obbligate a pagare per le emissioni di CO2 prodotte durante la produzione di carburanti. Questo inevitabilmente porterà ad un aumento dei costi per queste compagnie, il quale si rifletterà sul prezzo finale della benzina e del gasolio.

L’entrata in vigore di questo nuovo sistema di scambio è prevista per il 2027, e ciò solleva preoccupazioni per gli automobilisti europei, in quanto il prezzo dei carburanti potrebbe subire un significativo incremento.

Secondo le previsioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, il nuovo sistema coinvolgerà un numero maggiore di operatori rispetto al sistema attuale, il che comporterà un aumento della domanda e, di conseguenza, dei prezzi delle quote di CO2 in vendita. La carenza di aziende coinvolte nella generazione di quote attraverso progetti ambientali, che richiedono tempi di realizzazione più lunghi, potrebbe contribuire a questa crescita esponenziale della domanda.

Questo aumento della domanda potrebbe far salire il prezzo delle quote di CO2 a 200 euro per tonnellata, che si tradurrebbe in 53 centesimi in più per litro di gasolio e 47 centesimi in più per litro di benzina. In altre parole, se si applicasse questo aumento ai prezzi medi attuali dei carburanti, la benzina raggiungerebbe un prezzo di 2,288 euro al litro, mentre il gasolio costerebbe 2,191 euro al litro, al netto delle eventuali imposte.

Questa prospettiva pone sicuramente delle sfide significative per gli automobilisti e per il settore dei trasporti, e potrebbe spingere a considerare alternative più sostenibili e adottare misure per la riduzione del consumo di carburanti fossili.

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