Inchiesta Liguria, Toti ai domiciliari, indagato anche il Commissario del Porto di Genova

Le indagini sul caso Toti e sul giro di corruzione si intensificano. Trovata ingente somma di denaro a casa di Spinelli, indagato anche il Commissario del Porto di Genova

Pubblicato: 9 Maggio 2024 08:12

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Le indagini che hanno travolto la regione Liguria continuano, insieme scandalo di corruzione che ha portato agli arresti domiciliari il presidente Giovanni Toti e che ha coinvolto figure chiave come il Commissario del Porto di Genova, Paolo Piacenza. La situazione si aggrava con il crescente numero di indagati e le significative somme di denaro sequestrate.

L’interrogatorio di garanzia per Giovanni Toti è previsto per il prossimo venerdì 10 maggio. Nel frattempo, l’inchiesta si allarga, coinvolgendo oltre 30 persone tra cui Aldo Spinelli, noto imprenditore ed ex presidente del Genoa, e Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti.

Trovati contanti in casa di Spinelli

La Guardia di Finanza ha trovato 220.000 euro circa in contanti e valuta estera nella residenza di Spinelli, parte di un ammontare complessivo di 570.000 euro sequestrati su disposizione della giudice per le indagini preliminari, Paola Faggioni. Nello specifico si trattava di 215.000 euro, 20.000 dollari e 5.000 sterline. Queste somme potrebbero essere state utilizzate per influenzare decisioni riguardanti la gestione di spazi pubblici e concessioni portuali, secondo gli inquirenti.

Una conversazione telefonica tra Giovanni Toti e Spinelli ha incentivato ulteriori sospetti. I due sembrano discutere di somme di denaro associate a una barca, con Toti che esclama: “Festeggiamooo”. Questi dialoghi sono ora al centro delle indagini della procura, che cerca di determinare la natura esatta delle transazioni discusse.

Le accuse specifiche riguardano l’alterazione di due procedimenti. Uno mirava a trasformare una spiaggia pubblica di Celle Ligure in un resort di lusso, aumentandone il valore per la società di Spinelli.

L’altra concessione, riguardante il Terminal rinfuse al porto di Genova per un periodo di trent’anni, è sospettata di fungere da pretesto per ambizioni commerciali future che non sono state ancora chiarite. Sebbene ufficialmente la concessione sia destinata alla gestione di materiali sfusi, ci sono indizi che suggeriscono potrebbe essere utilizzata per sviluppi commerciali più remunerativi, come la trasformazione in un terminal per container, una volta completata la costruzione della diga foranea.

Indagato anche il Commissario dell’Autorità Portuale di Genova Paolo Piacenza

Un’altra figura centrale è Paolo Piacenza, Commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, ora indagato per abuso d’ufficio. La sua abitazione è stata perquisita.

Gli altri indagati al centro dell’inchiesta

Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale e attualmente in carcere, è uno degli altri principali indagati, con una situazione particolarmente complicata per i numerosi vantaggi personali che avrebbe ricevuto da Spinelli.

Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti, affronterà oggi 9 maggio un interrogatorio per le sue presunte connessioni con la mafia e altre accuse di corruzione. Dovrà dare spiegazioni riguardo le dichiarazioni intercettate e le sue implicazioni in diverse indagini.

L’avvocato di Toti: ci sono stati malintesi

L’avvocato di Toti, Stefano Savi, ha dichiarato che, nonostante le apparenze, le azioni del governatore non sono mai state illecite, sostenendo che si trattava di malintesi piuttosto che di veri e propri atti di corruzione. Il legale ha confermato che non ci sono piani di dimissioni in vista, sottolineando che “il processo è tutto da fare”.

Questa posizione è contrastata dal crescente coro di oppositori che chiedono dimissioni immediate e nuove elezioni, citando l’integrità della democrazia.

D’altra parte, Toti mantiene una posizione garantista e si rifiuta di considerare le dimissioni, preparandosi ad affrontare il processo che potrebbe definire il suo futuro politico e quello della regione. “Siamo tranquillissimi”, ha affermato Toti, rispondendo alle accuse di corruzione che hanno inviato onde di shock attraverso la politica ligure.

Il dibattito tra i partiti prosegue

Le difese da parte di esponenti del centrodestra, tra cui Antonio Tajani e Matteo Salvini, evidenziano una divisione politica: sostengono la presunzione di innocenza di Toti e ritengono premature le richieste di dimissioni. Questa situazione riflette il delicato equilibrio della politica italiana, dove le accuse possono rapidamente trasformarsi in crisi politiche.

Matteo Salvini, in particolare, ha commentato che dimettersi ora sarebbe equivalente a una resa. Inoltre, Antonio Tajani ha difeso il Guardasigilli Carlo Nordio, sottolineando che la vicenda, essendo di anni fa, avrebbe potuto essere affrontata in precedenza.

Le dimissioni o una mozione di sfiducia potrebbero portare elezioni anticipate, offrendo a Fratelli d’Italia, il principale partito della maggioranza, l’opportunità di posizionare un proprio candidato.

Chi c’è adesso a gestire gli affari della Liguria al posto di Toti

Il vice presidente Alessandro Piana ha preso le redini del governo regionale. Piana ha parlato con i giornalisti a Genova durante la partenza della quinta tappa del Giro d’Italia. Ha riferito che Toti è sereno ma anche ansioso di chiarire le circostanze che hanno portato al suo arresto, sottolineando la continuità amministrativa: “Non ci siamo fermati neanche un minuto, tutti noi ieri abbiamo mantenuto gli impegni presi in precedenza”.

Il vice presidente ha enfatizzato l’importanza di rimanere aperti e disponibili al dialogo con tutte le parti politiche, segnalando un atteggiamento di attesa rispetto alle decisioni future delle segreterie politiche. Piana ha dichiarato di continuare a interagire regolarmente con i segretari politici, i coordinatori, i consiglieri, i capigruppo e gli assessori.

In risposta alle richieste di dimissioni da parte delle opposizioni, Piana ha osservato che tali richieste fanno parte del “gioco delle parti” e ha sottolineato che anche la maggioranza avrebbe agito similmente se le posizioni fossero state invertite. Ha esortato a non scandalizzarsi né irrigidirsi di fronte a tali atteggiamenti, considerandoli una normale dinamica politica.

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