Nei giorni del grande caos contro il governo Meloni per lo stop al Reddito di cittadinanza a partire dal 2024, con l’esecutivo criticato e al centro di tante manifestazioni dei pro-Rdc nelle strade italiane, è l’ultimo intervento alla Camera di Piero Fassino a far discutere parecchio tra maggioranza e opposizione. Fa storcere il naso tanto al centrodestra quanto al centrosinistra, con in testa anche il suo partito, il Pd, che prende le distanze dalle sue parole sullo stipendio d’oro dei parlamentari con tanto di cedolino sbandierato a Montecitorio. Dichiarazioni, quelle dell’ex sindaco di Torino, che portano anche a ulteriori critiche da parte dei comuni cittadini che si sono sentiti offesi dalle parole di Fassino.
La polemica sugli stipendi d’oro
Ma cos’è successo? Intervenuto alla Camera dichiarandosi contrario all’ordine del giorno proposto da Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle sullo stop ai vitalizi, Fassino ha parlato dei cosiddetti stipendi d’oro dei parlamentari che, a detta sua, così tanto d’oro non sono. “Qui ho il cedolino di luglio 2023, è uguale per tutti. Risulta che l’indennità lorda è di 10.435 euro” ha spiegato il deputato dem, agitando il foglio davanti ai colleghi.
Poi è partito con tutte le trattenute, per far capire quanto di quei 10.435 euro resta in tasca: “Dall’indennità vengono defalcati, giustamente, l’Irpef, l’assistenza sanitaria, la previdenza dei deputati che è di 1.000 euro, le addizionali regionali e comunali. Fatti questi giusti prelievi, l’indennità netta dei deputati è di 4.718 euro al mese“.
“Va bene? Sì, l’unica cosa che chiedo è che quando sento dire che i deputati godono di stipendi doro dico non è vero, perché 4.718 euro al mese sono una buona indennità ma non sono uno stipendio d’oro” ha detto Fassino. Parole che hanno subito provocato il caos.
Quanto guadagna un parlamentare
Ma quanto guadagna effettivamente un parlamentare e quali sono le trattenute e tutte le indennità nello stipendio? Il trattamento economico di un deputato può arrivare a 10.400 euro, quello di un senatore a 12.740 euro al mese, ma come si legge sul sito della Camera “l’importo netto mensile dell’indennità parlamentare risulta pari a circa 5.000 euro“.
Questo importo è determinato dalla base lorda di 10.435,00 euro, sul quale sono effettuate “le dovute ritenute previdenziali e fiscali. Per i deputati che svolgono un’altra attività lavorativa, l’importo netto dell’indennità ammonta a circa 4.750 euro, corrispondenti a 9.975 euro lordi”. Ma la paga non si ferma qui, perché un’altra voce riguarda i rimborsi per le spese di vitto e alloggio che, per i deputati che soggiornano a Roma, ha un valore di circa 3.500 euro “non tassati”.
Lo stipendio lieviterebbe così a 8.500 euro per i deputati, 9.000 circa per i senatori che hanno dalla loro anche un altro rimborso legato al trasporto. Infatti, si legge sul sito della Camera, “per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto utilizzato per i collegamenti con Roma” hanno diritto a un rimborso forfettario individuato in base a due fasce chilometriche, fino a 100 km da 3.323,70 euro trimestrali e dai 100 in su di 3.995,10, mentre per i senatori l’importo è fisso a 1.650 euro al mese. Ed ecco che lo stipendio di un deputato può arrivare a quasi 9.800 euro e quello di un senatore a 10.650 euro netti al mese.
Considerando poi le spese per gli staff e l’attività politica di deputati e senatori, le tessere per i trasferimenti aerei e ferroviari e i vari bonus da parlamentari (per esempio quelli per comprare tablet, smartphone, schermi a 34 pollici, auricolari e pc) le cifre lievitano ancor di più.