Senza dubbio i gettoni d’oro costituiscono uno dei metodi più utilizzati per premiare i concorrenti dei vari giochi a premi e dei programmi televisivi. Si passa dall’Eredità per arrivare fino al Grande Fratello. Per non dimenticare poi a Masterchef.
Ma perché vengono utilizzati proprio i gettoni d’oro? Fino a qualche anno fa, sostanzialmente era vietato effettuare i pagamenti in contanti – o tramite un bonifico – nei quiz televisivi. Si sarebbe trattato di gioco d’azzardo, che è consentito esclusivamente in alcuni luoghi autorizzati. Una sentenza del Tar del Lazio del 2016, però, ha cambiato un po’ le regole del gioco: adesso è possibile effettuare i pagamenti per il gioco del lotto e le lotterie nazionali. Ma è necessario che i criteri di selezione e le modalità di accesso al gioco siano definiti in maniera ben precisa e dettagliata.
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Gettoni d’oro, un po’ di storia
Andrea Saccone è un giovane studente 18enne, nato e cresciuto ad Arezzo. Nel 2018, il suo nome è sulla bocca di tutti: a L’Eredità, il celebre quiz tv in onda su Rai Uno e condotto da Fabrizio Frizzi, sta vincendo una gara dopo l’altra, eliminando gli altri concorrenti e accumulando, sera dopo sera, un bel gruzzoletto. Attualmente, la cifra raggiunta è di circa 50.000 euro. Ma in gettoni d’oro. Cosa significa? E, soprattutto, qual è il valore in Euro che realmente questi gettoni hanno?
I gettoni d’oro sono stati introdotti nel 1955, proprio come forma di pagamento per i quiz televisivi italiani. Si tratta di veri e propri gettoni, che hanno un peso variabile e che hanno su una delle due facce il logo dell’azienda commissionante (e quindi della rete televisiva). A distanza di massimo 6 mesi dalla vincita (sebbene i ritardi riscontrati negli anni siano stati molteplici), il concorrente vittorioso riceve i suoi gettoni d’oro, il cui valore corrisponde a grandi linee alla cifra effettivamente gudagnata, ma al netto del 22% dell’IVA. Sarà il banco metalli, a contattarlo, per comunicargli il numero di gettoni che gli saranno corrisposti: il concorrente potrà quindi scegliere di ricevere il pacchetto di gettoni, o di rivenderli direttamente al banco metalli per farsi accreditare sul suo conto corrente il corrispettivo in denaro. In questo secondo caso, ecco che avviene un’ulteriore svalutazione: il premio perde un ulteriore 5%, che è comunque una percentuale minore di quella che si perderebbe rivendendo i gettoni – ad esempio – alla Banca d’Italia, o ad una delle poche gioiellerie autorizzate a operazioni di questo tipo (indicate nel documento di trasporto che accompagna il “bottino”). Anche facendoseli spedire, però, si assiste ad una svalutazione, più o meno del 3.5%.
L’importanza della valutazione dell’oro
Sono quindi diversi i fattori che determinano la reale vincita in denaro. A cominciare dalla valutazione dell’oro al momento della riscossione (rispetto al momento della vincita), e fino alla modalità scelta per incassare il premio.
Ricordiamo, poi, che a determinare il valore del gettone d’oro non c’è solo il valore della quotazione dell’oro. Sui premi di lotterie, tombole e banchi di beneficienza autorizzati c’è una tassa del 10%, mentre per i giochi svolti in occasione di spettacoli radio televisivi c’è una ritenuta a titolo d’imposta pari al 20%.