La Lega di Salvini dimezza i costi e perde col 2×1000, il bilancio del 2023

La Lega di Matteo Salvini ha dimezzato i costi nel 2023 attuando una vera e propria politica di austerity per risparmiare su numerose voci del bilancio

Pubblicato: 18 Luglio 2024 15:45

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il 2023 della Lega di Matteo Salvini non è stato esaltante, in tutti i sensi. Dal punto di vista politico, infatti, il partito ha perso non pochi elettori calando nelle preferenze di voto, ma anche i conti non sono allo stesso livello del passato. Lo si evince dal rendiconto di gestione del partito del 2023, un documento che evidenzia una scelta chiara da parte del Carroccio che è andato al risparmio in vista di investimenti futuri per campagne elettorali e non solo.

Salvini e l’austerity della Lega

Un anno di alti e bassi per la Lega, col bilancio al 31 dicembre 2023 che registra un avanzo di poco più di 90mila euro (92.521) rispetto ai 3.643.661 euro dell’anno precedente. Il totale del patrimonio è poi indicato in 1.508.909 euro, in flessione rispetto ai quasi 2 milioni di euro (1.978.316) del 2022, cifra già in netto calo rispetto ai quasi 5 milioni dell’anno 2021.

Analizzando i numeri nel dettaglio, col documento pubblico e consultabile sul sito del Lega, il partito Matteo Salvini ha un conto in banca da poco più di 1 milione di euro, aumentato di poco più di 130mila euro rispetto al 2022. Il conto di 1.066.591 euro è suddiviso in 1.059.471 euro in depositi bancari e postali, mentre 7.120 euro sono in denaro e valori in cassa.

Questi soldi, va sottolineato, sono usati dal partito per pagare gli stipendi del personale che rispetto al 2022 hanno subito degli aumenti: si è passati, infatti, dai 398mila euro del 2022 ai 538mila del 2023 per il personale dipendente, mentre i collaboratori hanno subito un taglio (197mila euro contro i 317mila dell’anno passato).

Relativamente all’acquisto di beni si nota un decremento della voce, scesa dai 3,3 mln del 2022, a poco più di 474mila euro e le spese per servizi (3 milioni di costo, rispetto ai 6,6 milioni del 2022). Crolla anche la spesa per sovvenzione a associazioni, ridotta a 278mila euro, a fronte dei 600mila del 2022.

Giù il 2×1000 per la Lega

Nella nota integrativa firmata dall’amministratore federale Alberto Di Rubba si legge però un passo indietro sul 2×1000 Irpef. A scegliere il partito di Salvini, in dichiarazione dei redditi, sono stati 91.716 contribuenti. Tra questi circa la metà dalla somma di lombardi (35.419) e veneti (13.963), uniche due regioni dove sono stati oltre 10mila i soggetti fiscali a finanziare la Lega. Fanalino di coda il Molise, dove si contano solo 98 “donatori”.

I numeri sottolineando che dal 2×1000 nel 2023 sono arrivati 1.106.828 euro, mentre nel 2022 erano stati 1.210.231, con una differenza in negativo di quasi 200mila euro.

A crescere, invece, sono le cifre dei contributi degli associati. Il 2023, infatti, ha portato all’aumento di quasi 40mila euro, con 58.624 euro incassati a fronte dei 16.576 del 2022.

I debiti del Carroccio

Ma come ogni partito, non ci sono solo entrate. Con Fratelli d’Italia abbiamo visto il bilancio 2023 ha registrato delle perdite, nel Lega c’è invece una continua altalena rispetto alla precedente gestione.

A diminuire sono stati i soli debiti verso i fornitori (da 1.130.235 del 2022 ai 665.129 del 2023) e quelli verso gli Istituti di previdenza (da 217.649 del 2o22 ai 40.856 del 2023) , mentre i debiti tributari sono aumentati (da 31.291 del 2022 ai 60.090 del 2023). Il bilancio, però, è in favore della Lega che ha ridotto di oltre 500mila euro i debiti (1.034.748 del 2023 contro i 1.587.766 del 2022).

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