Il futuro presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato una delle nomine più attese per il suo gabinetto: quella di segretario al Commercio. Uno dei piani più ambiziosi della nuova amministrazione è proprio quello di imporre dazi su tutte le importazioni, con una particolare attenzione a quelle cinesi.
La nomina di Howard Lutnick sembra andare proprio nella direzione dell’implementazione di questo piano. Da sempre sostenitore di Trump, Lutnick è a capo della società di servizi finanziari Cantor Fitzgerald e si è detto d’accordo sull’imposizione dei dazi doganali previsti dal futuro presidente.
Trump ha scelto Howard Lutnick come segretario al commercio
Howard Lutnick, capo della società di servizi finanziari Cantor Fitzgerald e miliardario, sarà il prossimo segretario al Commercio degli Stati Uniti. Guiderà uno dei dipartimenti più importanti dello Stato federale americano, che tratta con le nazioni estere sugli accordi commerciali per l’accesso a uno dei mercati con i consumi più alti al mondo.
E proprio per proteggere le aziende americane e rendere sempre più difficile l’accesso a questo mercato, Trump ha già annunciato un piano di dazi doganali che Lutnick sostiene pienamente. La struttura delle nuove barriere doganali dovrebbe partire da un 10% su tutte le importazioni da qualsiasi Paese, ma potrebbe peggiorare o migliorare a seconda di accordi con singoli Stati o particolari situazioni di rapporti deteriorati.
Esempio sarà la Cina, che dovrebbe subire dazi doganali al 60% su tutte le merci che esporterà negli Stati Uniti. Una misura che, stando alle dichiarazioni, Trump e alcuni suoi sostenitori non sembrano aver compreso appieno. Molti osservatori hanno infatti sottolineato come gli Usa non abbiano la possibilità di coprire il proprio fabbisogno di consumi e che quindi questi dazi potrebbero finire per far aumentare i prezzi in maniera significativa.
Chi è Howard Lutnick, dalla finanza all’11 settembre
Howard Lutnick è un importante manager finanziario americano. Nato nel 1961 in una famiglia ebrea, miliardario, entra in Cantor Fitzgerald nel 1983 subito dopo essersi laureato. Il fondatore della compagnia finanziaria, Bernard Cantor, lo prende sotto la sua ala e così, quando inizia il suo ritiro dall’attività lavorativa, è Lutnick a prendere il controllo della società. Nel 1991 ne diventa Ceo, nel 1996 presidente.
Uno degli eventi più importanti della vita è stato l’11 settembre del 2001. Gli uffici della Cantor Fitzgerald occupavano i piani tra il 101 e il 105 della Torre Nord del World Trade Center. Dei 960 dipendenti della società, 658 morirono nel collasso dell’edificio. Tra loro c’era anche il fratello di Lutnick, Gary.
Lutnick salvò la società sospendendo gli stipendi a tutti i dipendenti morti nell’incidente, diventando al contempo una delle figure più esposte mediaticamente tra quelle coinvolte nell’attentato. Per compensare questi tagli, il Ceo promise che le famiglie dei suoi lavoratori morti nel crollo della torre avrebbero ricevuto in donazione il 25% dei profitti dell’azienda nei 5 anni successivi, oltre che assicurazione medica gratuita per i successivi 10.
Il futuro segretario al Commercio divenne, negli anni successivi, una delle figure di riferimento per le raccolte fondi in solidarietà alle famiglie delle vittime dell’11 settembre. Nel 2006 la stessa società donò 180 milioni di dollari alle famiglie dei dipendenti morti nell’attacco.