Riforma delle pensioni anche al Vaticano, Papa Francesco annuncia tagli in arrivo

Il sistema pensionistico è in difficoltà a causa dell'invecchiamento della popolazione, e nel medio periodo si prevede un grave squilibrio

Pubblicato: 22 Novembre 2024 11:51

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il Fondo pensioni del Vaticano attraversa un momento di crisi e necessita di riforme immediate e strutturali, come affermato da papa Francesco in una lettera inviata al Collegio dei cardinali e alle istituzioni della Curia. Il pontefice ha sottolineato che esistono “problematiche serie e complesse che rischiano di peggiorare se non affrontate tempestivamente”. Di conseguenza, è stato nominato il cardinale statunitense Kevin Farrell come nuovo Amministratore unico del Fondo, una mossa che il Papa considera “essenziale per rispondere alle sfide future del sistema previdenziale”.

Per Papa Francesco sono necessari dei tagli

Il Fondo pensioni, ha ricordato Francesco, è stato un tema di “preoccupazione” per i pontefici succedutisi, fin dalla sua creazione nel 1992 per volere di Giovanni Paolo II, tramite un motu proprio intitolato proprio “La preoccupazione”.

Il sistema pensionistico vaticano dovrebbe garantire prestazioni dignitose a chi ne ha diritto, ma “diversi studi” hanno rilevato che l’attuale gestione provoca un “importante disavanzo”, portando a una situazione di perdita. Senza interventi, questo squilibrio tende ad ampliarsi nel tempo, e attualmente il sistema non è in grado di assicurare il pagamento delle pensioni per le generazioni future nel medio periodo.

Papa Francesco ha sottolineato la necessità di “provvedimenti strutturali urgenti, non più rinviabili“, per garantire la sostenibilità del Fondo Pensioni, in un contesto di risorse limitate per l’intera organizzazione. Inoltre, ha ribadito l’importanza di una “appropriata copertura previdenziale” per i dipendenti attuali e futuri. Tali interventi richiederanno “decisioni difficili”, ha affermato il pontefice, che comporteranno “disponibilità al sacrificio da parte di tutti”.

Con la sua nomina a nuovo amministratore del Fondo, il cardinale Kevin Farrell assume un ulteriore ruolo di rilevante potere. Già Camerlengo, incarico che lo vede responsabile della gestione dei palazzi apostolici e del conclave in caso di morte o dimissioni del Papa, Farrell presiede anche la commissione per gli Investimenti e quella per le Materie riservate, e dal prossimo gennaio guiderà la Corte di cassazione vaticana.

L’ira dei dipendenti laici

Negli ultimi mesi sono state adottate nuove misure per rimettere ordine nei fondi vaticani, come il taglio del 10% degli stipendi dei cardinali, pari a circa 500-550 euro mensili. Il 16 settembre, Papa Francesco aveva parlato della necessità di raggiungere il “deficit zero”, un obiettivo che implica necessariamente un aumento delle entrate o una riduzione delle spese.

Dopo questa dichiarazione, i dipendenti laici del Vaticano hanno espresso il loro disappunto. In un comunicato pubblicato sul loro sito, hanno sollevato il problema della mancanza di trasparenza riguardo al Fondo pensioni, lamentando che “i dati” non sono accessibili al pubblico. Hanno infatti evidenziato la necessità di capire come vengano gestite le trattenute salariali e chi certifichi eventuali disavanzi.

I dipendenti hanno anche sottolineato che la stragrande maggioranza di loro ha già fatto sacrifici e che un ulteriore taglio, protratto per due anni, potrebbe comportare una perdita significativa, anche di 20mila euro a fine carriera. Hanno poi aggiunto che, mentre i salari non sono stati adeguati al costo della vita, gli affitti degli immobili vaticani sono stati aumentati in linea con l’inflazione. I dipendenti hanno anche chiesto: “Se si vuole ora intervenire sulle pensioni, allora quali risultati ha avuto la riforma finanziaria avviata quattro anni fa?”. E hanno concluso dicendo essere “esausti di tagli e soprattutto di mancate risposte”.

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