Pensioni, passo indietro di De Luca: non tutti riceveranno l’aumento. Gli esclusi

L'aumento di tutte le pensioni minime promesso dalla Regione Campania non sarà attuabile: De Luca spiega il perché

Pubblicato: 13 Giugno 2020 11:24Aggiornato: 29 aprile 2024 10:31

Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Tra le misure approvate dalla Regione Campania durante l’emergenza Coronavirus vi era anche quella relativa all’aumento delle pensioni minime, il cui assegno sarebbe dovuto essere – per tutti – di un importo uguale e non minore a 1.000 euro. Il piano del Presidente De Luca puntava a tutelare una delle categorie più a rischio povertà, garantendo in questo modo un sostegno economico a chi si sarebbe trovato ad affrontare la crisi partendo da una posizione di svantaggio. Il governatore, però, è stato costretto a fare un passo indietro, spiegando ai cittadini che la promessa fatta non potrà essere mantenuta. Il motivo? Mancano le risorse.

Non tutte le pensioni verranno aumentate, il passo indietro di De Luca

Nel suo discorso settimanale, Vincenzo De Luca ha gettato luce su un aspetto cruciale del panorama pensionistico: l’atteso aumento degli assegni non sarà fruibile da tutti i pensionati come inizialmente previsto. Questa inversione di rotta ha destato preoccupazione e insoddisfazione tra coloro che si attendevano un sollievo economico, soprattutto considerando il contesto economico e sociale attuale. Il bonus pensioni, che mirava a raddoppiare gli assegni minimi fino a 1.000 euro, si scontra con la realtà di risorse finanziarie insufficienti per soddisfare l’intera platea di pensionati.
Le dichiarazioni di De Luca, trasmesse come consueto tramite il canale YouTube ufficiale della Regione, hanno gettato luce sulle difficoltà finanziarie che ostacolano l’attuazione di questo provvedimento. L’impossibilità di estendere il beneficio a tutti i pensionati rappresenta un duro colpo per quanti dipendevano da questo aiuto per migliorare le proprie condizioni di vita.
Tale situazione solleva interrogativi più ampi sul sistema pensionistico e sulle politiche di welfare in generale. È evidente che ci sia una crescente domanda di sostegno economico da parte delle fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare i pensionati con assegni minimi. La promessa di un aumento delle pensioni rappresentava un segnale di speranza per molti, ma la mancanza di risorse finanziarie ha ridimensionato le aspettative.
È chiaro che il tema delle pensioni e del sostegno economico ai ceti più deboli rimarrà al centro del dibattito politico e sociale nei prossimi tempi. È essenziale, quindi, trovare soluzioni sostenibili e durature per garantire un tenore di vita dignitoso a tutti i cittadini, specialmente coloro che hanno contribuito per anni al sistema lavorativo del paese.
La delusione generata dalla mancata attuazione del bonus pensioni richiede un’attenta riflessione sulle politiche economiche e sociali, al fine di individuare strategie più efficaci per affrontare le sfide future. È fondamentale un impegno congiunto da parte delle istituzioni e della società civile per garantire un futuro dignitoso a tutti i cittadini, senza lasciare nessuno indietro.

Aumento delle pensioni a 1.000 euro: gli esclusi

Come spiegato da De Luca, il mancato aumento delle pensioni non colpirà chiunque, ma solo determinate categorie (il che ha contribuito ad alimentare la rabbia di non pochi cittadini). Aspettavano di ricevere i 1.000 euro promessi per i due mesi di lockdown ma rimarranno a mani vuote i titolari degli assegni di reversibilità.

“Per le pensioni di reversibilità noi non ce la facciamo. Siamo partiti con i più poveri, con coloro che percepiscono di meno, oltre questo non possiamo andare”, ha dichiarato il Presidente della Regione Campania durante uno dei suoi ultimi interventi.

De Luca contro il Governo centrale e l’Inps

De Luca, nel suo discorso caricato online, ha fatto riferimento anche a delle lettere – di protesta probabilmente – in cui diversi si lamentavano per questa situazione. Il governatore, però, a questo disappunto ha risposto – con lo stile che lo contraddistingue – senza troppi giri di parole.

Se mancano i fondi e se il piano della Regione Campania non è attuabile in tutte le sue forme e declinazioni la colpa non sarebbe attribuibile alla sua amministrazione, o almeno così ha detto. “Ci sono problemi che riguardano il Governo nazionale e l’Inps, non possono riguardare il Governo della Campania”, ha infatti spiegato il Presidente puntando il dito contro l’Esecutivo.

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