Pensione Opzione donna 2025, come funziona e quanto si perde

Opzione Donna 2025 offre pensione anticipata con vincoli rigidi, calcolo contributivo penalizzante e riduzioni fino al 35% dell’assegno

Pubblicato: 18 Gennaio 2025 07:30

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Opzione donna torna anche nel 2025, ma con una versione che continua a restringere il cerchio delle beneficiarie. L’uscita anticipata, nata come una possibilità per tante lavoratrici, è ormai una misura che lascia poche chance e molti vincoli, perché al centro del piatto troviamo sacrifici economici non di poco conto.

Scegliere Opzione donna significa accettare una riduzione dell’assegno pensionistico. La misura si basa sul calcolo interamente contributivo, penalizzante rispetto al sistema misto per chi ha carriere lunghe o retribuzioni medio-alte.

Le lavoratrici devono quindi fare i conti con assegni sensibilmente più bassi, soprattutto per chi si ritira con pochi anni di contributi oltre il minimo richiesto. Non è solo una questione di numeri, ma di una decisione che pesa sull’intero percorso di vita, tra esigenze personali e possibilità economiche.

I requisiti per la pensione anticipata con Opzione donna

La versione attuale richiede almeno 59 anni di età e 35 anni di contributi, ma non basta. La platea si restringe a chi rientra in categorie ben definite: donne con una percentuale di invalidità pari o superiore al 74%, caregiver che convivono da almeno sei mesi con un familiare gravemente disabile o lavoratrici licenziate o coinvolte in crisi aziendali gestite a livello ministeriale.

Un ulteriore filtro è rappresentato dall’età, che può variare in base alla maternità: 59 anni per chi ha avuto almeno due figli, 60 per chi ne ha avuto uno e 61 per chi non è madre. Solo le donne legate a crisi aziendali restano ferme al requisito minimo di 59 anni, senza variazioni.

Le condizioni più favorevoli del passato: ancora sfruttabili

Chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2021 può ancora puntare sulla versione originaria, più vantaggiosa. Allora bastavano 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 per le autonome, sempre con almeno 35 anni di contributi. Grazie al meccanismo della cristallizzazione, chi ha raggiunto questi obiettivi può accedere alla pensione nel 2025, indipendentemente dalla categoria di appartenenza.

Per molte lavoratrici escluse dalla versione attuale, questa finestra rappresenta una via d’uscita, anche se il tempo trascorso ha ridotto il vantaggio in termini di età pensionabile.

Opzione donna, quanto si perde

Uno degli aspetti più rilevanti è il sistema di calcolo interamente contributivo, che riduce sensibilmente l’importo della pensione rispetto a quello che si otterrebbe con un sistema misto. Questo può rappresentare una rinuncia economica importante, soprattutto per chi ha alle spalle una lunga carriera o retribuzioni elevate.

Scegliere Opzione Donna comporta una riduzione significativa dell’assegno pensionistico, poiché il calcolo avviene interamente con il sistema contributivo. Questo metodo può determinare una diminuzione dell’importo che varia dal 25% al 35% rispetto a quanto si percepirebbe con il sistema misto, che combina il metodo retributivo e contributivo.

Come presentare la domanda per Opzione Donna 2025

Per accedere alla pensione anticipata con Opzione Donna nel 2025, le lavoratrici hanno a disposizione diverse modalità. La domanda può essere inoltrata tramite il portale online dell’Inps, utilizzando il servizio dedicato. In alternativa, è possibile contattare il Contact Center, disponibile al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o al 06 164 164 da rete mobile. Per chi preferisce un supporto diretto, è possibile rivolgersi agli enti di patronato e agli intermediari autorizzati dall’INPS, che offrono assistenza nella compilazione e nell’invio telematico delle richieste.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963