Lo scenario in materia di health system è molto chiaro: crescente pressione sui sistemi sanitari, popolazione sempre più fragile ed anziana, tempi di attesa medi per fruire di una prestazione sanitaria lunghi, problematiche legate al turismo sanitario, la necessità di organizzarsi per fronteggiare le emergenze come quella che il Covid-19 sta determinando.
Tutte queste criticità non possono interrompere il percorso che l’Europa e quindi l’Italia stanno tracciando per traguardare l’obiettivo della realizzazione della trasformazione digitale, così come la definizione di strategie digitali e l’importanza di trattare in modo diverso, coordinato e ramificato i dati che riguardano la salute e la cura della persona.
Smart Health e E-Health
Nel parlare di Smart Health è necessario dapprima definirne i contenuti, ma soprattutto slegare la Smart Health dall’E-Health, di cui può essere considerata una evoluzione più ampia e omnicomprensiva.
L’E-Health, o Digital Health, che nasce intorno al 1999, consiste nell’uso di tecnologie informatiche e di telecomunicazione a vantaggio della salute umana, secondo la definizione della World Health Organization (WHO).
Per l’International Telecommunication Union (ITU) il termine E-Health comprende tutte le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) necessarie per far funzionare il sistema sanitario.
Il Ministero della Salute italiano definisce E-Health la “sanità in rete” creando iniziative come il CUP – Centro Unico di Prenotazione, il FSE – Fascicolo Sanitario Elettronico, i Certificati telematici di malattia, l’ePrescription – Ricetta medica elettronica, la Telemedicina o il servizio IT–alert gestito dalla Protezione Civile.
Da queste definizioni è possibile affermare che l’E-Health comprende i diversi processi di digitalizzazione della sanità, dalla gestione dei dati clinici alla realizzazione di infrastrutture elettroniche per la gestione anche amministrativa dello stesso sistema sanitario.
La Smart Health fa evolvere, ampliandola, la definizione di E-Health, non solo perché con questo termine si fa riferimento agli ambiti di cura e riabilitazione, nonché di organizzazione, ma fa propria la prevenzione e la promozione della salute, ponendosi come base della medicina delle 4P, ovvero una medicina che sia preventiva, partecipativa, personalizzata e predittiva. Alcuni autori parlano anche di medicina delle 5P, integrando alle prime quattro la medicina di Precisione, in quanto si tiene conto del ruolo sempre più rilevante che stanno assumendo le tecniche mininvasive e la capacità di precisione degli strumenti diagnostici.
Questo approccio e questa nuova visione si rendono necessarie perché è cambiato il concetto di salute, non più tradizionalmente inteso come “cura della malattia”, ma come “mantenimento della salute, prevenzione e benessere”, andando a coinvolgere in maniera integrata tutti gli attori dell’ecosistema, dalla farmaceutica al Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta al Medico specialista, per porre al centro dell’attenzione ogni singolo individuo. Perché ogni singolo individuo è protagonista delle proprie scelte e da soggetto passivo, che subisce diagnosi e prognosi, diventa un soggetto attivo, che acquisisce informazioni, che agisce sul proprio stile di vita modificandolo se necessario, con consapevolezza, che scambia i propri dati con il personale sanitario di riferimento in maniera partecipe e in tempo reale.
La Smart Health, quindi, in quanto Sanità Intelligente diventa Sanità Potenziata dall’uso delle tecnologie di ultima generazione, che aiutano a gestire in modo sempre più tempestivo ed efficiente le informazioni relative ai processi di prevenzione, cura e assistenza e si pone come modello partecipativo, perché al coinvolgimento attivo della persona si affianca, per interagire, una automazione intelligente.
Perché la Sanità deve essere Smart
Il Sistema Sanitario, sia esso pubblico o privato, deve affrontare costantemente delle criticità. La prima criticità, estremamente rilevante, soprattutto se ci riferiamo ad Aziende sanitarie del Sistema Sanitario pubblico, è quella dei costi. Il blocco delle assunzioni e il costo del personale incidono negativamente sulla carenza dello stesso.
Il livello di efficienza ed efficacia è sicuramente destabilizzato dalla gestione del flusso dei pazienti sia in regime di ricovero ordinario, che in Day Hospital, così come per ciò che riguarda le visite specialistiche e la diagnostica.
Ad aggravare questo quadro si aggiunge la burocrazia, che non fa altro che rallentare meccanismi gestionali assolutamente non in linea con adeguati piani di sviluppo.
Facendo leva su indicatori come accessibilità, appropriatezza, equità, efficacia e efficienza, da coniugare con una digital transformation strategy, il patient journey, sia lato persona che struttura sanitaria, sicuramente risulterebbe performante ed ottimizzato in tutte le sue declinazioni.
Una Sanità intelligente è un sistema che si prende cura di noi sin da quando siamo nel grembo materno e ci accompagnerà nel corso degli anni supportata da una quantità crescente di dati, acquisiti in tempo reale, analizzati da algoritmi associati all’Intelligenza Artificiale, validati, certificati, transati con la Blockchain, assieme ai wearable device e all’IoT. Queste stesse tecnologie sono anche la base per superare le criticità sopra evidenziate.
La Smart Health dà attuazione alla medicina di iniziativa, supportando il principio di calibratura dell’intensità di cure da distribuire sul territorio, valorizzando adeguatamente i servizi di prossimità.
Avremo così uno Smart Hospital, in una sua accezione ampia, caratterizzato da una ottimizzazione delle risorse tout court, dei processi, della logistica, delle informazioni e soprattutto delle persone e le persone saranno Smart Patient, ovvero connessi a vario modo a molteplici device e soluzioni tecnologiche, che adeguatamente ne supporteranno il benessere, la prevenzione, l’assistenza e la cura.
WHO e le linee guida su etica e governance
Le innovazioni tecnologiche hanno sempre sollevato problemi di adeguatezza sotto il profilo legislativo e in termini di eticità.
È estremamente interessante la lettura della guideline pubblicata alla fine di Giugno 2021 da parte della WHO, intitolata Ethics & Governance of Artificial Intelligence for Health, che individua, inoltre, sei principi da osservare per garantire che l’Intelligenza Artificiale operi nell’interesse pubblico in tutti i Paesi. In particolare:
- proteggere l’autonomia umana;
- promuovere il benessere e la sicurezza delle persone e l’interesse pubblico;
- garantire trasparenza, chiarezza e comprensibilità;
- promuovere la responsabilità;
- garantire inclusione ed equità;
- promuovere un’intelligenza artificiale reattiva e sostenibile.
Il nuovo ecosistema della salute deve essere sempre più connesso, digitale, paziente-centrico per arrivare laddove l’organizzazione tradizionale non arriva o ha fallito.