Connected TV, come gli italiani guardano la tv nell’era del digitale

Oggi la tv viaggia su internet e consente di creare un palinsesto personalizzato per tempi, modi e contenuti di visione e di ascolto, coinvolgendo individui di tutte le età, compresi i più maturi.

Pubblicato: 27 Agosto 2024 17:54

Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Computer, smart tv, smartphone e accessori sono le uniche voci di spesa che crescono dal 2008 ad oggi e che sono cresciute anche durante e dopo la pandemia. Questo dato si traduce in un aumento degli schermi nelle case degli italiani. Il modo in cui le persone guardano la tv sta cambiando rapidamente. Le abitudini e le preferenze di visione stanno ampliando il panorama televisivo. Studio, lavoro, sport, entertainment, relazioni, acquisti: non c’è ambito della vita sociale che non sia entrato a pieno titolo nel mondo digitale.

In molte case ci sono più schermi che individui

Auditel-Censis censisce 120 milioni di schermi, con una media di 5 schermi per famiglia. Se si considera che il numero medio di componenti di un nucleo familiare è di 2,5 persone, significa che in molte case ci sono più schermi che individui e che ciascuno può scegliere, a seconda delle proprie esigenze, con cosa connettersi per svolgere le attività quotidiane e anche con cosa seguire i contenuti della programmazione televisiva.

È importante rilevare non solo la crescita del numero dei dispositivi, ma il fatto che hanno fatto ingresso, in maniera sempre più consistente nelle case nuove tipologie di device, come smart watch o home speaker, e, soprattutto, sono aumentati i device connessi, che rendono possibile il pieno accesso alla digital life.

Nel 2017 gli apparecchi televisivi presenti nelle case degli italiani erano 42 milioni e 700.000 e le Connected TV, ovvero smart tv o tv connesse con dispositivi esterni, erano 5 milioni e 400.000. Oggi nelle case degli italiani ci sono 42 milioni e 900.000 apparecchi tv, di cui quasi 15 milioni sono Smart TV collegate al web. Se a queste si aggiungono le tv tradizionali connesse con dispositivi esterni si raggiunge un totale di 16 milioni e 700.000 Connected TV.

Cosa sono le Connected TV

Per Connected TV (CTV) si intende un qualsiasi televisore di nuova generazione che disponga di una connessione a internet, ma possono essere considerate Connected TV anche device come:

La crescita dei device connessi è stata possibile perché il nostro paese sta potenziando la presenza della banda larga e la possibilità di dotarsi di connessioni di qualità.

Le Connected TV rappresentano un grande vantaggio per il pubblico, ma non solo. Si apre un nuovo mondo di opportunità per differenti stakeholder. Non siamo di fronte solo a un veicolo di informazione e intrattenimento, ma il collegamento a internet può essere utilizzato per le diverse attività della vita quotidiana: dal lavoro al gioco, passando per lo studio; senza dimenticare l’ascolto di musica e la navigazione sui social. Può, inoltre, rappresentare un hub attraverso cui controllare e far funzionare i diversi dispositivi presenti in casa, dagli altri device, agli allarmi, agli elettrodomestici.
La nuova tv, attraverso la connessione ad internet, consente di attingere a contenuti audio e video provenienti da piattaforme diverse, lineari e in streaming, gratuite e on demand, di farli rimbalzare da uno schermo all’altro e anche di fruire contemporaneamente di più programmi o dello stesso programma su schermi diversi.

Gli italiani e la tv

La generazione Z italiana, ovvero le persone tra i 18 e i 24 anni, e i millennial, tra i 25 e i 43 anni, guardano meno tv tradizionale, contenuti televisivi visti in diretta su canali specifici tramite antenna, satellite o cavo su un televisore tradizionale, propendendo per la flessibilità offerta dallo streaming.
Anche i baby boomer, tra i 60 e i 78 anni, generazione legata alla tv tradizionale, apprezzano questa flessibilità. Gli spettatori di età superiore ai 55 anni hanno detto di aver guardato quasi il 50% di tv in streaming in più negli ultimi 12 mesi.

La situazione attuale vede la stragrande maggioranza delle famiglie italiane, l’87,2% del totale, che ha in casa almeno un device connesso oltre alla tv, tradizionale o smart, con quasi 5 milioni di famiglie che si sono definitivamente accomodate nel digitale e dispongono di un kit completo che comprende almeno una smart tv, uno smartphone, un computer e un tablet.
Restano esclusi 3.000 nuclei che non hanno nessun device e, soprattutto, quasi 2 milioni di famiglie che possiedono solo la tv tradizionale e non hanno neppure lo smartphone. Sono le stesse famiglie, composte per lo più da anziani soli, che non sono collegate al web.

Il Pnrr ha destinato 6,7 miliardi di euro per connettere tutta l’Italia entro il 2026 con reti ad altissima velocità, fisse e mobili, e sostenere, attraverso l’introduzione di misure di sostegno economico, la domanda di connettività delle fasce deboli di popolazione.

Nuovi modi di fruire dei contenuti televisivi

Con la diffusione dei sistemi digitali si sono affermate nuove modalità di fruizione dei contenuti televisivi in una dimensione web e interattiva di total audience everywhere, everytime, every device.
Questo vuol dire che si moltiplicano i luoghi, i momenti della giornata e i dispositivi da cui seguire la programmazione, ma la tv, presente nel 97,3% delle abitazioni, rimane al centro della fruizione mediatica degli italiani.

24 milioni e mezzo di italiani di tutte le età guardano programmi e contenuti video attraverso piattaforme e siti web. Nel 2017 erano meno di 16 milioni e negli ultimi cinque anni sono cresciuti del 54,9%. 6 milioni e 600.000 italiani seguono la programmazione via web anche o esclusivamente da device diversi dalla Connected TV. Per gli altri 18 milioni la tv connessa rimane l’unico schermo da cui guardare contenuti e programmi video sul web.

Le famiglie e le Connected TV

L’87,2% delle famiglie italiane possiede almeno un device connesso oltre alla tv, sia esso tradizionale o smart. Tra queste 4 milioni e 700.000 famiglie hanno in casa un kit completo fatto da almeno una smart tv uno smartphone, un tablet e un computer. Sono cresciute del 54,4% negli ultimi cinque anni. 1 milione e 914.000 famiglie, l’8,1% del totale, hanno in casa solo la tv tradizionale e nessun device, neanche uno smartphone che consenta loro di collegarsi ad internet.
Crescono anche le spese destinate alle attrezzature audiovisive e di elaborazione delle informazioni, tra cui computer, tablet e smart tv, cui gli italiani destinano annualmente 10 miliardi e 632 milioni di euro, per un valore medio pro capite di 180 euro, con una crescita del 49,4% dal 2017 ad oggi.

Device e connessioni sono parte integrante della nuova vita digitale degli italiani. Le famiglie che hanno la tv connessa sono più numerose, più giovani e più ricche della media. Il 51,8% è composto da coppie con figli, contro una media del 37,1%.
Nel 50% dei casi il capofamiglia ha tra i 45 e i 64 anni (la media è del 40,6%) e nel 45,5% si collocano su di un livello di capacità di spesa alto o medio-alto, a fronte di una media del 30,5%

Informazione e intrattenimento

Sul fronte dell’informazione e dell’intrattenimento, avere più device digitali, siano essi fissi o portatili, significa poter praticare forme più moderne e personalizzate di fruizione dei contenuti video, in un mix di programmi lineari e in streaming, live e on demand, televisivi e non, migrando tra uno schermo e l’altro, in visioni e ascolti che avvengono da soli, in compagnia, in casa, al lavoro, spesso in contemporanea su più schermi e più programmi.

Negli ultimi anni hanno fatto ingresso nelle case degli italiani nuovi dispositivi che sono caratterizzati da portabilità e facilità d’uso e che svolgono, attraverso la connessione ad internet, alcune funzionalità a supporto delle attività quotidiane. Questi dispositivi spesso sono dotati di schermi e rappresentano un’ulteriore opportunità di accedere a contenuti video, anche televisivi.
Il più diffuso è lo smart speaker, presente nelle case di 2 milioni di famiglie, pari all’8,4% del totale. Lo smart speaker è un dispositivo che può essere azionato con la voce per cercare informazioni, collegarsi alla radio, attivare elettrodomestici, allarmi, accendere la smart tv. L’ultima generazione di smart speaker prevede la presenza di uno schermo.
Inoltre, circa 1 milione di famiglie possiede almeno uno smart watch, orologio con funzionalità aggiuntive simili a quelle di uno smartphone e con la possibilità di utilizzare lo schermo per fruire di contenuti video.

È fondamentale una connessione di qualità

Poter disporre di tanti schermi all’interno dell’abitazione consente a ciascuno di poter scegliere di volta in volta quello più adatto alle proprie esigenze e permette ai diversi componenti del nucleo familiare di collegarsi in contemporanea per svolgere più attività. Per godere di una vita digitale è fondamentale una connessione di qualità.

Nove famiglie italiane su dieci, il 90,4% del totale, sono collegate al web, per complessive 21 milioni e mezzo di famiglie; nel 2017 erano 20 milioni, pari all’82,2%. Oltre il 60% delle famiglie italiane possiede il collegamento ad internet con connessione fissa e il 59,8% possiede sia la connessione fissa che quella mobile ed è in grado di navigare ovunque in modo efficace ed efficiente. In cinque anni queste ultime sono cresciute del 19,5%.

Sono 7 milioni, pari al 29,6% del totale, le famiglie che possiedono solo una connessione mobile. Di queste oltre 5 milioni si collegano alla rete esclusivamente tramite smartphone. Si riducono, infine, soprattutto le famiglie non collegate, che sono 2 milioni e 300.000, ovvero il 9,6% del totale, mentre nel 2017 erano 4 milioni e 300.000.

Aumentano le famiglie che hanno un collegamento a internet, ma soprattutto cresce la qualità delle connessioni, che consente alla maggior parte degli italiani di svolgere comodamente da casa anche attività molto complesse e che richiedono di trattare una grande mole di informazioni. Tutto questo è stato possibile grazie alla progressiva diffusione della banda larga. 14 milioni e 700.000 famiglie, il 61,7% del totale, vivono in zone che sono coperte dalla banda larga, cinque anni fa erano 13 milioni e 200.000.

Se da una parte sono stati fatti enormi passi avanti in termini di connettività, è al contempo vero che rimangono significative zone d’ombra che alimentano il cosiddetto digital divide. Chi non è collegato o ha una connessione di bassa qualità rischia di sentire ancora più forte il disagio e il distanziamento sociale.

Cosa guardano gli italiani sul web

La tv connessa ha ridato forza a uno strumento che rischiava di diventare obsoleto, riportando sui grandi schermi le generazioni dei nativi digitali e offrendo possibilità inedite di intrattenimento e di utilizzo a tutta la famiglia.
24 milioni e mezzo di italiani di tutte le età, il 42,6% degli italiani che hanno più di 4 anni, guardano programmi e contenuti video attraverso piattaforme e siti web. Nel 2017 erano meno di 16 milioni e sono cresciuti del 54,9% negli ultimi cinque anni. Del resto, lo sviluppo dei servizi online di streaming, soprattutto quelli a pagamento, è fenomeno assai recente, e molte delle piattaforme oggi disponibili cinque anni fa non esistevano.

Affermatasi prima tra le nuove generazioni e chi ha maggiore confidenza con le nuove tecnologie, oggi la tv, che viaggia su internet e che consente di creare un palinsesto personalizzato per tempi, modi e contenuti di visione e di ascolto, coinvolge individui di tutte le età, compresi i più maturi.

La quota di italiani che si collega ad internet per seguire programmi e contenuti video raggiunge almeno il 40% per tutte le classi di età e supera il 60% tra i millennials in età compresa tra i 18 e i 34 anni (67,8%) e gli adolescenti della Generazione Z, di età compresa tra gli 11 e i 18 anni (62,9%). Unica eccezione sono gli over 65, tra i quali solo il 14,1% dichiara di seguire programmi in streaming. Si tratta di un segmento che ha potenzialità di crescita enormi, basti pensare al fatto che gli aged utilizzatori di servizi/piattaforme web, in cinque anni, siano aumentati del 128,6%.

Fondamentale, per chi segue programmi sul web, è la possibilità di personalizzare tempi e modalità di fruizione utilizzando anche device diversi dalla tv, caratterizzati da maggiore portabilità: 6 milioni e 600.000 italiani (l’11,5% del totale) guardano contenuti video su piattaforme/siti web utilizzando computer, tablet o smartphone.

Il pubblico di tutte le fasce d’età continua a preferire i film. Sono loro la forma di intrattenimento più seguita, con l’unica eccezione della fascia d’età inferiore ai 10 anni, che nel 97,6% del totale guarda, naturalmente, programmi per bambini. Anche le serie televisive sono molto seguite da un pubblico anagraficamente eterogeneo. Insieme ai film sono le più viste su device diversi dallo schermo televisivo.

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