Matrimonio: quali sono i vantaggi e gli svantaggi della separazione dei beni

Comunione o separazione dei beni? I vantaggi e gli svantaggi della separazione dei beni

Pubblicato: 14 Novembre 2018 14:32Aggiornato: 24 maggio 2024 15:53

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Il matrimonio è un evento che sancisce l’unione tra due persone.

A regolarlo ci sono gli articoli 143 e 147 del Codice Civile che stabiliscono gli oneri di entrambi i coniugi nei confronti della famiglia e degli eventuali figli. La coppia può scegliere liberamente tra due regimi patrimoniali:

Comunione o separazione dei beni? Questo è uno degli interrogativi più comuni e a cui i futuri sposi cercano di dare una risposta. Se la coppia non esplicita una scelta precisa, prima o al momento della cerimonia, il regime patrimoniale legale sarà automaticamente quello della comunione dei beni. Tuttavia, il regime patrimoniale potrà essere modificato con un atto pubblico anche in seguito al matrimonio, di fronte a un notaio.

Quali sono le differenze tra la comunione e la separazione dei beni

Se i coniugi optano per la comunione dei beni, entrambi risultano contitolari di tutti i loro possedimenti e in caso di divorzio, dovranno essere divisi al 50%. Diversamente, con la separazione dei beni, gli sposi restano titolari esclusivi di ciò che acquistano dopo il matrimonio.

I vantaggi della separazione dei beni

In generale, la scelta di questo regime patrimoniale comporta una maggiore fluidità e semplicità dal punto di vista della gestione del matrimonio. I vantaggi sono per lo più di tipo pratico: ad esempio, per effettuare determinate transazioni non sarà necessaria la firma di entrambi gli sposi.

Inoltre, – nel caso in cui venisse a mancare uno dei coniugi – non sono previste penalizzazioni sulla pensione di reversibilità. Qualora un membro della coppia dovesse trovarsi in difficoltà – ad esempio non ha pagato debiti o tasse – il patrimonio dell’altro può considerarsi al sicuro e inattaccabile.

Questo regime patrimoniale consente altresì di possedere due immobili – uno a testa – e di godere di tutte le agevolazioni previste dallo Stato per la prima casa.

Anche nel caso in cui, uno dei coniugi dovesse essere in possesso di un’attività commerciale, con la separazione dei beni, è possibile intestare la casa all’altro componente della coppia, per evitare il pignoramento.

Cosa succede in caso di divorzio

Qualora la coppia dovesse trovarsi nella condizione di dover affrontare il divorzio, la precedente scelta della separazione dei beni permette di:

In presenza di figli, l’immobile che risulta di entrambi, verrà assegnato comunque al genitore che otterrà l’affidamento dei ragazzi. Anche per quanto riguarda l’eredità, la scelta della separazione dei beni non comporta problematiche particolari nelle dinamiche previste.

La separazione dei beni tuttavia, non tutela ad esempio la moglie, se quest’ultima lavora come casalinga. Con la comunione dei beni invece, il marito la rende partecipe dei guadagni e di quello che acquista, fornendo un valore aggiunto alla propria attività domestica.

Separazione dei beni, quando conviene

Ricorrere alla separazione dei beni dipende da circostanze personali, così come dalle preferenze dei soggetti. Ogni coppia ha le proprie necessità, in fondo. Ecco quando può risultare vantaggioso fare ricorso a questo sistema:

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