La signora Barbara (nome di fantasia che utilizziamo per una lettrice che ha scritto a Qui Finanza chiedendo di conservare l’anonimato) in una mattinata di metà maggio riceve sul proprio cellulare un messaggio formato SMS riportante il seguente testo:
Ciao mamma. Mi si è rotto il telefono. Questo è il mio nuovo numero. Salvalo e scrivimi qui per favore.
La signora Barbara è nata ad inizio anni Cinquanta, quando ancora l’unico strumento di comunicazione via voce era la cornetta col filo agganciata al quadrante con i numeri, presente in pochissimi esemplari, di cui quei pochi in circolazione erano dislocati nelle sedi comunali o nelle canoniche dei preti. Per lei (che comunque si definisce “abbastanza brava con le nuove tecnologie e vogliosa di capire il mondo che cambia”) era impensabile anche solo ipotizzare che il messaggio ricevuto non fosse stato scritto dal proprio figlio, bensì da qualcuno che stava cercando di fregarla, purtroppo con successo.
Messaggio sul cellulare contenente un link: come riconoscere l’ultima frode informatica
È questa l’ultima frontiera delle truffe online, fenomeno subdolo e delittuoso che ormai da circa un decennio riesce a reinventarsi ciclicamente. I malviventi informatici elaborano ogni volta un metodo diverso per abbindolare e raggirare le persone tendenzialmente più esposte e fragili (per questioni di anzianità, certo, ma non solo per quello), meno addestrate a comprendere le intricate logiche di una società costretta ad affidarsi alla tecnologia per qualsiasi ambito della vita comune.
E così sono in molti a cascarci. Uomini e donne provenienti dai più svariati ceti sociali che arrivano a denunciare alle autorità competenti – con un’elevata dose di vergogna nei confronti di amici e parenti – il fatto di essere diventati vittime di un furto informatico. È questa l’umiliazione che ha dovuto subire anche la signora Barbara, che si è rivolta alla polizia postale della propria città, indicando in quell’SMS il mezzo tramite cui era stata frodata.
Le banche si mobilitano: ecco come riconoscere la nuova truffa via SMS che svuota il conto corrente
Come riportato da diversi istituti di credito attivi nel nostro Paese (che si sono visti costretti ad emanare comunicati stampa e ad inviare mail ai propri clienti, nel tentativo di mettere tutti in guardia da queste pratiche criminali), l’obiettivo è quello di ottenere le informazioni personali e bancarie del bersaglio individuato per l’occasione, per poi estorcere somme di denaro a distanza, ad esempio tramite bonifico, per il pagamento di fatture, bollettini o altro.
L’SMS infatti – oltre ad assomigliare in tutto e per tutto ad un normale messaggio inviato da un conoscente che ha cambiato numero di telefono – contiene un link che apre una chat dedicata di messaggistica istantanea (ad esempio WhatsApp). Uno spazio in cui il truffatore prova a dialogare con la vittima, cercando di capire fino a che punto potrà spingersi con le prossime richieste.
Purtroppo il numero di casi segnalati dagli investigatori cresce di settimana in settimana, cosa che ha costretto i vertici di aziende come Banco BPM, Unicredit, Intesa San Paolo e Credit Agricole ad emanare le comunicazioni con cui si cerca di aiutare i propri clienti ad individuare il tentativo di raggiro fin dal primo momento.