I lavori con Superbonus del 2022 permettono una detrazione a 10 anni anche “parziale”

L'Agenzia delle Entrate chiarisce quali sono i casi in cui può essere applicata la flessibilità alle detrazioni a 10 anni del Superbonus

Pubblicato: 10 Dicembre 2024 14:20

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Le detrazioni sul Superbonus sono flessibili: l’opzione per ripartire in 10 quote annuali la detrazione fiscale relativa alle spese sostenute nel 2022 può essere esercitata anche solo per una parte di esse. Non vi è alcun obbligo, dunque, di applicare tale opzione all’intero ammontare degli interventi effettuati nell’anno.

È quanto ha reso noto un chiarimento dell’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 252 del 9 dicembre 2024. La possibilità di ripartire la detrazione per i lavori effettuati nell’ambito del Superbonus in 10 anni è stata introdotta dall’articolo 2 del Dl n. 11/2023, poi convertito nella legge n. 38/2023, che ha aggiunto il comma 8 quinquies all’articolo 119 del Dl n. 34/2020 (Decreto Rilancio).

Questa disposizione è stata pensata per agevolare i contribuenti, evitando che il beneficio fiscale si perda in situazioni di incapienza fiscale, cioè quando l’imposta lorda è insufficiente a coprire l’importo della detrazione.

Le condizioni

Bisogna però specificare che l’opzione per il riparto decennale è soggetta a due condizioni principali:

Una volta esercitata, l’opzione diventa irrevocabile.

Il caso

I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate derivano dal quesito posto da una contribuente, proprietaria di un edificio unifamiliare, che ha sostenuto nel 2022, insieme al coniuge, spese per interventi ammessi nell’ambito del Superbonus. Nella sua richiesta, la contribuente ha chiesto se fosse possibile:

L’Agenzia delle Entrate ha confermato la possibilità, spiegando che la normativa non prevede alcuna obbligatorietà di applicare la stessa modalità di detrazione a tutte le spese sostenute nel 2022. In pratica si segue la logica del “tutto quello che non è espressamente proibito allora è lecito”. Ogni contribuente può dunque scegliere l’opzione più conveniente per ciascun intervento effettuato.

Come procedere

Per sfruttare questa opportunità, il contribuente deve seguire il seguente iter:

A chi conviene

La scelta della ripartizione decennale è particolarmente vantaggiosa per chi si trovi in condizioni di incapienza fiscale, consentendo di spalmare su un periodo più lungo il recupero delle somme, senza rischiare di perdere il beneficio.

Il punto sul Superbonus

I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate arrivano quasi contemporaneamente al punto della situazione fatto dalla Corte dei Conti, che ha evidenziato come al sistema-Paese serviranno decenni per rientrare nella spesa del Superbonus. “L’analisi costi-benefici sembrerebbe essere negativa”, recita la relazione delle toghe contabili. Bankitalia aggiunge un altro elemento: circa il 27% degli interventi sarebbe stato realizzato comunque, anche senza incentivi correlati al Superbonus edilizio.

L’obiettivo fissato era quello di migliorare l’efficienza energetica di 17 milioni di metri quadrati entro il 2023 e ne sono stati efficientati 17,5 milioni. L’obiettivo finale è di raggiungere quota 35,8 milioni entro il 2025.

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