Gli emendamenti dei relatori e del governo alla Manovra introducono significative modifiche al regime fiscale. La web tax viene circoscritta ai grandi player digitali, l’aliquota sulle plusvalenze delle criptovalute viene ridotta e aumenta la pressione fiscale sul gioco d’azzardo online. Ecco tutte le principali novità previste in Manovra.
Dai trasporti ai giochi online: cosa prevede la Manovra
A partire da aprile 2025, aumenteranno le tasse sui voli aerei. La Manovra ha scelto di aumentare di 50 centesimi la tassa d’imbarco per tutti i voli extra-UE. Questa misura riguarderà i sei aeroporti italiani con un numero superiore a 10 milioni di passeggeri l’anno e porterà nelle casse dello Stato un incasso aggiuntivo di circa 5 milioni di euro per il 2025 e 8 milioni nel 2026.
I Comuni riceveranno nuovi fondi per investire in progetti di sviluppo urbano e infrastrutture. Nel frattempo, i pendolari dovranno fare i conti con un aumento dei pedaggi autostradali dell’1,8%, calcolato in base all’indice di inflazione programmato per il 2025. L’incremento riguarda tutte quelle concessionarie che non hanno presentato i piani economico-finanziari aggiornati.
Intanto aumenta la pressione fiscale sul gioco d’azzardo online. Il bingo e le carte virtuali vedranno un’aliquota del 25,5% sulle vincite non restituite ai giocatori. Per le scommesse sportive, l’imposta salirà al 20,5% per le scommesse fisiche e al 24,5% per quelle online.
Le altre misure previste
Marcia indietro del governo sulla web tax e sulle criptovalute. Le pressioni di Forza Italia e Lega hanno portato a un ridimensionamento delle nuove imposte. La tassa sui servizi digitali rimarrà al 3% solo per i grandi colossi del web con ricavi superiori ai 750 milioni di euro, esentando le piccole imprese.
Per quanto riguarda le criptovalute, l’imposta sulle plusvalenze scende dal 42% (inizialmente stabilita dal ministro Giorgetti) al 26% per il 2025 e salirà al 33% l’anno successivo. La novità è che non ci sarà più una soglia minima di guadagno: tutte le plusvalenze saranno tassate.
Novità anche per quanto riguarda il piano Transizione 5.0, l’incentivo per le aziende per investire nella digitalizzazione e nell’efficienza energetica. La Manovra introduce procedure semplificate di calcolo dei consumi energetici; la possibilità di cumulo con altri incentivi nazionali ed europei; una maggiorazione per i pannelli fotovoltaici realizzati in Europa e un’aliquota unica per investimenti fino a 10 milioni di euro.
Buone notizie per le aziende del Sud: arriva la mini decontribuzione. Le piccole e medie imprese del Mezzogiorno potranno beneficiare di uno sgravio del 25% sui contributi previdenziali per i loro dipendenti. L’esonero riguarda le Pmi con lavoratori con contratto a tempo indeterminato in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
Dal 2025 si potrà risparmiare per l’acquisto di elettrodomestici: il bonus è rivolto a chi acquistano un elettrodomestico ad alta efficienza energetica (classe B o superiore) di produzione europea e decide di smaltire il vecchio apparecchio. In questo caso è previsto un incentivo di 100 euro (pari al 30% del costo dell’elettrodomestico nuovo), cifra che può arrivare fino a 200 euro per le famiglie con un Isee inferiore a 25mila euro.