Carta del docente 2024 al via, confermati 500 euro

Disponibile da oggi il bonus da 500 euro per i docenti di ruolo. Il ministro Valditara ha proposto l'estensione del bonus anche per gli inseganti precari

Pubblicato: 14 Ottobre 2024 09:02Aggiornato: 14 ottobre 2024 15:21

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Da oggi, lunedì 14 ottobre, i docenti di ruolo tornano protagonisti con il rinnovo della Carta del docente, un’iniziativa che stanzia 500 euro per ogni insegnante. Un’opportunità concreta per sostenere la formazione continua e l’aggiornamento, strumenti indispensabili per chi opera nel mondo dell’istruzione.

Come ottenere la Carta del docente 2024 con un click

Gli insegnanti potranno generare i loro voucher attraverso il portale dedicato, che torna operativo dopo un necessario aggiornamento tecnico. Con le credenziali Spid o la Carta d’Identità Elettronica (Cie), l’accesso sarà immediato e semplificato.

La Carta del docente, lanciata con la Legge 107/2015, non è soltanto un bonus, ma un vero e proprio trampolino per ampliare le competenze dei docenti di ruolo a tempo indeterminato, che lavorino a tempo pieno o parziale. Coinvolti anche i docenti in prova, quelli inidonei per motivi di salute o in servizio all’estero e nelle scuole militari.

Solitamente disponibile a settembre, il borsellino elettronico sarà accessibile solo a partire da oggi. Questo ritardo ha generato disappunto tra i docenti di ruolo che, pronti a sfruttare i fondi per il loro aggiornamento professionale, si sono trovati bloccati dall’inattività del sistema.

Incertezza e riduzione del bonus

Non solo la tempistica tardiva ha suscitato reazioni, ma anche la possibilità di una riduzione dell’importo del bonus da 500 a 425 euro ha destato preoccupazione. Sebbene per il 2024 il Ministero dell’Istruzione e del Merito abbia confermato ufficialmente la cifra piena, non è esclusa una diminuzione negli anni futuri, come previsto da una serie di interventi normativi che puntano a redistribuire le risorse.

Cosa si può acquistare con la carta del docente

Libri, testi digitali, riviste, software e hardware, ma anche iscrizioni a corsi universitari, master, e iniziative di aggiornamento: il ventaglio di possibilità è ampio e calibrato per rispondere alle esigenze di una professione che richiede continui adattamenti. Non solo: i fondi possono finanziare anche biglietti per musei, teatri, mostre, e altre esperienze culturali, integrando l’approccio formativo con il mondo della cultura.

Scelte in linea con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa

Le iniziative finanziabili devono essere coerenti con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa delle scuole, a garanzia che gli investimenti siano mirati e produttivi. L’aggiornamento non è un’opzione, ma una necessità per restare competitivi in un mondo scolastico in continua evoluzione.

Arriva il risarcimento per i precari, la proposta di Valditara

L’ultima sentenza, pronunciata dal Tribunale del Lavoro di Pisa, ha riconosciuto un risarcimento di 2.000 euro a un insegnante precario che, per quattro anni consecutivi, non ha ricevuto la Carta del docente da 500 euro. Questo strumento è stato finora riservato esclusivamente ai docenti di ruolo. Il sindacato Anief, che ha patrocinato il caso, ha confermato che il docente è stato ristorato per l’esclusione considerata discriminatoria, come già stabilito da diverse sentenze della Corte di Giustizia Europea, del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione.

Per evitare un’ondata di ulteriori ricorsi e ingenti spese legali, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha chiesto che la Carta del docente venga estesa anche agli insegnanti a tempo determinato nella prossima Legge di Bilancio. In un comunicato su X, Valditara ha rassicurato che il bonus di 500 euro sarà confermato anche per l’anno scolastico 2024/2025 e ha smentito le voci di una riduzione dell’importo. L’obiettivo è quello di includere anche i docenti precari con contratti fino al 30 giugno o 31 agosto, considerati fino a oggi esclusi dal beneficio.

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