Bonus tombe, come funziona la detrazione del 36% in Manovra

La Manovra introduce una detrazione del 36% per la manutenzione dei sepolcri fino a 32mila euro, finanziata dal Fondo sviluppo e coesione

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Nella legge di Bilancio compare una proposta inaspettata che sta già facendo discutere: il “bonus tombe” o “bonus sepolcri”. È un emendamento a firma della senatrice di Forza Italia, Daniela Ternullo, che introduce una significativa detrazione fiscale per le famiglie che devono sostenere le spese, spesso onerose, per la cura e la manutenzione dei loculi cimiteriali.

Come funziona il bonus nel dettaglio

La misura della Manovra prevede una detrazione dall’Irpef pari al 36% per tutte le spese documentate relative a una serie di interventi, come la:

L’incentivo si applica a qualsiasi manufatto presente nelle aree cimiteriali in concessione: dalle tombe più semplici alle cappelle di famiglia e ai sepolcri monumentali. Le spese potranno essere detratte a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di Bilancio.

La copertura finanziaria

La detrazione non può essere calcolata su un importo superiore a 32.000 euro per ogni unità sepolcrale. Il beneficio fiscale non viene erogato in un’unica soluzione, ma è ripartito in dieci rate annuali di pari importo, quindi in dieci anni.

Il costo stimato per questa misura è di 40 milioni di euro, che dovranno essere coperti dal 2026 al 2035. Le risorse saranno reperite attraverso una riduzione del Fondo per lo sviluppo e la coesione, il fondo legislativo che finanzia opere e progetti al Sud.

Gli altri emendamenti

Accanto al bonus sepolcri, infatti, spuntano altre iniziative curiose. Da Noi moderati arriva l’idea di applicare l’Iva agevolata al 10% sul cibo per cani e gatti. Sempre Forza Italia, oltre alla norma sui cimiteri, avanza una serie di finanziamenti per la cultura, come 500.000 euro per il restauro di Palazzo Portinari e del Castello dei Conti Guidi a Portico e San Benedetto per creare il “Nuovo Polo Culturale Dante e Beatrice”, e altri 100.000 euro per un Museo didattico nella stessa provincia.

Sempre gli azzurri chiedono anche un contributo di 200mila euro da destinare ai superstiti delle vittime civili degli anni di piombo (1970-1979), morti a causa di atti criminosi di matrice politica.

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