Nell’ampio panorama della Legge di Bilancio, e nel ventaglio di emendamenti, ve n’è uno che sta facendo discutere: quello che introduce un voucher fino a 1.500 euro per studenti iscritti a scuole paritarie, riservato alle famiglie con Isee inferiore a 40.000 euro.
L’iniziativa, avanzata da Fratelli d’Italia, prevede uno stanziamento iniziale di 16,25 milioni per il 2025, destinato a salire a 65 milioni l’anno dal 2026. Una mossa che, mentre accende le speranze di alcuni, solleva interrogativi sul futuro della scuola pubblica.
Un aiuto mirato alle scuole paritarie
La misura è destinata esclusivamente agli istituti privati paritari, spesso percepiti come un’opzione costosa per molte famiglie. Il voucher, del valore massimo di 1.500 euro, varia in base al reddito: meno alto è l’Isee, maggiore sarà il contributo. È pensato per sostenere le spese di frequenza nelle scuole primarie, secondarie di primo grado e nel primo biennio delle superiori.
Secondo il testo dell’emendamento, “A partire dall’esercizio finanziario 2025, alle famiglie con reddito Isee non superiore ad euro 40.000,00 è riconosciuto un voucher, spendibile esclusivamente presso una scuola paritaria, per un importo annuale massimo pari a euro 1.500 per ogni studente frequentante una scuola paritaria primaria, secondaria di I grado o il primo biennio di una scuola paritaria di II grado”.
Il finanziamento complessivo, come riportato, sarà di “65 milioni per l’anno 2026, 65 milioni per l’anno 2027”, mentre per il 2025 è previsto uno stanziamento iniziale di 16,25 milioni.
Le reazioni: la scuola pubblica rischia di pagare il prezzo
La proposta non è passata inosservata, scatenando reazioni soprattutto da parte di chi difende il sistema scolastico pubblico. Secondo esponenti del Movimento 5 Stelle, questa misura potrebbe penalizzare ulteriormente le scuole statali, già alle prese con anni di carenze strutturali, insegnanti precari e un aumento del tasso di abbandono scolastico nelle aree più difficili.
Secondo i deputati Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato, “l’iniziativa favorisce indirettamente le scuole private a scapito di quelle pubbliche: incentivare l’iscrizione alle scuole paritarie, grazie al supporto economico offerto dal bonus, può contribuire a ‘svuotare’ la scuola pubblica e a diminuire le risorse destinate al suo miglioramento”.
Un sistema che divide
Questa iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di interventi contestati e nella miriade di emendamenti alla Legge di Bilancio 2025, che verranno discussi a partire da stamattina 15 novembre. Tra i provvedimenti recenti, spiccano i tagli al personale scolastico e l’introduzione di corsi abilitanti a pagamento per i futuri insegnanti. Decisioni che, secondo le critiche, rischiano di rendere il sistema educativo sempre meno inclusivo.
Mentre le scuole pubbliche si confrontano con la mancanza di oltre 100.000 insegnanti e strutture spesso inadeguate, c’è chi ritiene che investire su voucher per le scuole paritarie rappresenti una scelta politica che non rispecchia le priorità di un sistema scolastico equo e accessibile.
Nuovo bonus da 500 euro per servizi educativi: cosa prevede la proposta
Un ulteriore emendamento avanzato da Fratelli d’Italia introduce un contributo annuale di 500 euro per ogni figlio a carico fino ai 14 anni. Il bonus è destinato a coprire spese per attività extrascolastiche, come corsi di lingua, percorsi didattici culturali o turistici, educazione musicale e sportiva. Un’iniziativa che punta a sostenere le famiglie, ma non senza requisiti specifici.