Faccia a faccia tra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti sulla Manovra. Il segretario del Carroccio ha incontrato l’altro ministro leghista per un vertice sulla Legge di Bilancio in esame al Senato. Dopo aver espresso al titolare del Mef alcuni rilievi sul testo licenziato in Cdm, il vicepremier ha voluto chiarire alcune misure che non sono andate giù al partito, alla presenza della cabina di regia sull’economia della Lega.
Tanto da spingere Giorgetti a rilasciare alla stampa alcune precisazioni.
L’incontro tra Salvini e Giorgetti sulla Manovra
A ospitare il summit leghista è stato Matteo Salvini al Mit, con partecipanti il sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon, il responsabile dei dipartimenti del partito, Armando Siri, assieme al senatore Claudio Borghi e al deputato Alberto Bagnai, oltre al ministro dell’Economia.
Il vicepremier ha voluto fare il punto alcuni dei capitoli della Manovra 2026 che hanno fatto discutere la maggioranza nelle ultime settimane, in particolare il contributo chiesto alle banche e l’aumento dal 21% al 26% dell’aliquota sulla cedolare secca per gli affitti brevi.
Sul tavolo però anche altri temi indigesti al segretario del Carroccio, come i tagli annunciati su alcune opere infrastrutturali, come metro e autostrade, e altri su cui ha voluto dei chiarimenti da Giancarlo Giorgetti, come i bonus casa e l’allargamento della platea dei beneficiari della rottamazione quinquies delle cartelle.
I chiarimenti di Giorgetti
Al termine della cabina di regia leghista, il titolare del dicastero dell’Economia ha tenuto a spiegare che sia su contributi alle banche sia riguardo alle tasse sugli affitti brevi è il Parlamento a dover dire l’ultima parola:
Voi pensate che il ministro dell’Economia decida tutto? Non sono né il Papa, né Trump. È il Parlamento che decide queste cose.
All’uscita dal vertice, Giorgetti ha spiegato che non è prevista nessuna riduzione delle risorse per le infrastrutture, ma che in Manovra è stato inserito piuttosto un meccanismo “salva conti” che collega le disponibilità allo stato dei lavori delle opere, per evitare di bloccare fondi pubblici.
Siamo venuti al Mit e abbiamo chiarito anche con Salvini rispetto a questa fake news dei presunti tagli alle infrastrutture. Abbiamo chiarito che si tratta di rimodulazioni temporali, non c’è nessun taglio.
Sull’ipotesi di taglio alle infrastrutture si è espresso anche Matteo Salvini durante il question time alla Camera, chiarendo che nessuna risorsa destinata a finanziare le opera pubbliche sarà dirottata per la realizzazione del Ponte sullo Stretto.
Falso che se si fa il ponte non si fanno tutte le altre opere in Calabria e Sicilia. Stiamo investendo 23 miliardi di euro in Sicilia e 22 miliardi in Calabria, oggi con questa mole di investimenti non fare il Ponte non avrebbe nessun senso.
Di ricostruzioni fantasiose ha parlato Giancarlo Giorgetti anche rispondendo a chi gli chiedesse degli stanziamenti per le metro di Roma, Milano e Napoli, per le quali ha dato rassicurazioni.
Garanzie del ministro anche sulle risorse per i bonus del Piano Casa, caro anche a Giorgia Meloni, che arriveranno già dal 2026 sia dal fondo Clima, sia dal fondo Sviluppo e coesione.