Ponte sullo Stretto, i lavori a settembre: critiche degli ambientalisti

Il Cipess mercoledì darà l'ok al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Sarà poi il turno della Corte dei Conti, ma le associazioni ambientaliste ricorrono all’Ue

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Manca veramente poco all’approvazione ufficiale del progetto del ponte sullo Stretto di Messina. La data X sarà mercoledì mattina alle 12:30, con l’ok del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile). Successivamente servirà anche la validazione della Corte dei Conti.

L’apertura dei cantieri potrebbe avvenire entro fine settembre, ma le incognite sono molte. Specie quelle a livello ambientale, con diverse associazioni come Wwf, Lipu e Legambiente che hanno presentato un reclamo all’Unione Europea, chiedendo l’apertura di una procedura di infrazione per l’impatto ambientale che il Ponte avrà sull’ecosistema locale.

L’approvazione del Cipress

Nei giorni scorsi il Cda della società Stretto di Messina ha approvato gli ultimi documenti riguardanti il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Ora il compito spetta al Cipess, che darà il via libera al progetto definitivo. Il valore aggiornato dell’investimento, a valle della definizione degli atti aggiuntivi con tutti i diversi affidatari, resta confermato a 13,5 miliardi, interamente coperti “dalla Legge di Bilancio 2025 e dall’aumento di capitale della Stretto di Messina sottoscritto nel 2023”, spiega la società Stretto di Messina.

L’approvazione del Cipress viene considerata una formalità, considerando che il Comitato è guidato dalla premier Meloni. Matteo Salvini, intervenuto in videocollegamento dal Mit, ha annunciato che manca ormai pochissimo all’approvazione:

Mercoledì mattina alle 12.30 ci sarà l’approvazione del progetto definitivo per l’avvio dei lavori del ponte sullo Stretto di Messina. Se ne parla dagli antichi romani, sono le ultime norme e ultime firme per queste quarantotto ore che segneranno una pagina di storia.

Quando partiranno i lavori

Dopo l’approvazione del Cipess le procedure non sono comunque finite. La delibera dovrà passare alla Ragioneria dello Stato e infine alla Corte dei Conti per un controllo più formale, prima di essere pubblicata nella Gazzetta Ufficiale.

Mediamente le delibere del Cipess ci mettono circa due mesi per essere pubblicate in Gazzetta e quindi diventare esecutive. Solo a quel punto il progetto potrà iniziare, presumibilmente a settembre di quest’anno.

Le critiche delle associazioni ambientaliste

Ma le associazioni Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf non ci stanno e hanno fatto sapere che nella giornata di ieri hanno presentato un reclamo all’Unione Europea chiedendo l’apertura di una procedura di infrazione, dopo quello che avevano inviato ad aprile. Scrivono le associazioni:

L’impatto ambientale del ponte sullo Stretto di Messina è certo, documentato e, dopo anni di negazioni, ammesso dagli stessi proponenti l’opera. Per superare questa impasse è stata avviata una procedura speciale che consentirebbe comunque la realizzazione del Ponte secondo condizioni precise fissate dalle norme comunitarie, condizioni che però non sono state rispettate.

Al centro del reclamo c’è il secondo parere della Commissione Via Vas, che ha concluso la cosiddetta procedura di “livello III della VINCA” – la Valutazione di Incidenza ambientale obbligatoria in presenza di impatti su siti Natura 2000. Tale procedura era stata imposta dal primo parere della Commissione, che, pur esprimendo una valutazione positiva sulla compatibilità ambientale del progetto, aveva fissato ben 62 prescrizioni, tra cui l’obbligo di avviare questo iter speciale. “Se non ci fossero impatti ambientali, questa procedura non sarebbe mai stata necessaria”, sottolineano le associazioni.

Con questo secondo parere, la Commissione Via Vas ha infatti riconosciuto che il Ponte comporta conseguenze significative sull’ambiente, ma è stata richiesta l’attivazione della procedura di deroga prevista dalla normativa comunitaria per procedere all’approvazione del progetto. Questa deroga può essere concessa solo in presenza di tre condizioni:

Secondo le organizzazioni ambientaliste, “nessuna di queste condizioni risulta soddisfatta”.

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