Sempre più spesso, chi ha un capitale sul conto corrente si chiede se convenga investirlo in immobili o in Btp. Il motivo è che il denaro parcheggiato sul conto non genera grandi interessi e poi perché l’inflazione continua ad erodere, seppure lentamente, il potere di acquisto. Per proteggere i propri risparmi, facendoli crescere nel tempo, in molti si orientano quindi su queste due opzioni perché gli immobili si possono affittare o rivendere mentre i buoni del Tesoro poliennali sono garantiti dallo Stato Italiano.
Perché investire negli immobili
Non è semplice decidere se investire i propri risparmi nel mattone o nei Btp in quanto la scelta dipende dall’orizzonte temporale, dall’obiettivo e da che tipo di risparmiatori si è.
Investire nell’oro e negli immobili è da sempre considerato un rifugio sicuro perché entrambi sono dei beni reali e tangibili. Inoltre, sono storicamente resistenti all’inflazione e all’instabilità economica.
Acquistare casa per affittarla è una scelta strategica in quanto si può ottenere una rendita mensile e conservare un bene reale nel tempo. Il problema dell’investimento nel mattone è che i costi di gestione e di manutenzione sono sempre più alti così come i prezzi delle case in determinate città.
Inoltre, ci sono i tassi dei mutui da considerare. Quelli a tasso fisso, al momento, sono ancora competitivi anche se c’è stata una leggera crescita rispetto a giugno, secondo le ultime rilevazioni di Facile.it.
Bisogna poi considerare che l’immobile non è un investimento liquido per cui non sempre si riesce a vendere velocemente.
Investire in Btp
I buoni del Tesoro poliennali sono, come detto, degli investimenti sicuri perché emessi dallo Stato Italiano per finanziare il debito pubblico. Funzionano in questo modo: quando si acquistano dei Btp, si presta del denaro allo Stato che viene poi restituito con degli interessi periodici fissi che sono chiamati cedole. Il capitale investito, invece, viene riscattato alla scadenza.Per quanto riguarda i rendimenti, essi sono ancora discreti in quanto per quelli a 10 anni, ad esempio, il tasso di interesse si aggira intorno al 3,5%.
Oltre alla garanzia dello Stato, un altro vantaggio di investire in Btp è che si gode di una tassazione agevolata al 12,5% contro il 26% di altri prodotti finanziari. Tali titoli, poi, si possono rivendere quando si vuole anche se prima della scadenza il valore può essere più basso di quello dell’acquisto.
Meglio investire negli immobili o nei Btp?
Al momento, conviene investire nel mattone se si ha tempo, la voglia di gestire una casa e si desidera una rendita mensile certa. Conviene anche se si pensa di poter acquistare, ristrutturare e rivendere l’immobile a un prezzo più alto. Ovviamente, prima di effettuare quest’ultima operazione, è importante conoscere bene il mercato immobiliare.
I principali vantaggi, in ogni caso, sono:
- la possibilità di avere un bene reale e durevole;
- la possibilità di ricevere una rendita da affitto mensile;
- la possibilità di poter rivendere l’immobile nel tempo a un prezzo più alto.
Gli svantaggi, invece:
- la possibilità che gli inquilini non paghino;
- i costi elevati di gestione.
Sarebbe meglio optare un investimento in Btp, invece, se non si vogliono pensieri, si desidera avere un rendimento fisso e non si vogliono correre rischi.
I principali vantaggi di questi prodotti sono:
- la tassazione agevolata;
- la possibilità di rivendere i Btp quando si vuole;
- il rendimento fisso e sicuro.
Gli svantaggi invece sono i seguenti:
- non vi è rivalutazione del capitale;
- l’inflazione che può erodere il potere di acquisto.
Scegliere se investire in uno o nell’altro dipende quindi da vari fattori. In ogni caso, l’investimento in Btp è l’ideale per chi vuole proteggere i propri risparmi nel tempo mentre quello negli immobili per chi ha un capitale più alto e più tempo a disposizione.