Lo spread Btp-Bund rende più ricca l’Italia, perché conviene investire ora

Lo spread ai minimi storici rafforza la fiducia dei mercati nell’Italia, tra Btp competitivi, conti pubblici solidi e risparmi per lo Stato

Pubblicato:

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi, termometro della fiducia nell’economia nazionale, si conferma in territorio favorevole, con i mercati che aprono in calo a 74,3 punti base, un ulteriore miglioramento rispetto ai 76,5 di venerdì. In questo contesto, il rendimento del Btp decennale italiano registra un lieve rialzo, attestandosi al 3,43%, ma rimane significativamente competitivo, posizionandosi addirittura al di sotto dell’omologo francese (Oat) che viaggia al 3,46%.

Questo scenario è il segnale di una fase economica potenzialmente cruciale per l’Italia, che va oltre i tecnicismi della Borsa e riguarda tutti gli italiani.

Cos’è lo spread e perché è così importante

Per comprendere appieno la portata di questa notizia, è essenziale chiarire cosa sia lo spread.

In termini semplici, lo spread Btp-Bund rappresenta il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani (Btp) e quelli tedeschi (Bund). Il Bund è considerato il benchmark di sicurezza in Europa, l’investimento “a rischio zero”.

Lo spread, quindi, misura il rischio percepito dal mercato nell’investire in Italia rispetto alla Germania.

Quando lo spread sale, indica che gli investitori richiedono un rendimento più alto per compensare un presunto maggior rischio di insolvenza dell’Italia. Al contrario, quando scende, come in questo caso, segnala un rafforzamento della fiducia nella solidità finanziaria del Paese.

Un livello di 74 punti base è considerato storicamente molto basso, un dato che non si vedeva da anni e che riflette un clima di ottimismo tra gli investitori internazionali.

Perché conviene investire ora?

La risposta alla domanda “perché conviene investire ora?” risiede nella rara combinazione di rendimento accessibile e rischio contenuto che caratterizza i Btp in questa fase.

Uno spread ridotto significa infatti che l’Italia può collocare il proprio debito sui mercati internazionali offrendo tassi di interesse molto più contenuti rispetto al passato.

Per l’investitore, questo si traduce nella possibilità di acquistare un titolo di Stato che, con un rendimento del 3,43%, garantisce un flusso di cedole allettante se paragonato alla relativa tranquillità con cui i mercati guardano al nostro Paese.

Rispetto ai periodi di turbolenza in cui i rendimenti superavano abbondantemente il 4%, oggi l’investimento in Btp appare meno volatile e più appetibile.

Non è un caso che il rendimento italiano sia addirittura più alto di quello francese, un paradosso solo apparente che attira l’interesse degli investitori globali, sempre alla ricerca di un extra-rendimento senza dover necessariamente accettare rischi eccessivi.

Questo afflusso di capitali dall’estero alimenta la domanda di titoli italiani, creando un circolo virtuoso che contribuisce a sua volta a mantenere bassi i tassi.

Il calo dello spread fa bene ai conti

La consistente riduzione dello spread, dimezzatosi dal 2022 al 2025, sta producendo vantaggi tangibili per i conti pubblici italiani. Secondo una recente analisi, il calo di circa 50 punti base rispetto all’anno precedente (quando viaggiava sui 130 punti) si traduce in un risparmio per lo Stato di quasi 15 miliardi di euro.

Avere i conti pubblici in ordine significa poter permettersi minori tassi oggi per famiglie e imprese, e un domani margini di manovra per la finanza pubblica, che potrà mettere i soldi dove sono più utili per far crescere la produttività, azione fondamentale, vista la crisi demografica.

A questo si unisce anche il fatto che il rischio default, che in passato aveva preoccupato i mercati, ora sembra davvero lontano.

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