Questa diretta è stata chiusa alle 18 di lunedì. Qui le notizie di Borsa del 17 settembre 2024 in diretta.
Il finale di seduta delle borse europee si mantiene poco movimentato, come è stata tutta la giornata. Tra i mercati europei, Francoforte si muove sotto la parità con un calo dello 0,35%. Londra resta stabile, senza variazioni significative, mentre Parigi registra una moderata contrazione, con un ribasso dello 0,21%. Milano chiude invece sulla parità.
Oltre all’attenzione rivolta alle decisioni delle banche centrali, i mercati osservano il consolidamento bancario, anche se al momento non incide significativamente sui listini. Tra i titoli in evidenza, Unicredit guadagna lo 0,56%, Commerzbank lo 0,3%, mentre Deutsche Bank, che potrebbe essere coinvolta nelle operazioni, cede lo 0,3%. Unipol vola con un rialzo del 6,4%, raggiungendo i 10,11 euro, dopo che Mediobanca ha avviato la copertura del titolo con un target price di 14 euro, implicando un potenziale rialzo del 47% rispetto all’ultima chiusura. Saipem chiude in positivo con un +4,88% grazie a una nuova commessa in Qatar.
Molti segni più, ma diversi anche i meno: Stm e Campari chiudono in rosso rispettivamente a -3,36% e -2,56%, il primo sulla scia dei colossi tech statunitensi e il secondo per il calo già segnalato venerdì scorso per le dichiarazioni del ceo, Matteo Fantacchiotti, che è stato cauto sul trend nel settore degli spirits per il terzo trimestre e la fine dell’anno. Soffre Ferrari, che evidenzia una perdita del 2,02%, e sottotono Amplifon che mostra una limatura dell’1,41%.
Borsa ore 12: Borse europee incerte, ma Piazza Affari accelera al rialzo grazie a Saipem
Milano continua a restare in positivo: alle 12 è a +0,11% raggiungendo 33.590,16 punti. Tra i titoli protagonisti spiccano Saipem (+3,43%), Unicredit (+1,87%), Generali (+1,99%) e Unipol (+1,68%).
L’euro guadagna lo 0,43%, attestandosi a 1,112 dollari, in seguito ai dati sull’inflazione italiana di agosto, che ha registrato un aumento dello 0,2% su base mensile e dell’1,1% su base annua, rispetto all’1,3% del mese precedente. L’Istat ha attribuito il rallentamento all’accentuarsi del calo dei prezzi dei beni energetici su base tendenziale (-6,1% rispetto a -4% di luglio), confermando la stima preliminare. L’inflazione acquisita per il 2024 è del +1,1% per l’indice generale e del +2,1% per la componente di fondo.
Meno bene invece le altre borse europee: Francoforte continua ad viaggiare in territorio negativo a-0,32%, leggermente meglio Parigi che è invece a -0,02%.
Borsa ore 9: Mercati incerti, prudenza a Piazza Affari in attesa di Fed e Bank of England
Le borse europee aprono in calo, con Francoforte che perde lo 0,33%, Parigi lo 0,20% e Londra lo 0,07%. Unica positiva per ora Milano, che aveva aperto in calo ma che ora sta piano piano risalendo: alle 9:45, si trova a +0,06% a 33.603 punti. I futures statunitensi sono leggermente negativi, con il Dow Jones in calo dello 0,06% e l’S&P 500 dello 0,09%. Dopo il recente taglio dei tassi di interesse di 25 punti base da parte della Bce, l’attenzione si concentra ora sulla decisione della Fed.
Piazza Affari poco mossa, frenata dalle banche
A Piazza Affari, il titoli che ha registrato il maggiore rialzo nella mattinata è Saipem, con un incremento del 4,32% e un valore di 1,944 euro, grazie ad un contratto Epc offshore che si è aggiudicato in Qatar del valore di circa 4 miliardi di dollari. Bene anche Unicredit a 1,37% raggiungendo 37,41 euro, con ancora i fari puntati dopo l’acquisto del 9% di Commerzbank con la volontà di salire ancora, mentre Generali ha guadagnato l’1,11%, con un valore di 25,45 euro; quest’ultima ha deciso di promuovere un’offerta pubblica di acquisto volontaria finalizzata ad acquisire la totalità delle azioni ordinarie in circolazione della investment bank Intermonte.
Guardando gli altri rialzi, Unipol ha visto un aumento dello 0,79%, arrivando a 9,58 euro, e Moncler è cresciuta dello 0,35%, con un prezzo di 51,18 euro. Erg e Brunello Cucinelli hanno entrambi registrato un rialzo dello 0,24%, con valori rispettivamente di 25,16 euro e 85,15 euro. Telecom Italia è aumentata dello 0,16%, toccando 0,2466 euro, mentre Eni e Italgas hanno entrambe visto un incremento dello 0,10%, con valori di 14,022 euro e 5,26 euro, rispettivamente.
I titoli che hanno registrato le maggiori vendite della mattinata includono STMicroelectronics, che ha visto una diminuzione dell’1,26%, scendendo a 25,435 euro. Interpump Group è calato dell’1,24%, con un valore di 38,22 euro, mentre Azimut ha perso l’1,04%, scendendo a 21,90 euro. Tenaris ha registrato un ribasso dell’1,01%, con un valore di 12,715 euro, e Iveco Group è diminuita dello 0,93%, toccando 8,782 euro.
Poste Italiane ha visto una riduzione dello 0,63%, scendendo a 12,545 euro, mentre Nexi è calata dello 0,58%, con un prezzo di 6,118 euro. Banca Popolare di Sondrio ha visto un ribasso dello 0,52%, arrivando a 6,74 euro, e Intesa Sanpaolo è diminuita dello 0,49%, con un valore di 3,7365 euro. Infine, Stellantis ha perso lo 0,48%, scendendo a 13,548 euro.
Attesa per la riunione della Fed e non solo: cosa aspettarsi
Inizia poi una settimana decisiva per i mercati, con particolare attenzione rivolta alle banche centrali. Mercoledì è prevista la riunione della Federal Reserve, che dovrebbe annunciare il primo taglio dei tassi. Giovedì sarà il turno della Bank of England, mentre venerdì si riunirà la Bank of Japan. L’attenzione è particolarmente rivolta al Fomc, che potrebbe confermare il taglio dei tassi annunciato a Jackson Hole alla fine di agosto. Questo atteso segnale potrebbe segnare la conclusione della fase emergenziale legata all’inflazione e l’inizio di una nuova fase del ciclo economico, caratterizzata da una crescita più contenuta. Per questo, i mercati potrebbero adottare un atteggiamento cauto questa settimana, in attesa delle decisioni delle tre banche centrali.
Motivo per cui i mercati europei restano prudenti: Francoforte si muove sotto la parità a-0,33%, scende anche Londra a -0,07% mentre Parigi registra una contrazione dello 0,20%.
Spread a 137 punti
Apertura stabile per lo spread tra BTp e Bund. All’inizio della seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il Bund tedesco di pari durata si mantiene a 137 punti base, lo stesso livello della chiusura di venerdì. Il rendimento del BTp decennale benchmark segna una leggera flessione, attestandosi al 3,50%, in calo rispetto al 3,52% della chiusura precedente.