Borse, prevale la cautela in Europa dopo gli attacchi in Israele: a Milano male Pirelli

Avvio contrastato per le borse europee, mentre lo sguardo resta ancora rivolto all'escalation del conflitto in Medio Oriente

Pubblicato: 2 Ottobre 2024 09:52

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Le borse europee sono altalenanti, con gli investitori che osservano attentamente l’escalation del conflitto in Medio Oriente, dopo l’attacco del Libano su Israele avvenuto in serata. La situazione geopolitica ha causato un calo a Wall Street, interrompendo la serie di record registrati nei giorni precedenti. Piazza Affari segna un +0,27%, rimanendo vicina alla parità, mentre Francoforte registra un lieve rialzo dello 0,04%. Parigi è la migliore tra gli indici europei, con un aumento dello 0,29%.

Con pochi dati macroeconomici in agenda, l’attenzione degli investitori è rivolta al dato sulla disoccupazione in Europa, atteso per la tarda mattinata.

Brembo esce da Pirelli e il titolo crolla

Osservate speciali a Piazza Affari Pirelli Brembo, dopo che quest’ultima ha annunciato di aver venduto l’intera partecipazione della società dei pneumatici per 282,9 milioni di euro. E gli effetti si sentono: sul listino di Milano Brembo segna un rialzo del 3,29%, mentre Pirelli scende del -3,37% a 5,162 euro.

L’investimento era iniziato nel 2020, durante la pandemia, e aveva alimentato speculazioni su una possibile fusione tra i due gruppi, che però non si è mai concretizzata. Nel 2023, Brembo e Camfin, la società di Marco Tronchetti Provera, avevano stretto un patto di consultazione per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Pirelli, mentre il governo italiano esercitava il golden power per limitare l’influenza della cinese Sinochem, azionista di maggioranza.

Tuttavia, a settembre, Pirelli ha scelto Bosch come partner per le sue gomme intelligenti, una decisione che potrebbe non essere stata gradita da Brembo. Di conseguenza, Brembo ha affidato a BNP Paribas la vendita delle sue 55,8 milioni di azioni Pirelli tramite una procedura di bookbuilding accelerato (una procedura con la quale una società cede rapidamente una parte delle proprie quote, o delle quote di una società controllata, a investitori istituzionali).

Gli altri titoli azionari di oggi

A parte Pirelli e Brembo, giornata poco mossa a Piazza Affari: i titoli che hanno registrato i maggiori rialzi del giorno vedono Leonardo con una crescita del 2,11%, portando il prezzo delle sue azioni a 20,79 euro e i titoli del lusso, con Moncler che raggiunge l’1,13%, pari a 55,70 euro, e Brunello Cucinelli che registra un aumento dello 0,84%, toccando i 95,60 euro per azione. Bene anche i titoli petroliferi (+1,4% Eni, +0,6% Saipem e +0,55% Tenaris).

Tra le banche, Bper Banca è salita dello 0,83%, attestandosi a 4,855 euro, e Banca Monte Paschi Siena ha registrato un rialzo dello 0,50%, con un valore di 5,024 euro.

Oltre a Pirelli, gli altri ribassi vedono Hera registrare un calo dell’1,12%, portandosi a 3,546 euro, mentre Mediobanca è scesa dell’1,06%, chiudendo a 14,91 euro. Snam ha perso lo 0,80%, con un valore di 4,584 euro per azione, e Terna ha chiuso in ribasso dello 0,71%, attestandosi a 8,066 euro.

I venti di guerra frenano i mercati

Avvio debole per i principali mercati del continente, mentre l’attenzione rimane puntata sull’escalation del conflitto in Medio Oriente, che nella giornata precedente ha causato il calo di Wall Street e ha trascinato verso il basso anche le borse europee. L’attacco dell’Iran a Israele ha intensificato le preoccupazioni per un possibile ampliamento del conflitto, spingendo al ribasso i principali indici azionari statunitensi, mentre i prezzi del petrolio sono aumentati.

Anche le borse asiatiche mostrano un andamento contrastato. A Hong Kong, il mercato prosegue il rally avviato grazie al pacchetto di stimoli economici annunciato da Pechino, raggiungendo i massimi da febbraio 2023. Al contrario, Tokyo ha chiuso in calo, appesantita dalle vendite a Wall Street e dalle crescenti tensioni geopolitiche.

La prospettiva di un’escalation del conflitto in Medio Oriente, a seguito dell’attacco dell’Iran contro Israele, ha infatti trascinato al ribasso i principali indici azionari statunitensi e fatto aumentare i prezzi del petrolio: il WTI, con consegna a novembre, viene scambiato a 71,05 dollari al barile, registrando un incremento dell’1,75%, mentre il Brent, con consegna a dicembre, è invece quotato a 74,71 dollari al barile, con una crescita dell’1,56%.

I dati macroeconomici attesi oggi

Sul fronte economico, il calo dell’inflazione nell’Eurozona al di sotto del 2% sta rafforzando le aspettative degli investitori per un possibile taglio di 25 punti base da parte della Bce nella riunione del 17 ottobre. Oggi verranno pubblicati i dati sul tasso di disoccupazione nell’Ue per il mese di agosto, mentre negli Stati Uniti si attende la stima ADP sui nuovi occupati per settembre.

Attesa anche la decisione della banca centrale polacca, che secondo le previsioni lascerà i tassi fermi al 5,75%. Intanto in Giappone, la fiducia dei consumatori è in lieve aumento.

Spread a 133 punti

I rendimenti dei titoli di Stato dell’Eurozona aprono stabili, mantenendo i livelli minimi toccati nel pomeriggio di ieri a causa dell’aumento delle tensioni in Medio Oriente tra Iran e Israele. Il lancio di missili da parte di Teheran contro Israele ha intensificato l’avversione al rischio sui mercati finanziari. All’apertura, il rendimento del Bund decennale si attesta leggermente sopra il 2% (2,06%), una soglia superata solo negli ultimi giorni del 2023. Il BTp decennale di riferimento rende il 3,39%, rispetto al 3,38% registrato in chiusura ieri, segnando il valore più basso dal mese di agosto 2022. Lo spread rimane stabile a 133 punti base.

Gli analisti di Unicredit prevedono che, in caso di un ulteriore aumento delle tensioni in Medio Oriente, i rendimenti dei titoli di Stato dei principali Paesi potrebbero scendere, spinti dalla ricerca di asset considerati più sicuri da parte degli investitori.

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