Borse europee scendono in negativo con Francoforte: Pirelli limita le perdite, bene Leonardo

Chiudono in rosso quasi tutte le Borse europee: Leonardo si distingue a Piazza Affari, solo Parigi rimane in positivo

Pubblicato: 2 Ottobre 2024 09:52Aggiornato: 2 ottobre 2024 18:14

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Questa diretta è stata chiusa alle 18 di mercoledì. Qui le notizie in diretta di giovedì 3 ottobre.

 

Le Borse europee chiudono in buona parte in negativo appesantite dall’incertezza della situazione in Medio Oriente, dopo che Israele ha annunciato una risposta all’attacco iraniano del 1 ottobre. Milano rallenta in pomeriggio, fermandosi poco sotto la parità, in negativo dello 0,28%. Fa peggio Francoforte, con il Dax40 in flessione dello 0,34%. Riesce a tenersi poco sopra la parità il Cac40 di Parigi, ma soltanto dello 0,05%.

A Milano Leonardo rimane il titolo in maggiore crescita, consolidando il risultato della mattinata e chiudendo a +3,63% sull’inizio delle contrattazioni,. Seguono Amplifon, poco sotto il 2% e Sapiem a +1,65%, mentre Eni perde parte dei guadagni e si ferma a +1,64%. Tra le peggiori spicca Iveco, maglia nera con -2,67%, mentre Pirelli limita i danni delle prime ore e si ferma a -2,43%.

Borse ore 12: lieve ottimismo, a Milano spicca Leonardo

Le borse europee mostrano un cauto ottimismo mentre seguono con attenzione l’escalation del conflitto in Medio Oriente, dopo che il Libano ha lanciato un attacco contro Israele. Piazza Affari segna un lieve aumento dello 0,10%, mantenendosi in territorio positivo. Il DAX 40 di Francoforte, invece, mostra una leggera flessione dello 0,21%, mentre il Cac 40 a Parigi è l’indice migliore del Vecchio Continente, con un incremento dello 0,29%.

I titoli a Piazza Affari che hanno registrato i maggiori rialzi della mattina includono Leonardo, che guadagna il 3,78% e raggiunge un valore di 21,13 euro per azione, ed Eni che segue con un incremento del 2,33%, portando il suo prezzo a 14,214 euro. Va ancora male Pirelli che segna un -4,04%, dopo l’addio di Brembo. Cali anche per Erg e Enel, che segnano rispettivamente -2,05% e -1,91%.

Borse ore 9: prevale la cautela in Europa dopo gli attacchi in Israele

Le borse europee sono altalenanti, con gli investitori che osservano attentamente l’escalation del conflitto in Medio Oriente, dopo l’attacco del Libano su Israele avvenuto in serata. La situazione geopolitica ha causato un calo a Wall Street, interrompendo la serie di record registrati nei giorni precedenti. Piazza Affari segna un +0,27%, rimanendo vicina alla parità, mentre Francoforte registra un lieve rialzo dello 0,04%. Parigi è la migliore tra gli indici europei, con un aumento dello 0,29%.

Con pochi dati macroeconomici in agenda, l’attenzione degli investitori è rivolta al dato sulla disoccupazione in Europa, atteso per la tarda mattinata.

Brembo esce da Pirelli e il titolo crolla

Osservate speciali a Piazza Affari sono Pirelli e Brembo, dopo che quest’ultima ha annunciato di aver venduto l’intera partecipazione della società dei pneumatici per 282,9 milioni di euro. E gli effetti si sentono: sul listino di Milano Brembo segna un rialzo del 3,29%, mentre Pirelli scende del -3,37% a 5,162 euro.

L’investimento era iniziato nel 2020, durante la pandemia, e aveva alimentato speculazioni su una possibile fusione tra i due gruppi, che però non si è mai concretizzata. Nel 2023, Brembo e Camfin, la società di Marco Tronchetti Provera, avevano stretto un patto di consultazione per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Pirelli, mentre il governo italiano esercitava il golden power per limitare l’influenza della cinese Sinochem, azionista di maggioranza.

Tuttavia, a settembre, Pirelli ha scelto Bosch come partner per le sue gomme intelligenti, una decisione che potrebbe non essere stata gradita da Brembo. Di conseguenza, Brembo ha affidato a BNP Paribas la vendita delle sue 55,8 milioni di azioni Pirelli tramite una procedura di bookbuilding accelerato (una procedura con la quale una società cede rapidamente una parte delle proprie quote, o delle quote di una società controllata, a investitori istituzionali).

Gli altri titoli azionari di oggi

A parte Pirelli e Brembo, giornata poco mossa a Piazza Affari: i titoli che hanno registrato i maggiori rialzi del giorno vedono Leonardo con una crescita del 2,11%, portando il prezzo delle sue azioni a 20,79 euro e i titoli del lusso, con Moncler che raggiunge l’1,13%, pari a 55,70 euro, e Brunello Cucinelli che registra un aumento dello 0,84%, toccando i 95,60 euro per azione. Bene anche i titoli petroliferi (+1,4% Eni, +0,6% Saipem e +0,55% Tenaris).

Tra le banche, Bper Banca è salita dello 0,83%, attestandosi a 4,855 euro, e Banca Monte Paschi Siena ha registrato un rialzo dello 0,50%, con un valore di 5,024 euro.

Oltre a Pirelli, gli altri ribassi vedono Hera registrare un calo dell’1,12%, portandosi a 3,546 euro, mentre Mediobanca è scesa dell’1,06%, chiudendo a 14,91 euro. Snam ha perso lo 0,80%, con un valore di 4,584 euro per azione, e Terna ha chiuso in ribasso dello 0,71%, attestandosi a 8,066 euro.

I venti di guerra frenano i mercati

Avvio debole per i principali mercati del continente, mentre l’attenzione rimane puntata sull’escalation del conflitto in Medio Oriente, che nella giornata precedente ha causato il calo di Wall Street e ha trascinato verso il basso anche le borse europee. L’attacco dell’Iran a Israele ha intensificato le preoccupazioni per un possibile ampliamento del conflitto, spingendo al ribasso i principali indici azionari statunitensi, mentre i prezzi del petrolio sono aumentati.

Anche le borse asiatiche mostrano un andamento contrastato. A Hong Kong, il mercato prosegue il rally avviato grazie al pacchetto di stimoli economici annunciato da Pechino, raggiungendo i massimi da febbraio 2023. Al contrario, Tokyo ha chiuso in calo, appesantita dalle vendite a Wall Street e dalle crescenti tensioni geopolitiche.

La prospettiva di un’escalation del conflitto in Medio Oriente, a seguito dell’attacco dell’Iran contro Israele, ha infatti trascinato al ribasso i principali indici azionari statunitensi e fatto aumentare i prezzi del petrolio: il WTI, con consegna a novembre, viene scambiato a 71,05 dollari al barile, registrando un incremento dell’1,75%, mentre il Brent, con consegna a dicembre, è invece quotato a 74,71 dollari al barile, con una crescita dell’1,56%.

I dati macroeconomici attesi oggi

Sul fronte economico, il calo dell’inflazione nell’Eurozona al di sotto del 2% sta rafforzando le aspettative degli investitori per un possibile taglio di 25 punti base da parte della Bce nella riunione del 17 ottobre. Oggi verranno pubblicati i dati sul tasso di disoccupazione nell’Ue per il mese di agosto, mentre negli Stati Uniti si attende la stima ADP sui nuovi occupati per settembre.

Attesa anche la decisione della banca centrale polacca, che secondo le previsioni lascerà i tassi fermi al 5,75%. Intanto in Giappone, la fiducia dei consumatori è in lieve aumento.

Spread a 133 punti

I rendimenti dei titoli di Stato dell’Eurozona aprono stabili, mantenendo i livelli minimi toccati nel pomeriggio di ieri a causa dell’aumento delle tensioni in Medio Oriente tra Iran e Israele. Il lancio di missili da parte di Teheran contro Israele ha intensificato l’avversione al rischio sui mercati finanziari. All’apertura, il rendimento del Bund decennale si attesta leggermente sopra il 2% (2,06%), una soglia superata solo negli ultimi giorni del 2023. Il BTp decennale di riferimento rende il 3,39%, rispetto al 3,38% registrato in chiusura ieri, segnando il valore più basso dal mese di agosto 2022. Lo spread rimane stabile a 133 punti base.

Gli analisti di Unicredit prevedono che, in caso di un ulteriore aumento delle tensioni in Medio Oriente, i rendimenti dei titoli di Stato dei principali Paesi potrebbero scendere, spinti dalla ricerca di asset considerati più sicuri da parte degli investitori.

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