I risultati preliminari di Leonardo per il 2023 fanno segnare un +3,8%. La società conferma l’ottima performance, non solo raggiungendo ma anche superando gli obiettivi. I ricavi salgono a 15,3 miliardi (+3,9%), gli ordini a 17,9 miliardi (+3,8%) ed Ebita a 1,29 miliardi (+5,8%). “L’andamento commerciale nei diversi business, flessibilità finanziaria, politica disciplinata dei costi e degli investimenti – ha commentato l’amministratore delegato Roberto Cingolani – sono alla base dei risultati positivi raggiunti”.
A dettare i risultati è anche il contesto geopolitico, con Leonardo che si conferma il primo produttore di armi dell’Unione Europea. Secondo la ‘Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento’, le aziende italiane hanno esportato nel mondo un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro (2022) e tra i Paesi acquirenti risultavano diversi Paesi del Medio Oriente, come Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Egitto e Israele. Non è quindi solo l’effetto della guerra in Ucraina ad alzare i ricavi di Leonardo, ma tutto il contesto geopolitico in tensione. Un beneficio che è comune a tutte le società europee e statunitensi del settore bellico.
Aumentano i ricavi di Leonardo: +3,8% nel 2023
Il Consiglio di Amministrazione di Leonardo ha esaminato i risultati preliminari per l’anno 2023. Emergono ricavi in crescita, per un valore di +3,8%, che vedono nel dettaglio: ordini per 17.9 miliardi di euro, al di sopra della Guidance, con un book-to-bill pari a 1,2; ricavi per 15,3 miliardi di euro (+3,9% rispetto al 2022) in linea e che riflettono la crescita di tutte le divisioni; Ebita a 1,29 miliardi (+5,8%) anch’essa in linea e Free Operating Cash Flow per 635 milioni di euro (+17,8% rispetto al 2022), al di sopra della Guidance, grazie alla crescita della Top-Line e alla politica disciplinata di costi e investimento.
Anche l’indebitamento netto si ferma a 2.323 milioni di euro, per un totale del -23% rispetto ai 3.016 milioni del 2022. In conclusione, i risultati preliminari mostrano un continuo progresso sulle priorità strategiche e sul raggiungimento dei target economico-finanziari.
Profitti da record: gli affari di Leonardo nel contesto geopolitico
Gli effetti del contesto geopolitico sono positivi per le aziende che producono e vendono armi e sistemi militari. Leonardo non solo ha aumentato i suoi ricavi nel 2023, portando a casa un +3,8% rispetto al 2022 (annata da record), ma continua a consolidare il proprio ruolo di leader del settore in Europa e nel mondo. Il titolo in Borsa rispecchia l’ottima posizione e le prospettive sono rosee: nell’ultimo anno il prezzo delle azioni Leonardo è quasi raddoppiato (+ 84%).
Una condizione di beneficio non diversa da quella di altri marchi, come Rheinmetall, la tedesca costruttrice di carri armati Leopard (+74%). Le guerre in corso dettano i guadagni delle società in maniera profonda, non solo attraverso la vendita diretta ai protagonisti dei conflitti, ma anche per via della crescita del clima di tensione che porta gli Stati ad aumentare la spesa per la difesa. Nel 2023 questa è salita in tutto il mondo, arrivando a toccare una cifra complessiva di 2.500 miliardi di dollari, di cui 350 miliardi solo in Europa.
Valori triplicati o addirittura quintuplicati (per i titoli tedeschi) sarebbero solo l’inizio. Secondo le analisi del settore, considerando anche le intenzioni dell’Europa, le cifre per la difesa sono destinate a crescere ancora, portando di conseguenza a un aumento dei ricavi per i produttori e venditori di armi come Leonardo. Il piano industriale per l’anno 2024-2028 sarà presentato il 12 marzo prossimo, ma con questi presupposti non si può che immaginare una continua crescita.