Ddl agricoltura, un miliardo per proteggersi dai dazi

Il governo investe un miliardo in agricoltura con il ddl ColtivaItalia per rafforzare filiere agricole, sostenere i giovani e ridurre l’impatto dei dazi internazionali

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge collegato alla prossima Manovra economica. Il testo prevede uno stanziamento di un miliardo di euro per il sistema agricolo, che si somma agli undici già previsti nella prossima Legge di bilancio.

Tra le misure principali figura la creazione di un fondo specifico da 300 milioni, destinato a comparti in sofferenza come cereali, soia e zootecnia. Il provvedimento, denominato “ColtivaItalia“, si inserisce in un pacchetto composto da venti articoli.

ColtivaItalia, il piano per rafforzare l’autonomia produttiva

Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida ha presentato il nuovo ddl, sottolineando come il piano contenga anche strumenti dedicati a promuovere la transizione generazionale, il sostegno a comparti chiave come quello delle carni e dell’olio, e incentivi all’innovazione.

“Con il provvedimento che abbiamo chiamato ‘ColtivaItalia’, investiamo un miliardo di euro nel settore agricolo per sostenere le produzioni nazionali strategiche e diminuire così la nostra dipendenza dall’estero”, ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

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“Continuiamo a difendere, anche e soprattutto in Europa, le istanze dei nostri agricoltori e dei nostri produttori”, ha aggiunto la premier.

Ha poi citato un risultato rilevante raggiunto dall’Italia:

“Nel 2024 l’Italia è diventata la prima nazione dell’Unione europea con il più alto valore aggiunto agricolo, con oltre 42,4 miliardi di euro”.

Cosa prevede il Ddl Agricoltura

Il disegno di legge prevede lo stanziamento di risorse in tre direzioni principali: 900 milioni verranno suddivisi in tre segmenti, ciascuno con un budget di 300 milioni:

Un ulteriore elemento contenuto nella legge riguarda il recupero di migliaia di ettari di terreni inutilizzati, che saranno destinati a nuovi progetti imprenditoriali. C’è poi anche l’intenzione di semplificare del governo le procedure amministrative e burocratiche per migliorare l’accesso a questi fodni

Sostegno ai giovani e risposta alle emergenze

Il provvedimento prevede fondi creati ad hoc per favorire il ricambio generazionale, con strumenti a supporto dei giovani imprenditori.

Le aziende del comparto agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura colpite da emergenze sanitarie nel 2025 potranno usufruire di una sospensione di 12 mesi del rimborso dei mutui e dei finanziamenti a rata fissa. Questa mossa è valida solo con la presentazione di un’autocertificazione.

Il ministro Lollobrigida ha detto una cosa abbastanza conosciuta, e cioè come la questione generazionale sia un nodo critico per il futuro dell’agricoltura italiana, considerando l’età avanzata media delle aziende attive. Per questo motivo, il piano prevede un accesso semplificato al credito per i giovani e le donne che desiderano intraprendere attività in ambito agricolo, nonché la concessione di terreni pubblici in comodato gratuito per un decennio, per favorire l’avvio di nuove imprese dotate di mezzi di produzione adeguati.

Le misure sosterranno in particolare le colture di cereali e legumi destinati all’alimentazione animale, oltre al comparto olivicolo e agli allevamenti.

L’urgenza dell’approvazione: proteggersi dai dazi Usa

L’iter del provvedimento sarà accelerato grazie alla procedura d’urgenza, come spiegato dai ministri Francesco Lollobrigida e Tommaso Foti. Secondo quanto dichiarato in conferenza stampa, l’applicazione delle misure potrebbe partire già nel 2026 e coprire un orizzonte triennale.

Non è mancato un riferimento al quadro internazionale. Rispondendo a una domanda sull’introduzione possibile di dazi statunitensi nella migliore delle ipotesi al 15% su alcune produzioni agroalimentari italiane, il ministro Lollobrigida ha spiegato che la misura rappresenta un elemento di protezione per molti comparti e che “non è una goccia nel mare”.

Il piano nazionale include anche misure per favorire l’imprenditoria femminile e sarà oggetto di confronto in Parlamento per eventuali miglioramenti.

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