Qualcuno ha stimato quanto costa la violenza sulle donne: il costo umano è incalcolabile e in ogni caso insopportabile, mentre il conto economico è ingentissimo, praticamente pari a una Manovra.
Il problema non è un’emergenza acuta, ma un dramma sistemico e ce lo ricorda la Giornata contro la violenza sulle donne fissata al 25 novembre di ogni anno, istituita dalle Nazioni Unite con la risoluzione 54/134 del 1999.
Indice
I costi della violenza sulle donne
Le statistiche internazionali lo confermano: una donna su tre in Europa ha subito violenza fisica nel corso della propria vita. Per non parlare delle altre forme di violenza (controllo psicologico, violenza economica, diseguaglianze professionali, stereotipi di genere, eccetera).
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, 736 milioni di donne hanno subito violenze da parte del partner. Nel 2023, 51.100 donne e ragazze sono state uccise da partner o familiari. Un fenomeno che in gran parte del mondo è ancora poco denunciato e circondato da silenzio e vergogna.
I dati Eurostat 2025 mostrano un’Europa che non riesce ancora a proteggere pienamente le donne:
- il 35% delle giovani tra i 18 e i 29 anni riferisce violenze subite;
- tra i 65-74 anni la percentuale resta comunque significativa (24%);
- solo una donna su quattro denuncia o chiede aiuto.
Neppure gli ambienti professionali sono esenti: una donna su tre denuncia molestie sul lavoro.
Il caso italiano
In Italia secondo l’Istat 2,4 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza fisica negli ultimi cinque anni. I femminicidi rappresentano solo la porzione visibile del problema: nel 2025, il 60% delle donne uccise è stato vittima di partner o ex partner; la percentuale sale all’83% includendo l’intera sfera familiare.
La risposta dell’Ue
Nel 2024 l’Unione Europea ha approvato una Direttiva che segna un punto di svolta:
- criminalizzazione delle mutilazioni genitali femminili e dei matrimoni forzati;
- punibilità di revenge porn, stalking online, molestie e incitamento all’odio di genere.
Il prezzo della violenza
Il fenomeno non rappresenta solo una tragedia umana, ma anche un costo collettivo enorme. L’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere stima 366 miliardi l’anno nell’Ue l’impatto della violenza di genere, di cui 289 miliardi attribuibili alla violenza sulle donne.
Le voci includono:
- spese sanitarie e psicologiche;
- costi giudiziari e legali;
- perdita di produttività e mancata partecipazione economica;
- effetti a lungo termine sul benessere e sulla salute mentale.
In Italia la stima ruota attorno ai 16-17 miliardi di euro l’anno. Solo 6,3 milioni vengono investiti nelle attività di prevenzione: una sproporzione che evidenzia l’urgenza di politiche strutturali e finanziamenti adeguati. Il lavoro scientifico per la stipa ha visto impegnati un pool di ricercatori di diversi atenei italiani, ed è stato valutato da un comitato scientifico di cui hanno fatto parte, tra gli altri, rappresentanti dell’Istat, del Cnr e dell’università Bocconi. Il costo per le casse pubbliche è di oltre 500 euro al secondo (una media di 523,2 miliardi) ogni secondo dell’anno.
La perdita di produttività delle donne vittime di violenza è stata quantificata in 604,1 milioni di euro. A questa cifra si sommano le spese sanitarie pari a 460 milioni di euro, le cure psicologiche per 158,7 milioni e l’acquisto di farmaci per 44,5 milioni. Ai costi diretti si aggiungono quelli legati all’intervento delle Forze dell’Ordine stimati in 235,7 milioni, quelli dell’ordinamento giudiziario pari a 421,3 milioni e le spese legali che sfiorano i 290 milioni.
Tuttavia il peso più significativo resta quello dei costi umani e di sofferenza, che sono incalcolabili.