Un tribunale del Delaware ha nuovamente bloccato il pagamento del pacchetto retributivo da 56 miliardi di dollari previsto per Elon Musk in qualità di ceo di Tesla. La giudice Kathaleen McCormick ha confermato la decisione già presa a gennaio 2023, ritenendo il compenso “eccessivo” e frutto di un processo di approvazione “profondamente carente”.
Stipendio record
Il pacchetto retributivo, approvato nel 2018, comprendeva benefit, stipendio e 12 tranche di stock option per un totale di 300 milioni di azioni Tesla, legate al raggiungimento di determinati obiettivi aziendali. Se realizzato, avrebbe reso Musk l’amministratore delegato più pagato al mondo.
Alcuni azionisti hanno tuttavia contestato la validità della procedura, sostenendo che il consiglio di amministrazione fosse stato influenzato dai legami personali con Musk e non avesse agito in maniera indipendente.
Le tappe della vicenda
Nel 2018 il cda di Tesla aveva approvato il pacchetto, ricevendo l’ok da parte della maggioranza degli azionisti, nonostante l’opposizione di grandi investitori come il Fondo sovrano norvegese e il Sistema pensionistico californiano.
A gennaio 2023 la giudice McCormick aveva annullato il pacchetto, accogliendo la tesi secondo cui la negoziazione fosse stata viziata dalla forte influenza di Musk, definito un “amministratore delegato superstar” capace di orientare le decisioni del consiglio. La sentenza di gennaio aveva inoltre definito il pagamento “ingiusto”.
A giugno dello stesso anno si era tenuta una nuova riunione del consiglio che aveva ripristinato il pagamento, con il 75% dei voti favorevoli. Gli avvocati di Musk hanno così tentato di convincere la giudice a ribaltare la sua opinione, basandosi sui risultati di quel voto.
Oggi, a dicembre 2024, il tribunale ha confermato nuovamente il blocco, ribadendo che il processo di approvazione non garantiva indipendenza e trasparenza. “Anche se il voto degli azionisti potesse avere un effetto ratificante, qui non ci sarebbero effetti”, ha scritto McCormick nella sua sentenza, in risposta all’istanza dei legali di Musk. “Se il tribunale condonasse la pratica di consentire alle parti sconfitte di creare nuovi fatti allo scopo di rivedere le sentenze, le cause legali diventerebbero infinite”.
Musk dovrà pagare 345 milioni
Nell’ambito della sua sentenza, la giudice McCormick ha approvato un risarcimento di 345 milioni di dollari per le spese legali per gli avvocati che hanno intentato causa per conto degli azionisti di Tesla al fine di annullare il piano retributivo di Musk.
Le reazioni di Musk e Tesla
Elon Musk non ha tardato a commentare la decisione su X: “Sono gli azionisti che dovrebbero controllare le compagnie, non i giudici”. Il miliardario ha anche condiviso un post ufficiale di Tesla, che critica la sentenza definendola “sbagliata” e annunciando un imminente appello. L’azienda ha dichiarato che, se necessario, potrebbe tentare di elargire il pagamento nello Stato del Texas, dove Tesla ha trasferito la propria sede legale all’inizio del 2024.
Un caso di governance aziendale
La sentenza potrebbe costituire un precedente rilevante, rafforzando il ruolo del controllo giudiziario sulle decisioni societarie. Se l’appello annunciato da Elon Musk non dovesse ribaltare la sentenza, il blocco del pacchetto retributivo potrebbe alterare l’equilibrio tra la volontà degli azionisti e il controllo esterno, aprendo la strada a nuove controversie simili.