Roma, arriva il nuovo Spelacchio: quanto è costato l’albero di Natale

Giunto nella Capitale direttamente dalla Val di Fiemme, il nuovo abete natalizio non sembra essersi scrollato di dosso l’ironico soprannome del predecessore

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Redazione

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Verrà inaugurato di persona da parte del neoeletto sindaco del Partito Democratico Roberto Gualtieri, il prossimo mercoledì 8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione, assieme alle caratteristiche decorazioni che ogni anno illuminano la centralissima via del Corso e le strade circostanti (nonostante i dati evidenzino il rischio di zona gialla in Lazio per le feste).

Stiamo parlando dell’albero di Natale di Roma, divenuto particolarmente famoso nella Capitale e in tutto il resto d’Italia sotto la gestione dell’ex sindaca grillina Virginia Raggi, sconfitta dall’esponente dem durante l’ultima elezione per il Campidoglio (si è posizionata al terzo posto, alle spalle anche del secondo classificato Enrico Michetti – candidato del centrodestra – e davanti all’altro big Carlo Calenda).

Si tratta proprio di quella pianta che – durante lo scorso mandato – era arrivata a Roma in condizioni critiche, con i rami già spogli, dopo un viaggio che dalla Val di Fiemme (situata al confine tra il Trentino e la zona dell’Alto Adige/Sudtirol) lo aveva portato nella sua postazione di piazza Venezia.

La vicenda di Spelacchio e il suo successore

Per la sua bruttezza e la miseria della sua chioma l’albero venne presto soprannominato Spelacchio da parte dei cittadini romani più irridenti. Un’etichetta di cui sembra non essersi liberato nemmeno il suo successore, scelto dopo il cambio sulla poltrona di primo cittadino.

Una vicenda che quest’anno sta vivendo anche un’altra grande capitale vicina: il tradizionale albero di Trafalgar Square a Londra (a metà strada tra l’abbazia di Westminster e il British Museum), donato ogni anno agli inglesi dalla Norvegia, è stato accolto con sprezzante ironia dal popolo della City, che lo ha definito “spoglio” e “anemico”.

Le operazioni di montaggio e decorazione hanno preso il via già da parecchi giorni e vedono al lavoro gli operai della Città metropolitana, che stanno provvedendo all’assemblaggio delle oltre 300 mila lucine che lo illumineranno. Anche quest’anno è stato selezionato un sempreverde nato e cresciuto sul terreno delle valli dolomitiche del Trentino. Si tratta di un abete alto 25 metri: secondo i botanici che lo hanno analizzato in laboratorio (estraendo minime parti del fusto e della corteccia) pare godere di ottima salute.

Un simbolo contro la fame nel mondo

Ma il messaggio che l’albero porterà con sé è di quelli che scaldano il cuore: l’abete infatti sarà il simbolo della lotta contro la fame nel mondo. Per questo ai suoi piedi ci saranno 17 pacchi regalo, uno per ciascuno degli obiettivi che la Fao (l’agenzia dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura) si è data per combattere la denutrizione ancora presente in diverse aree del pianeta.

Per tutte le attività che riguardano il suo approdo a Roma (partendo dall’acquisto e passando al trasporto su camion, all’installazione e alla posa degli addobbi, fino alla successiva rimozione prevista nei giorni dopo l’Epifania), le spese che graveranno sul bilancio del Campidoglio saranno pari a circa 169 mila euro.

Quest’anno infatti il costo complessivo per Spelacchio sarà tutto a carico delle casse comunali: scanso ripensamenti dell’ultimo minuto, ad oggi nessun marchio commerciale, nessuna azienda partner del Comune né alcun altro sponsor hanno partecipato al bando (indetto quando ancora era in carica l’ex sindaca Virginia Raggi) per sponsorizzare la posa dell’albero più famoso d’Italia (qui la situazione green pass per il mondo dei mercatini di Natale).