Caso Entrate: perché le cartelle Equitalia sono nulle (e contestabili)
Circa dieci anni fa, a seguito di una riorganizzazione interna delle qualifiche, si è verificata, presso gli uffici territoriali dell'Agenzia delle Entrate, una carenza di dirigenti: figure necessarie (tra l'altro) per firmare gli accertamenti fiscali. E così, senza bandire alcun pubblico concorso, i vertici dell'Amministrazione finanziaria hanno deciso di elevare, a tale ruolo, ben 767 funzionari. Insomma, una promozione in carriera, ma senza i criteri di trasparenza imposti dalla Costituzione (secondo cui, invece, agli impieghi nella pubblica amministrazione, si accede solo mediante bando e successivo concorso).
La giurisprudenza, chiamata a pronunciarsi su tale questione, ha ritenuto nulle le suddette nomine. La prima sentenza è del Tar Lazio del 2011, sebbene lo stesso problema fosse stato già sfiorato anche dalla Corte dei Conti. È seguita la pronuncia della Commissione Tributaria Provinciale di Messina e, per finire, quella del Consiglio di Stato.
A questo punto, per evitare una valanga di ricorsi che avrebbe potuto invalidare gli atti firmati dai "falsi dirigenti", nel 2012 è intervenuta una legge che ha sanato gli incarichi conferiti con tale (infelice) metodo, almeno in attesa che venisse indetto un pubblico concorso. La norma è stata rinnovata di anno in anno fino a rendere, di fatto, detti incarichi non già delle semplici sostituzioni momentanee, ma dei veri e proprio uffici "a tempo indeterminato".
La giurisprudenza, chiamata a pronunciarsi su tale questione, ha ritenuto nulle le suddette nomine. La prima sentenza è del Tar Lazio del 2011, sebbene lo stesso problema fosse stato già sfiorato anche dalla Corte dei Conti. È seguita la pronuncia della Commissione Tributaria Provinciale di Messina e, per finire, quella del Consiglio di Stato.
A questo punto, per evitare una valanga di ricorsi che avrebbe potuto invalidare gli atti firmati dai "falsi dirigenti", nel 2012 è intervenuta una legge che ha sanato gli incarichi conferiti con tale (infelice) metodo, almeno in attesa che venisse indetto un pubblico concorso. La norma è stata rinnovata di anno in anno fino a rendere, di fatto, detti incarichi non già delle semplici sostituzioni momentanee, ma dei veri e proprio uffici "a tempo indeterminato".