Dal tavolo di lavoro della nonna Ancella alle sue cucine. Il percorso professionale di Massimo Bottura ha spiccato il volo e dalla sua Osteria Francescana è riuscito a bissare il premio di Miglior Ristorante al mondo. Una proclamazione decisa dalla passione e dall’ispirazione che lo chef modenese mette nella sua cucina.
Se però mangiare da Bottura non è per tutti i palati, non lo è neppure per tutte le tasche. Si tratta senza dubbio di un’esperienza unica, di un percorso culinario ricercato e molto ambito. L’Osteria Francescana, ancor prima di ricevere il premio come Best Restaurant aveva liste di prenotazione lunghe tre mesi e interminabili liste d’attesa gestite da un apposito ufficio.
Tre ore di esperienza nel ristorante modenese e un menù ricco e variegato, che incontra tutte le preferenze di commensali alla ricerca del connubio perfetto tra prodotti di qualità, presentazioni a regola d’arte e fusione di varie tecniche di cucina. Nell’Osteria Francescana è possibile scegliere tra i due menù degustazione e quello alla carta, ma il conto sarà in linea con l’eleganza e la ricercatezza degli ingredienti.
Prodotti di terra si alternano a quelli di mare nei due menù degustativi: il Festina Lente prevede 10 portate e un costo complessivo di 250 euro per l’intero percorso degustativo, a cui aggiungere altri 140 euro per l’abbinamento dei vini. Piatti e presentazioni ricercati, realizzati con i migliori prodotti che offre il territorio, nomi originali che rispecchiano l’estro di Massimo Bottura. Si parte con l’aula croccante in carpione e con un Omaggio alla Normandia, per passare poi immediatamente a due piatti di pesce, con sogliola e anguilla. Dopo l’ampia scelta di antipasti, spazio ai primi con il riso camouflage, la zuppa di porri, scalogno e tartufo nero e una lasagna rivisitata. Per i secondi di spazia da piatti classici della tradizione come il maialino da latte fino a una rivisitazione di due pietanze molto conosciute ma totalmente rivisitate, come i popcorn e la caesar salad.
Se il Festina Lente è un menù di degustazione standard, al tavolo sarà possibile scegliere anche il menù “Tutto”: 12 portate e un costo di 270 euro per un menù che cambia costantemente a seconda dell’ispirazione dello chef, della stagionalità dei prodotti e della continua ricerca culinaria. Il prezzo sale di 180 euro qualora si decidesse di affidare al personale dell’Osteria Francescana anche l’abbinamento dei vini.
Non manca lo studio e l’estro dello chef Bottura anche nel menù alla carta, ma i costi per tre portate – antipasto, primo e secondo – non si discostano di molto da quelli dei percorsi di degustazione. Scegliendo, ad esempio, il culatello di Zibello Antiche Razze stagionato 42 mesi e accompagnato da mostarda di mele campanine, ravioli di porri, foie gras e tartufi e un branzino in salsa olandese moderna si spenderebbero 230 euro, senza considerare le bevande. Costi importanti, non certo paragonabili a quelli del royal wedding in Inghilterra, ma comunque elevati e non adatti a tutte le tasche. Massima attenzione anche ad eventuali allergie e alle esigenze dei clienti vegetariani, che potranno in ogni caso apprezzare il genio creativo di Massimo Bottura, in grado di fondere i prodotti tipici regionali alla cucina molecolare.