Le novità fiscali sono tante, fra Legge di Stabilità, Decreto Fiscale collegato e norme di semplificazione: slittano molte scadenze per evitare l’ingorgo del tax day il 16 giugno, IVA e tassi sui redditi si separano (con il conseguente cambiamento dei modelli UNICO), nuovi adempimenti IVA, addio agli studi di settore, rottamazione cartelle esattoriali, ecc.
Vediamo da pmi.it, sito delle piccole-medie imprese, come si configura il calendario di questo 2017 per le tasse di partite IVA e imprese.
DICHIARAZIONE DEI REDDITI – Non più un modello UNICO per imposte dirette e IVA e una nuova denominazione per i modelli di dichiarazione dei redditi imprese: di fatto, sparisce la parola UNICO e i vari modelli si chiamano “Redditi” più la sigla della tipologia di imprese a cui si riferiscono (PF – persone fisiche, SP – società di persone, SC – società di capitali e via dicendo).
Restano invece confermate le denominazioni dei modelli 730, IVA, IRAP e 770.
IVA – La dichiarazione IVA 2017 non è più presentata insieme alla dichiarazione dei redditi. I modelli in bozza per la dichiarazione 2017 si possono consultare sul sito dell’Agenzia delle Entrate, il termine per la presentazione è il 28 febbraio. E’ possibile versare il saldo annuale entro il termine per il saldo delle imposte, con una maggiorazione dello 0,40% a titolo d’interesse per ogni mese o frazione di mese successivo al termine di scadenza ordinario fissato al 16 marzo.
Il Decreto Fiscale (dl 193/2016) collegato alla manovra ha introdotto i nuovi obblighi di comunicazione trimestrale: dati di fatture emesse e ricevute, e delle liquidazioni periodiche IVA vanno inviati entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo ad ogni trimestre. La comunicazione trimestrale dei dati IVA va presentata anche nel caso di eccedenza a credito. Sono esonerati i contribuenti non obbligati alla dichiarazione annuale.
STUDI DI SETTORE – Dal periodo d’imposta 2017 diventano indicatori sintetici di affidabilità. La Riforma degli studi di settore è contenuta nel decreto fiscale (articolo 7-bis Dl 193/2016), sarà un decreto del ministero dell’Economia a individuare i nuovi indici a cui collegare livelli di premialità per i contribuenti più affidabili. Per il periodo d’imposta 2016, continuano invece ad applicarsi le vecchie regole, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i correttivi per l’anno in corso.
IMPOSTE – Eliminato il tax day del 16 giugno, scadenza che resta valida per gli acconti delle tasse sugli immobili (IMU e TASI), mentre slitta al 30 giugno il termine per l’IRPEF. Pagando le tasse entro i 30 giorni successivi, cioè entro la fine di luglio, maggiorazione dello 0,40%.
ROTTAMAZIONE CARTELLE – Anche questa è una novità inserita nel Decreto Fiscale, è già in corso e prevede la possibilità di ricorrere alla definizione agevolata delle somme iscritte a ruolo entro la fine del 2016. Si paga per intero il debito fiscale, ma non sono dovute sanzioni e interessi di mora. Rottamazione accessibile anche per le multe stradali, in questo caso lo sconto riguarda interessi di mora e maggiorazioni. Bisogna presentare domanda di adesione all’agente della riscossione, entro il 31 marzo 2017. Sul sito di Equitalia si trovano documentazione necessaria, moduli, istruzioni, guide e materiali esplicativo.
ALTRE NOVITA’ FISCALI 2017
Soppressione Equitalia: le funzioni di riscossione dal luglio 2017 confluiranno direttamente all’Agenzia delle Entrate.
Voluntary disclosure bis: aperta una procedura di collaborazione volontaria bis, per sanare illeciti commessi fino al 30 settembre 2016. I termini per l’adesione sono già aperti, scadenza 31 luglio 2017). I modelli definitivi sono pubblicati sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
CU 2017: resta la data del 7 marzo per l’invio dei dati al Fisco da parte dei sostituti d’imposta, mentre per la consegna della certificazione unica a dipendenti, autonomi e pensionati c’è tempo fino al 30 marzo (un mese in più rispetto alla scadenza 2016 che era fine febbraio).
Contabilità semplificata: novità prevista dalla Legge di Stabilità, le piccole imprese in contabilità semplificata, che dal periodo fiscale 2017 possono pagare le tasse secondo il principio di cassa e non di competenza (quindi, sugli incassi effettivi e non sulle fatture).
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