Un conflitto della portata della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina non può non investire tutti i settori della vita economica e sociale di un intero continente, nei quali rientra anche lo sport. Tra le dure sanzioni promesse contro Mosca dal premier britannico Boris Johnson, alcune delle principali colpiscono gli oligarchi russi che fanno base nel centro finanziario della “City” londinese. Tra questi anche il presidente del Chelsea, vicino a Vladimir Putin, Roman Abramovich.
Ucraina, Londra bandisce il presidente del Chelsea Abramovich e altri oligarchi russi: le sanzioni
Con una delle restrizioni annunciate dal Regno Unito contro la Russa in risposta all’attacco all’Ucraina, Boris Johnson ha disposto una misura che vieterà ai ricchi russi di detenere più di 590.000 sterline (circa 60.000 euro) sul conto bancario inglese (qui abbiamo parlato dello choc delle borse portato dalla guerra in Ucraina).
Ma non sarebbe l’unica. In quanto rappresentate del drappello di oligarchi russi che hanno fatto del centro finanziario di Londra quella che oltremanica viene definita “Londongrad”, la posizione di Roman Abramovich è sotto la diretta valutazione dell’”Unità per i casi speciali” del ministero dell’Interno britannico.
Si tratta di un reparto che fa parte del direttorato per la sicurezza e l’anti-terrorismo, responsabile delle questioni di sicurezza nazionale, al quale sarebbe stato ordinato di non concedere accesso legale nel Regno Unito al presidente del Chelsea.
Del resto, già dopo l’attacco col nervino realizzato nel 2018 a Salisbury da agenti del Cremlino contro l’ex spia russa Serghej Skripal, l’oligarca da 10 miliardi di dollari di patrimonio aveva dovuto rinunciare ad accedere a uno dei cosiddetti “visti d’oro”, quelli garantiti ai grandi investitori stranieri.
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Abramovich potrebbe però rischiare non solo la messa al bando da Londra. Durante il dibattito alla Camera dei comuni sulle sanzioni del Regno Unito contro Mosca, un parlamentare inglese Chris Bryant ha attaccato direttamente il magnate russo, accusato di essere un fiancheggiatore del governo di Putin, arrivando a chiedere che gli venga tolto il Chelsea (qui per scoprire quanto ha speso la squadra detentrice della Champions).
Citando dei documenti riservati degli Interni, il deputato ha accusato Abramovich di “attività e pratiche corruttive”: “Come può ancora possedere un club di calcio in questo Paese? Dovremmo cercare di sequestrare alcuni dei suoi beni inclusa la sua casa di 152 milioni di sterline, e assicurarci che altre persone che hanno visti di livello 1 come questo non siano coinvolte in cattive attività nel Regno Unito” ha detto Bryant in Aula (qui per scoprire chi è Abramovich, il proprietario dello yacht più grande al mondo).
Ucraina, Londra bandisce il presidente del Chelsea Abramovich e altri oligarchi russi: le proprietà
A rischiare grosso tra gli oligarchi russi di base nel Regno Unito non sarebbe però soltanto Abramovich: si stima che i tra i 30 e i 50 oligarchi russi con legami diretti col Cremlino detengano in Gran Bretagna proprietà per un miliardo e mezzo di sterline (circa 1 miliardo e 800 milioni di euro).
Una di queste, la magione di Witanhurst di proprietà del magnate Andrey Guryev, è la seconda più grande residenza in Gran Bretagna, dopo quella reale di Buckingham Palace, per un valore di oltre 350 milioni di euro.