Juventus nel caos: maxi-buco nel bilancio, Agnelli sotto attacco

Mentre la squadra arriva alla prima sosta dell’anno con risultati scadenti sia in campionato che in Champions, la società deve affrontare la grana economica

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Il campionato di Serie A ha vissuto con grande intensità le prime sette giornate del calendario, concentrate nello spazio di poco più di un mese da metà agosto ad oggi. Ora le squadre avranno un momento di relativa quiete nella prima sosta dell’anno per permettere lo svolgimento delle partite delle Nazionali, con molti giocatori richiamati in giro per il mondo dagli allenatori dei propri Paesi. Un’occasione per tirare il fiato e fare il punto della situazione prima del successivo tour de force, che vedrà impegnati i club in un percorso a tappe serratissimo fino alla prossima pausa di novembre e dicembre per i Mondiali di calcio in Qatar.

In casa Juventus l’appuntamento con il rientro in campo è quello del fine settimana del 1 e 2 ottobre, quando i bianconeri scenderanno in campo nel posticipo della domenica sera in casa contro il Bologna. Ma nel calendario della società la data cerchiata in rosso è quella di venerdì prossimo, 23 settembre: sarà una giornata non banale per i vertici della Vecchia Signora, vista la convocazione del consiglio di amministrazione che dovrà votare il bilancio da sottoporre all’assemblea degli azionisti, prevista per la fine di ottobre.

Juventus, bilancio in rosso e risultati scadenti: tutte le grane dei bianconeri

Se da un lato il mondo juventino appare quanto mai sottosopra per i risultati assai scadenti riscontrati dalla squadra sia in campionato (ottavo posto in classifica con soli 10 punti, ultima vittoria con lo Spezia il 31 di agosto) che in Champions League (zero punti su sei nei primi due incontri), la preoccupazione dei tifosi riguarda anche la situazione economica del club. I conti verranno ufficializzati dal consiglio di amministrazione proprio nella giornata di venerdì e le prospettive sono forse ancora più nere rispetto a quelle dei risultati agonistici.

Le stime sono ancora del tutto teoriche, ma lo stato delle cose non lascia spazio a grandi stravolgimenti. La chiusura dell’anno finanziario si prevede infatti in forte perdita, che rischia di essere addirittura maggiore di quella dello scorso. Infatti, se nella stagione 2020/2021 il bilancio in rosso si era attestato su un meno 209,9 milioni di euro, quello relativo ai dodici mesi del 2021/2022 dovrebbe segnare un ulteriore punto basso per le casse della società.

I conti non tornano in casa Juventus: quanto sta perdendo il club di Andrea Agnelli

A dirlo sono i numeri, seppur non ancora ufficiali. Il calcolo va fatto sommando in maniera algebrica il saldo semestrale della squadra rettificato al 31 dicembre 2021 – con perdite pari a 119 milioni di euro – con quello sempre semestrale delle società controllate da Exor, la holding finanziaria della famiglia Agnelli, che al 30 giugno 2022 ha segnato un passivo di 132 milioni di euro. Il totale dei due dati andrebbe a superare quello già fortemente negativo di un anno fa.

Un quadro che sta alimentando il malcontento della galassia bianconera, esploso in maniera violenta sui social network negli ultimi giorni. Oltre all’allenatore Massimiliano Allegri (che ha visto ricomparire l’hashtag #AllegriOut, primo su Twitter in tutta Italia nella mattinata di lunedì scorso) a finire nel mirino della critica è il presidente Andrea Agnelli, ritenuto il principale responsabile della situazione. I messaggi che lo accusano di dilettantismo e incapacità nella gestione del club si moltiplicano sulle piattaforme, così come gli interventi critici su TV e giornali da parte di tifosi anche illustri del mondo dello sport e dello spettacolo. Perché la pausa di campionato può anche mettere in standby i giocatori e quindi i risultati, ma non i conti in banca: quelli non si fermano mai e purtroppo continuano a scendere.