Juve e Inter, arriva il Derby d’Italia: quanto spendono per il mercato

Le due squadre da sempre comandano le vette delle classifiche italiane, tra cui quelle delle trattative. Ma i veri padroni non sono né i club né i giocatori

L’appuntamento è di quelli da segnare sul calendario e cerchiare con un pennarello rosso. Domenica prossima (3 aprile 2022) alle ore 20:45 presso l’Allianz Stadium di Torino. Come ogni anno sale la tensione di decine di migliaia di tifosi e appassionati in vista del Derby d’Italia, la sfida tra la Juventus e l’Inter.

Juve-Inter, un match che ha fatto la storia del calcio italiano

Un match che ha sempre significato moltissimo negli equilibri del calcio italiano, dentro e fuori dal campo da gioco. Dal dominio nerazzurro negli anni Sessanta (condito da ben due trionfi in Champions League), passando per il periodo buoi di entrambe durante la tirannia del Milan guidato da Arrigo Sacchi, fino alle recenti vittorie dei bianconeri, che hanno imposto il loro dominio in Serie A per ben otto degli ultimi dieci anni.

E poi di mezzo i favolosi anni Novanta del calcio italiano (ora invece in crisi come mai prima), la vicenda di Calciopoli con la Juve relegata per un anno in Serie B, il favoloso ciclo di Josè Mourinho alla guida dell’Inter culminato con la vittoria del Triplete. Sarebbero troppi i calciatori, gli allenatori e i dirigenti da citare, per ragioni di spazio non è possibile esaurire qui quella che sarebbe una vera e propria cronaca della storia del nostro Paese, oltre che del mondo del pallone.

Ecco chi sono i veri padroni dal calcio mondiale

Quello che però potrebbe essere utile in vista del prossimo Derby d’Italia è analizzare gli investimenti fatti sul mercato da parte dei due club. Anche qui però occorre fare una distinzione: non avrebbe senso focalizzarsi sui calciatori in entrata e in uscita in un momento della stagione molto lontano sia dalla sessione invernale di calciomercato (tenutasi a gennaio) che da quella estiva, che si svolge nei mesi di luglio e agosto.

Risulta invece interessante andare ad analizzare quelle che sono le spese che le due società sono tenute a sostenere per finanziare i veri padroni del calcio mondiale nella versione che anche i più piccoli conoscono (ossia quella dell’ultimo decennio): i procuratori.

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Procuratori e agenti, quanto spendono i club di Serie A

La cifra è di quelle monstre. Si parla di quasi 174 milioni di euro. Un dato in aumento di quasi 36 milioni rispetto al 2020. Questo è l’investimento per l’attività degli agenti da parte dei club di Serie A. I numeri sono stati pubblicati come di consueto dalla Federcalcio in base all’articolo 8 del proprio statuto in materia di trasparenza (e tutte le tabelle sono consultabili sul sito della Figc).

L’orizzonte temporale esaminato va dal 1 gennaio al 31 dicembre 2021 e si riferisce al denaro versato ai procuratori da parte delle società del nostro campionato per l’attività di intermediazione in una trattativa. La buona riuscita dell’accordo tra una società e un giocatore passa ormai tutta da qui. Ne sono l’esempio personaggi come Jorge Mendes e Mino Raiola, che hanno costruito imperi e fortune grazie alla loro abilità nel curare gli interessi dei propri assistiti.

Il dato preciso complessivo è di 173.831.816,68 euro, mentre nel 2020 si era fermato a 138.015.594,09 euro. La media dei venti club si assesta quindi su 8,7 milioni a squadra. A comandare la classifica sono proprio la Juventus (28.914.175 euro) e l’Inter (27.512.882), seguite dalla Roma (25.962.250). I compensi contemplano tutte le operazioni relative ai giocatori operate dalle società con i procuratori: sia gli acquisti che le cessioni, ma anche i rinnovi di contratto.