Il Bayern taglia gli stipendi ai giocatori no vax: quanto perdono

Il club tedesco ha preso provvedimenti drastici contro i giocatori non vaccinati finiti in quarantena

Il Bayern Monaco usa il pugno duro contro i giocatori No vax finiti in quarantena. Su un argomento così divisivo come il vaccino si è arrivati infine allo scontro interno in uno dei club più blasonati al mondo. Mentre in Germania imperversa la quarta ondata di contagi, la società bavarese decide di tagliare lo stipendio ai 5 tesserati, tra i 7 calciatori in isolamento perché risultati positivi ai test, che si sono rifiutati di fare il vaccino.

Il Bayern taglia gli stipendi ai giocatori no vax: il provvedimento

Una decisione senza precedenti giustificata non solo dalla situazione sanitaria in Baviera, land tra i più colpiti in Germania dalla risalita dei casi (qui le ultime sul super Green pass nel nostro Paese) ma anche dai risultati sportivi, vista l’inaspettata sconfitta la scorsa settimana per 2 a 1 contro l’Ausburg nell’anticipo della 12esima giornata della Bundesliga.

In campo mancava uno dei giocatori più rappresentativi del Bayern, il 26enne nazionale tedesco Joshua Kimmich, uno dei cinque calciatori sanzionati, oltre a Serge Gnabry, Jamal Musiala, Eric Maxim Choupo-Moting e Michael Cuisance, perché si sono rifiutati di ricevere anche solo una dose del vaccino.

Il Bayern taglia gli stipendi ai giocatori no vax: il caso Kimmich

È la situazione del centrocampista però a fare più rumore, sia per il suo ruolo di peso nella squadra, nelle vesti di futuro capitano, sia soprattutto perché la sua rappresenta una ricaduta nell’arco di brevissimo tempo.

Kimmich aveva appena terminato l’isolamento dopo essere entrato in contatto con il compagno di squadra Niklas Suele, risultato anche lui positivo, e non avrebbe fatto tempo a tornare che si sarebbe nuovamente infettato saltando la partita di venerdì scorso ad Augusta.

Per questo il club lo avrebbe informato del taglio di stipendio di circa 380mila euro lordi a settimana per tutto il periodo dell’isolamento (qui abbiamo parlato del pugno duro contro i No vax in Germania).

Il caso del nazionale tedesco aveva fatto discutere già al tempo del suo rifiuto all’iniezione “per motivi personali” ed è destinato a scatenare le polemiche ancora di più alla luce dell’emergenza sanitaria tornata a colpire la Germania, dove il tasso di vaccinazione rimane inferiore al 70%, con oltre 30mila casi quotidiani e un’incidenza record di 386,5 contagi da Covid-19 su 100mila abitanti (qui abbiamo parlato dei motivi dello stop del vaccino Moderna in Germania per gli under 30).

A maggio ragione se si pensa che insieme al compagno di squadra Leon Goretzka, Kimmich aveva lanciato una raccolta fondi “We kick Corona” racimolando ben 500mila euro in favore del vaccino.