Entro il 28 febbraio i datori di lavoro e gli enti pensionistici hanno consegnato a dipendenti e pensionati il modello Cud (scarica il pdf) che rappresenta la "base" per le dichiarazioni (modello 730 o Unico). Ma non sempre: se il contribuente non ha altri redditi da dichiarare – o non ha spese da detrarre – non deve fare altro.
L’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti sui dati da inserire nel Cud. Vediamo più in dettaglio cosa deve contenere, come va consegnato e in quali casi il contribuente non ha altri obblighi dichiarativi verso il fisco.
Cos’è | Il Cud è la certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente e di pensione che il datore di lavoro o l’ente previdenziale rilasciano ai propri dipendenti o pensionati. |
Cosa contiene |
• I redditi di lavoro dipendente o assimilati (ad esempio i compensi di soci di cooperative o dei sacerdoti) e di pensione corrisposti nell’anno precedente e assoggettati a tassazione (a titolo di imposta o soggetti a tassazione separata). |
Cosa non contiene |
• I redditi esenti: i datori/enti non sono obbligati a indicare nel Cud i redditi da loro corrisposti che non incidono sulle imposte dovute dal contribuente (nuova annotazione BQ). • Le spese deducibili o detraibili di cui il datore/ente non può essere al corrente (es. spese mediche o per la ristrutturazione della casa). |
Quando va consegnato |
Il Cud deve essere entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui sono stati corrisposti i redditi o, in caso di cessazione del rapporto di lavoro, entro 12 giorni dalla richiesta del dipendente. |
Come va consegnato |
Il datore/ente di lavoro deve consegnare il Cud in duplice copia in forma cartacea o in formato elettronico a patto che il destinatario abbia gli strumenti necessari per ricevere e stamparlo (può essere consegnato solo su carta al dipendente che ha cessato il rapporto di lavoro o agli eredi). |
Quando basta il Cud |
Se il contribuente non ha percepito altri redditi che devono essere assoggettati a tassazione (per esempio, compensi per collaborazioni o redditi da locazione) non è obbligato a presentare altre dichiarazioni. Questo sempre a condizione che il datore di lavoro abbia eseguito correttamente il conguaglio delle imposte. |
Quando conviene il 730/Unico |
In alcuni casi però la successiva dichiarazione dei redditi (modello 730 o Unico), pur non obbligatoria, può essere conveniente per il contribuente. Serve infatti a portare in deduzione o detrazione alcune spese sostenute. E’ il caso, per l’appunto, di quegli oneri che possono essere sottratti alla base imponibile (es. donazioni o assegni all’ex coniuge) o dall’imposta da pagare (es. interessi sui mutui, spese sanitarie, rette scolastiche, ristrutturazioni edilizie). |
8 e 5 per mille |
Il contribuente che non presenta ulteriori dichiarazioni può esprimere la propria scelta per la destinazione dell’8 per mille e del 5 per mille utilizzando l’apposita scheda allegata al Cud. |
(A.D.M.)