Ecco i Titoli di Stato che fanno guadagnare oltre il 5%

Ottime notizie per tutti gli italiani che hanno investito in BTP, o che stanno pensando di farlo: ecco quanto fanno guadagnare e come fare

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Ottime notizie per tutti gli italiani che hanno investito in BTP, o che stanno pensando di farlo: in particolare, stiamo parlando dei BTP Italia. In questi mesi infatti i rendimenti sono davvero notevoli. Per chi non lo sapesse, i BTP Italia sono i primi titoli di Stato indicizzati all’inflazione italiana, con cedole semestrali e durata pari a 4 5, 6 e 8 anni, pensati soprattutto per le esigenze dei piccoli risparmiatori e degli investitori retail.

Sono infatti i primi titoli di Stato che il Tesoro emette utilizzando non il meccanismo tradizionale dell’asta, ma la piattaforma cosiddetta MOT di Borsa Italiana – Euronext. In questo modo l’acquisto del titolo, oltre che in banca, può essere fatto anche tramite qualsiasi home banking abilitato alle funzioni di trading. Questo consente infatti a chiunque, senza esperienza in investimenti o operazioni bancarie, di acquistarlo.

Cosa sono i BTP Italia, come funzionano e perché comprarli

I BTP indicizzati all’inflazione sono ideali per gli investitori al dettaglio, perché assicurano all’investitore una protezione contro l’aumento del livello dei prezzi. Sia le cedole, pagate semestralmente, che il capitale, la cui rivalutazione viene anch’essa corrisposta ogni 6 mesi, sono rivalutati in base all’inflazione italiana, misurata dall’Istat attraverso l’indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati (Foi), con esclusione dei tabacchi.

Grazie al meccanismo di indicizzazione utilizzato, ogni 6 mesi è riconosciuto a chi ha comprato un BTP Italia il recupero della perdita del potere di acquisto avuta in quel periodo. Inoltre, le cedole, anch’esse pagate semestralmente, garantiscono un rendimento minimo costante in termini reali. Alla scadenza finale, i Btp Italia garantiscono la restituzione del valore nominale sottoscritto.

Molti spesso ci chiedono cosa succede se non c’è inflazione, visto che questo titolo è ancorato all’aumento dei prezzi. In caso di deflazione, le cedole vengono comunque calcolate sul capitale nominale investito, quindi con una protezione estesa non solo alla quota capitale ma anche agli interessi. Quindi, si è comunque al sicuro, il che rappresenta davvero un plus decisivo per chi voglia proteggere il proprio denaro.

I BTP Italia hanno un lotto minimo pari a 1.000 euro. Le fasi di collocamento sono sempre 2: la prima è destinata ai risparmiatori individuali, il taglio minimo acquistabile di ciascun ordine è di 1.000 euro e se ne possono acquistare all’emissione per multipli di 1.000 euro. Durante la seconda fase, il taglio minimo delle proposte di acquisto è di 100mila euro con multipli di 1.000 euro. Essendo l’unico titolo di Stato che non viene messo all’asta in modo tradizionale, ma collocato dal Tesoro tramite la piattaforma MOT http://www.borsaitaliana.it, chi acquista il titolo durante la prima fase del periodo di collocamento ha la sicurezza di potersi aggiudicare sempre il quantitativo richiesto.

Come e quando si possono acquistare i BTP Italia

I BTP Italia si acquistano all’emissione direttamente on-line, attraverso qualsiasi sistema di home banking abilitato alle funzioni di trading durante i giorni del periodo di collocamento. Come tutti gli altri titoli di Stato, comunque, anche i BTP Italia si possono acquistare allo sportello presso la propria banca o ufficio postale abilitato, naturalmente sempre nei giorni indicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Le date dei periodi di collocamento verranno comunicate sul sito del Ministero dell’Economia e delle finanze http://www.mef.gov.it.

Non è prevista alcuna commissione bancaria per l’acquisto all’ emissione, come per gli altri titoli di Stato a medio lungo termine. Le commissioni per la vendita anticipata o l’acquisto successivamente all’emissione sono quelle concordate con la propria banca. Per quanto riguarda le tasse da pagare, come per tutti gli altri titoli di Stato, anche per i BTP Italia la tassazione dei redditi di capitale e diversi è al 12,5%.

L’ultima emissione del BTP Italia è avvenuta tra il 6 e il 9 marzo. L’importo emesso è stato pari a 9.916.862.000 euro. Nel corso della prima fase del collocamento, dedicata a investitori individuali e tenutasi dal 6 all’8 marzo 2023, sono stati conclusi 327.323 contratti, per un controvalore pari a 8.563.209.000 euro. Tra questi, circa il 70% è stato di importo inferiore ai 20mila euro, mentre se si considerano i contratti fino a 50mila euro si arriva a circa il 93% del totale relativo a questa fase.

Il taglio medio dei contratti, pari a 26.161 euro, è stato il più basso mai registrato nelle emissioni di BTP Italia. All’interno della quota sottoscritta dagli investitori individuali, si stima che la quota di partecipazione attraverso l’home banking è stata pari al 44%. Il 9 marzo, la seconda fase dedicata agli investitori istituzionali ha visto un controvalore complessivo domandato interamente accolto e pari a 1.353.653.000 euro.

Quali BTP fanno guadagnare di più adesso

Il tasso dei BTP Italia viene comunicato dal Tesoro ogni volta prima dell’apertura del periodo di collocamento e dipende dalle condizioni di mercato del periodo. Ora, l’aumento costante dell’inflazione in Italia sta spingendo ancora più su il valore delle cedole dei BTP Italia, con rendimenti addirittura superiori al 5% in arrivo ad aprile e maggio.

Come riporta il portale Borse.it, ecco le cedole più interessanti con scadenza a breve:

  • 11 aprile 2016, scadenza 11 aprile 2024: cedola al 5,34%, stacco 11 aprile 2023
  • 20 aprile 2015, scadenza 20 aprile 2023: cedola al 5,20%, stacco 20 aprile 2023
  • 28 ottobre 2019, scadenza 28 ottobre 2027: cedola al 5,11%, stacco 28 aprile 2023
  • 22 novembre 2022, scadenza 22 novembre 2028: cedola al 5,11%, stacco 22 maggio 2023
  • 24 ottobre 2016, scadenza 24 ottobre 2024: cedola al 5,04%, stacco 24 aprile 2023.

Da segnalare anche altre emissioni di BTP Italia che offrono cedole semestrali inferiori al 5% ma comunque molto interessanti:

  • 26 maggio 2020, scadenza 26 maggio 2025: cedola al 4,93%, stacco 26 maggio 2023
  • 21 maggio 2018, scadenza 21 maggio 2026: cedola al 4,58%, stacco 21 maggio 2023
  • 22 maggio 2017, scadenza 22 maggio 2023: cedola al 4,51%, stacco 22 maggio 2023
  • 20 novembre 2017, scadenza 20 novembre 2023: cedola al 4,44%, stacco 20 maggio 2023.

Cosa succederà ai BTP Italia nei prossimi mesi

Cosa succederà nei prossimi mesi? Anche grazie all’azione potente della Banca centrale europea, che sta continuando ad aumentare i tassi di interesse per abbassare l’inflazione Ue e portarla al 2%, anche in Italia l’inflazione diminuirà. Ancora difficile capire esattamente quando risentiremo di questo effetto positivo sul carrello della spesa e sui prezzi al consumo.

Ciò che invece è possibile prevedere è che questo scenario di rallentamento dell’inflazione farà abbassare almeno un po’ i rendimenti dei BTP Italia, proprio perché il costo della vita sarà più basso.

In particolare, i rendimenti il prossimo autunno, tra ottobre e novembre, secondo gli esperti potrebbero oscillare tra l’1,51% e il 2,62%, rendendo le cedole meno interessanti e spingendo gli investitori a considerare altri tipi di investimenti diversi, come altre tipologie di BTP, come i BTP Green, che ad oggi stanno assicurando a chi li acquista un rendimento di oltre il 4%.