Quali caldaie si possono ancora comprare con il Bonus

La direttiva green dell'Unione europea impone una nuova linea sulle caldaie: non sarà più possibile ricorrere all'utilizzo di fonti fossili

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Addio alla caldaie a gas e agli incentivi fiscali ad esse legati. A seguito della direttiva di Bruxelles in relazione alle case green, agevolazioni come l’ecobonus saranno destinate ad apparecchi di riscaldamento più sostenibili rispetto a quelli a combustibili fossili. Una vera rivoluzione, che andrà a influire obbligatoriamente, in materia di riscaldamento, su ristrutturazioni e nuovi edifici.

La direttiva green dell’Ue sulle caldaie a gas

A lavorare sul provvedimento è stata la Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo, con l’obiettivo di regolamentare e migliorare le prestazioni energetiche di appartamenti e condomini. Il divieto di installare caldaie a gas è tra le novità più discusse della direttiva green, in quanto si tratta del sistema di riscaldamento oggi più diffuso.

Il testo che è stato approvato dal Parlamento indica un obiettivo per i Paesi del continente già dal momento del recepimento, per il quale sono previsti due anni di tempo. Il principio di Bruxelles segue quanto stabilito da altri provvedimenti e sarà così valido sia per le nuove costruzioni che per quelle già esistenti in fase di ristrutturazione.

Nessun bonus per le caldaie a combustibili fossili

Oltre al divieto di installare le caldaie a gas, la direttiva approvata dal Parlamento europeo affronta anche il tema delle agevolazioni per i cittadini. Il testo non lascia spazio ad alcun dubbio. In uno dei passaggi più rilevanti viene infatti spiegato che “gli Stati membri non offrono più incentivi finanziari per l’installazione di caldaie individuali che usano combustibili fossili”.

E questo, come precisato dal provvedimento green, avviene “al più tardi da gennaio del 2024“. Inizialmente la finestra limite per potersi adeguare era stata individuata nel 2029. I tempi sono quindi stati ristretti. Resta da capire con quali modalità i Paesi dell’Unione europea faranno in modo di mettere in pratica il divieto. E le conseguenze economiche sono ancora tutte da quantificare.

Per quali caldaie vengono confermati i bonus

Ma se non sarà più possibile comprare caldaie a gas, cosa si potrà utilizzare per il riscaldamento? È importante sottolineare che nei limiti stabiliti da Bruxelles nell’ambito delle prestazioni energetiche non rientrano né i sistemi ibridi (per esempio le caldaie a condensazione e con pompa di calore, dotate di centralina unica) né tutti quegli impianti certificati per funzionare con combustibili rinnovabili (come il biometano o l’idrogeno).

Sulla base di questo, per tutti gli impianti alternativi citati resteranno a disposizione gli incentivi. Nonostante la direttiva dell’Unione europea le agevolazioni per i cittadini non saranno quindi messe da parte, ma cambierà la loro struttura.

Sempre in relazione gli sconti fiscali, Bruxelles ha stabilito un preciso principio per stabilire la platea dei destinatari: gli incentivi dovrebbero essere destinati prioritariamente “a famiglie vulnerabili e a basso reddito”. Questo significa che il sistema di aiuti non sarà accessibile a tutti allo stesso modo, ma sarà pensato a sostegno delle fasce più deboli della popolazione.