Prezzi delle case in aumento, ma non dappertutto: le province in cui costano meno

I prezzi delle case sono in aumento, ma non proprio dappertutto: la classifica delle province dove conviene di più acquistare nel 2023

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Comprare casa, si sa, è ormai impresa ardua nel 2023 a causa della crisi economica e, soprattutto, dei costi elevatissimi degli immobili. Negli ultimi anni gli italiani hanno preso sempre più confidenza con un trend che mese dopo mese, anno dopo anno, sembra non avere un freno nella crescita, con i prezzi delle case che hanno toccato ormai cifre da record. Confrontando i dati, infatti, è possibile notare come rispetto al passato comprare costa… e non poco.

L’inflazione ha di certo colpito anche il mattone e chi ha comprato di recente casa lo sa, in quanto soltanto rispetto a un mese fa il costo è cresciuto dello 0,3%, mentre rispetto a gennaio 2022 si sale addirittura del 2,7%. Ma se al Nord i rincari sembrano non avere freni, non proprio in tutta Italia comprare è diventato impossibile.

Prezzo case, dove costano di più

Vi abbiamo già parlato dei prezzi inaccessibili per chi, da single, è intenzionato a comprare casa. Ci sono infatti città dove i trilocali restano un vero e proprio sogno, interi comuni off limits per chi vuole vivere da solo. Ma la storia non cambia se si aggiungono più locali all’abitazione, anzi. Stando ai dati presentati in un recente studio di Immobiliare.it, nelle città con più di 250.000 abitanti l’aumento dei costi rispetto a dicembre è dello 0,3%, con una media di 3.152 euro al metro quadro, mentre nelle città con meno di 250.000 abitanti si ha un +0,1% rispetto a dicembre, con una media di 1.765 euro al metro quadro.

Le città più care dove è quasi impossibile comprare? Purtroppo a guadagnarsi la maglia nera dei costi più elevati al metro quadro è Milano, che con i suoi 5.166 euro stacca nettamente gli altri componenti di questo podio dei rincari. Il comune di Firenze, secondo in questa classifica, si piazza con 4.028 euro richiesti al metro quadro, davanti al Roma dove le abitazioni sono vendute a 3.347 euro al metro quadro.

In top 5 delle più care ci sono poi Bologna (3.275 euro al mq) e Venezia (3.008 euro al mq). In questi comuni, si legge nel report di Immobiliare.it, la variazione annuale è stata molto forte. A Milano, per esempio, rispetto a gennaio 2022 una casa costa il 4,90% in più, mentre a Firenze e Roma l’incremento è rispettivamente del 3,10% e 2,10%.

Le province dove conviene comprare casa

Ma come vi abbiamo detto, non è proprio dappertutto che le case costano un occhio della testa. Cifre da capogiro, infatti, sono ben distanti al Sud dove comprare casa tra città e provincia conviene rispetto al Nord. A guidare la classifica delle province con minor costo al metro quadro è Palermo, dove la richiesta è di 1.073 euro, seguita da Catania (1.090 euro) e Caserta (1.186 euro).

A dir la verità anche il Nord ha i suoi rappresentanti in classifica, con due province che rientrano nella top 5: Bergamo, con 1.132 euro al metro quadro e Vicenza con 1.381 euro al metro quadro.

Il comune dove invece conviene di più acquistare è Catania, con 1.226 euro al metro quadro, seguito da Palermo (1.304 euro al mq), Vicenza (1.526 euro al mq), Genova (1.581 euro al mq) e Varese (1.615 euro al mq).

Dal 2022 al 2023, come cambiano i prezzi

Guardando i dati del report, come vi abbiamo spiegato per Milano, Firenze e Roma, è possibile anche vedere come sono variati i prezzi da gennaio 2022 a gennaio 2023. A costare nettamente di più sono le abitazioni nel comune di Treviso (+10%), nella provincia di Padova (+8,9%) e nel comune di Monza (+7,8%).

Medaglia d’oro ancora una volta per il Sud, dove addirittura si è registrata la diminuzione dei prezzi. A comandare la classifica delle variazioni annuali è la provincia di Catania che segna un -2,6%, seguita dalle province di Palermo (-1,3%) e Napoli (-1%). L’ultima provincia al risparmio è Genova, col -0,5%, poi nel resto d’Italia è stato aumento da Nord a Sud, con la maglia nera consegnata alla già citata Treviso.