Incentivi auto, arriva l’extra-bonus: di quanto e quali sono i requisiti

Via libera al Dpcm per incrementare gli sconti sotto i 30mila euro di reddito per l'acquisto di modelli elettrici o ibridi di auto e moto

Il Ministero dello Sviluppo economico spinge sugli incentivi auto per esaurire i fondi rimasti a sostegno dell’acquisto di veicoli elettrici e ibridi plug-in. Grazie al nulla osta del ministero dell’Economia, il ministro Giancarlo Giorgetti ha disposto un nuovo Dpcm che prevede la rimodulazione degli ecobonus e fino a 7.500 euro per i compratori di mezzi non inquinanti ma solo entro un tetto massimo di reddito.

Incentivi auto, arriva l’extra-bonus: di quanto e quali sono i requisiti

Per l’anno 2022, il Mise ha varato un aumento del 50% del contributo per l’acquisto di auto elettriche per coloro che possiedono un reddito inferiore a 30mila euro.

Si tratta di un bonus extra da sommare agli attuali incentivi già previsti che per l’acquisto di auto elettriche ammontano a 3mila euro senza rottamazione e 5mila con la rottamazione, mentre per le ibride sono di 2mila euro senza rottamazione e 4mila con la rottamazione.

Con la nuova rimodulazione per i redditi più bassi, i bonus saliranno a 7.500 euro per l’acquisto di veicoli elettrici con la rottamazione e 4.500 senza, mentre per le ibride plug-in andranno dai 3mila ai 6mila euro.

Il contributo aggiuntivo potrà essere utilizzato da un solo soggetto all’interno dello stesso nucleo familiare (qui avevamo spiegato come fare domanda per gli incentivi auto).

“La ratio è che sull’elettrico e plugin – spiegano dal Mise – (0-20, 21-60) rimane una quota significativa di risorse”.

Come spiegato dal ministro Giorgetti “la quota di mercato prevalente è di produzioni italiane, con questa misura aumenteremo la penetrazione di veicoli a basse emissioni, continuando a sostenere le produzioni industriali, secondo il disegno che avevo in mente all’inizio del mio mandato”.

La disciplina procedurale per erogare l’incentivo, verrà definita in un successivo decreto del Mise (qui avevamo anticipato il bonus extra sugli incentivi per le auto elettriche).

Incentivi auto, arriva l’extra-bonus: si allarga la platea

Per stimolare l’utilizzo degli incentivi ancora poco utilizzati sui veicoli non inquinanti, il Mise estende nello stesso decreto anche alle persone giuridiche che noleggiano le auto e alle flotte aziendali purché venga mantenuta la proprietà almeno per 12 mesi.

Il ministero dello Sviluppo economico è intervenuto inoltre per finanziare la diffusione di punti di ricarica nei condomini. Da una parte con un nuovo bonus dalla dotazione di 40 milioni, pari all’80% del prezzo di acquisto e posa in opera, nel limite di 1.500 euro per il privato singolo e di 8.000 per l’intervento sull’edificio.

Dall’altra, con l’adozione delle stesse regole che valgono per l’approvazione del Superbonus 110 %, come il quorum in assemblea con maggioranza dei condomini e 1/3 del valore dell’edificio.

Le misure disposte dal Mise accolgono alcune delle richieste arrivate dal settore dell’industria automobilistica italiana che dovrebbe essere sostenuta con 50 milioni per l’anno 2022 e altri 350 milioni per ciascuno degli anni dal 2023 al 2030, provenienti dal fondo automotive, per misure come i Contratti di Sviluppo che impegnano il 70% delle risorse, e Accordi per l’Innovazione, 30% dei fondi.

“I provvedimenti adottati sono opportuni perché correggono alcuni errori di impostazione sugli incentivi previsti dal decreto del 6 aprile. Speriamo che il nuovo esecutivo continui sulla strada del governo Draghi bandendo ogni impostazione ideologica”, commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor.

“Grazie a questa misura – spiega Andrea Cardinali, direttore dell’associazione di settore Unrae, che ha chiesto il coinvolgimento delle società di noleggio negli incentivi – si garantirà finalmente il pieno utilizzo dei fondi a disposizione e si scongiurerà un residuo a fine anno di oltre 300 milioni di euro. Visto che è stata scelta la strada del Dpcm ci auguriamo che i tempi tecnici di attuazione del provvedimento siano ridotti al minimo per evitare un rallentamento eccessivo del mercato delle flotte”.

“È fondamentale che si riprenda la discussione sulle forme di finanziamento necessarie ad accompagnare il sistema industriale verso la transizione sulle motorizzazioni sostenibili” sostiene Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim Cisl.