Incentivi auto 2023 al via: quali modelli si possono acquistare, con o senza rottamazione

Ripartono martedì 10 gennaio i nuovi incentivi auto per il 2023. Come funzionano, cosa cambia, chi può richiederli e come averli

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Ripartono martedì 10 gennaio i nuovi incentivi auto per il 2023. Si tratta di speciali agevolazioni che possono essere richieste per acquistare auto con emissioni inquinanti limitate. In particolare, hanno diritto a richiedere l’Ecobonus le persone fisiche che, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, acquistano in Italia, anche in leasing, un’auto nuova mantenendone la proprietà per almeno 12 mesi.

Incentivi auto 2023: 4 cose da sapere

Una domanda che in tanti fate spesso a QuiFinanza è se sia obbligatorio rottamare una vecchia auto per comprarne una nuova con gli incentivi. La risposta è no: per ottenere il contributo, l’acquirente non deve sempre consegnare un veicolo destinato a rottamazione. Se l’auto che volete acquistare è di categoria M1 con emissioni inferiori a 60 g/km CO2, infatti, la potete prenotare senza obbligo di rottamazione della vostra vecchia auto, e non è comunque obbligatorio aver avuto una precedente auto.

Piccola nota importante, che risponde a un’altra domanda frequente che ci viene rivolta: anche gli eredi di un veicolo da rottamare hanno diritto al contributo, a patto che l’erede subentri in tutti i diritti e obblighi facenti capo al defunto e sia quindi intestatario del veicolo da rottamare da almeno 12 mesi. L’incentivo è riconosciuto anche se l’acquirente del veicolo nuovo è un familiare convivente dell’erede.

Attenzione però: se una prenotazione del contributo non viene confermata per esaurimento dei fondi stanziati, purtroppo non resta valida la prelazione in caso di stanziamento di nuovi fondi. Non c’è quindi nessuna lista d’attesa. In questo caso, il concessionario può verificare nel tempo la disponibilità di contributi derivanti da eventuali annullamenti e procedere con una nuova prenotazione, ma nulla di più.

Le prenotazioni inserite dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 devono essere completate entro 180 giorni.

Quali auto si possono comprare con gli incentivi 2023

Per quanto riguarda le auto private – ma gli aiuti sono concessi anche per moto, veicoli commerciali e auto a noleggio – gli incentivi spettano a chi acquista auto nuove a basso impatto ambientale, cioè con livelli di inquinamento minori. In particolare, sono 3 le tipologie di auto ammesse al bonus:

  • auto elettriche: categoria M1 con emissioni comprese nella fascia 0-20 grammi di anidride carbonica per chilometro
  • auto ibride plug-in: categoria M1 con emissioni comprese nella fascia 21-60 grammi di anidride carbonica per chilometro
  • auto a basse emissioni: categoria M1 con emissioni comprese nella fascia 61-135 grammi di anidride carbonica per chilometro.

L’Ecobonus può essere richiesto per l’acquisto di auto nuove di fabbrica di categoria M1 con queste caratteristiche:

  • destinate al trasporto di persone, con almeno 4 ruote e massimo 8 posti a sedere, oltre a quello del conducente
  • nuove di fabbrica
  • con emissioni di CO2 non superiori a 135 g/km
  • classe Euro 6 o superiore
  • con prezzo di listino compresi optional (IVA esclusa) non superiore a:
    – 35mila euro per le fasce 0-20 g/km (nel prezzo di listino è incluso il pacco batterie, perché è considerato parte integrante del veicolo) e 61-135 g/km di CO2
    – 45mila euro per la fascia 21-60 g/km di CO2.

Il contributo varia in base alla consegna di un’auto da rottamare. Vediamo come.

Incentivi auto 2023 con rottamazione

Se avete un’auto da rottamare, questa deve essere:

  • di categoria M1
  • intestata da almeno 12 mesi allo stesso soggetto intestatario del nuovo veicolo o ad uno dei familiari conviventi
  • omologata alle classi Euro da 0 a 4.

Per la fascia 61-135 g/km CO2 è obbligatorio consegnare un veicolo usato.

Nell’atto di acquisto del veicolo nuovo devono essere indicati:

  • l’auto da rottamare
  • il contributo Ecobonus (DPCM del 6 aprile 2022).

Al momento dell’acquisto di un veicolo di categoria M1, si può consegnare in rottamazione anche un’auto usata intestata a un familiare convivente.

Il concessionario, dal canto suo, entro 30 giorni dalla data di consegna del veicolo nuovo deve:

  • consegnare il veicolo usato ad un demolitore
  • provvedere alla richiesta di radiazione per demolizione allo sportello telematico dell’automobilista.

Incentivi auto 2023 senza rottamazione

Se invece non avete nessuna auto da rottamare, il contributo è concesso solo per l’acquisto di un veicolo nuovo di categoria M1 con emissioni comprese nelle fasce 0-20 o 21-60 g/km CO2.

In questo caso bisogna indicare nell’atto di acquisto del veicolo nuovo il contributo Ecobonus DPCM del 6 aprile 2022.

Anche in questo caso è previsto l’obbligo di mantenimento della proprietà del veicolo nuovo per almeno 12 mesi.

Come chiedere il bonus auto 2023

Ma come si richiede il bonus auto? Come in precedenza, non è il cliente che fa richiesta direttamente, ma è il concessionario presso cui si acquista l’auto nuova. L’iter da seguire prevede sostanzialmente 4 fasi:

  • prenotazione: il concessionario/rivenditore, una volta completata la registrazione alla piattaforma, procede con la prenotazione del contributo per ogni veicolo e, in base alla disponibilità del fondo, riceve conferma della prenotazione effettuata
  • erogazione: il concessionario/rivenditore riconosce al suo cliente il contributo tramite compensazione del prezzo di acquisto
  • rimborso: il costruttore/importatore del veicolo rimborsa al concessionario/rivenditore il contributo erogato
  • recupero: il costruttore/importatore del veicolo riceve dal concessionario/rivenditore tutta la documentazione utile per recuperare il contributo rimborsato sotto forma di credito d’imposta. La richiesta di recupero si inoltra tramite un F24 compilato via telematica sui canali dell’Agenzia delle Entrate, a cui spetta il riconoscimento del credito di imposta.