I sacchetti bio a pagamento erano solo l’inizio. Adesso la Ue pensa di inserire una nuova tassa sulla plastica per trovare nuove risorse da destinare al bilancio europeo. Lo ha annunciato il commissario al bilancio Gunter Oettinger. “Dal 1° gennaio la Cina ha chiuso il mercato, non prende più plastica da riciclare”, mentre nella Ue ne “utilizziamo e produciamo troppa, che nonostante il riciclaggio finisce nei rifiuti”, ha detto il commissario, convinto che vada ridotta. Dal 1 gennaio la plastica non va nemmeno più in Cina, dove “diventava giocattoli per bambini”.
Bruxelles sta ancora valutando se il balzello andrà a colpire le componenti che si usano per produrla oppure il prodotto finito, e se ci saranno esenzioni, ad esempio, per prodotti di uso quotidiano come i cartoni del latte. Nel 2017 la Cina ha importato metà dei rifiuti di plastica mondiali ma ora ha deciso di bloccarle.
Oettinger è convinto che la tassa sulla plastica aiuterà i cittadini a ridurne il consumo, la produzione calerà e il gettito finirà direttamente nelle casse del bilancio europeo, andando a colmare in parte quel buco da 12-14 miliardi che si aprirà dopo la Brexit.
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