BTP Italia, il titolo va a ruba: quanto rende e perché piace così tanto

Si è conclusa con un successo oltre le attese la 18esima emissione del tanto atteso BTP Italia. Ecco perché è così vantaggioso

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Si è conclusa con un successo oltre le attese la 18esima emissione del tanto atteso BTP Italia, che ha registrato in particolare una notevole partecipazione dei piccoli risparmiatori, i cosiddetti retail. In particolare, dal 14 al 16 novembre, nei tre giorni dell’emissione, hanno sottoscritto il BTP Italia 255.753 risparmiatori, per un valore pari a 7,28 miliardi di euro.

Considerando anche gli investitori istituzionali, l’emissione ha chiuso con una raccolta che sfiora i 12 miliardi di euro: nell’ultima giornata di collocamento dedicata agli investitori istituzionali, questi hanno sottoscritto obbligazioni per 4,71 miliardi di euro, che si aggiungono ai 7,28 miliardi arrivati dai risparmiatori nelle prime tre sedute.

Si tratta del sesto miglior risultato di sempre per il Btp Italia, quest’anno particolarmente interessante per famiglie e privati, alle prese con tutte le possibili formule per proteggere i propri risparmi di fronte a un’inflazione galoppante arrivata all’11,8%.

Nel segmento retail dei privati la raccolta è stata la seconda più alta in assoluto, alle spalle dell’emissione record del 2020, destinata a finanziare le misure di contrasto al Covid. Le contrattazioni, sia per numero di contratti che per controvalore, hanno registrato una domanda più sostenuta nel primo giorno rispetto al secondo e, ancor più, rispetto al terzo.

Un successo che dura 10 anni

Questo risultato si mostra pienamente in linea con la strategia del Tesoro degli ultimi anni, finalizzata alla crescita della quota dei risparmiatori retail, in un’ottica di ampliamento e diversificazione della base degli investitori. Il BTP Italia è stato lanciato per la prima volta nel marzo 2012 e compie 10 anni.

Si dice “orgoglioso del successo dai Btp Italia” il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti: “Sono particolarmente soddisfatto anche perché, al di là delle cifre, riusciamo ad attrarre sempre più investimenti da parte delle famiglie che evidentemente si fidano della proposta dello stato a difesa del risparmio privato contro l’inflazione”. A dimostrazione, aggiunge, “che abbiamo scelto la strada giusta”.

Gli fa eco da Bali, dove si è concluso il G20, la premier Giorgia Meloni: “L’ultimo successo del Btp Italia è un grande segnale di fiducia verso le politiche adottate dal Governo. Vogliamo un’Italia forte, produttiva e artefice del proprio destino” scrive sui social.

Più info sulla prima e sulla seconda fase dell’emissione qui.

Chi compra il BTP Italia

Sempre nella prima fase, dei 255.753 contratti conclusi, circa il 67% è stato di importo inferiore ai 20mila euro, mentre se si considerano i contratti fino a 50mila euro, si arriva a circa il 91% del totale relativo a questa fase.

Il Ministero dell’Economia spiega che, nonostante le modalità di emissione non consentano di avere dati precisi sulle caratteristiche degli investitori, dalle informazioni raccolte dai dealer e co-dealer si può desumere che nel corso della prima fase la partecipazione di investitori individuali è stata particolarmente rilevante rispetto a quella del private banking, con una quota di rispettivamente 72% e 28%.

All’interno della quota sottoscritta da investitori individuali, prosegue il MEF, si stima che il 51% abbia acquistato il BTP Italia attraverso le filiali della propria banca, sia recandosi fisicamente in filiale sia inoltrando l’ordine a distanza, o gli uffici postali, mentre la quota di partecipazione attraverso l’home banking è stata pari al 49%, la più elevata mai registrata nelle emissioni del BTP Italia.

Dando uno sguardo invece alla distribuzione geografica lungo lo Stivale, la quasi totalità degli ordini ricevuti durante la prima fase proviene da investitori domestici.

Perché il BTP Italia conviene così tanto

Il BTP Italia è proprio il Titolo di Stato pensato per proteggere dall’innalzamento dei prezzi i risparmiatori individuali e affini, cosiddetti retail appunto. Infatti, offre rendimenti crescenti al crescere del tasso di inflazione nazionale.

Per questo motivo svolge una funzione importante di sostegno al risparmio privato e di salvaguardia del potere di acquisto di cittadini e famiglie.  Si tratta dunque di uno strumento finanziario appositamente pensato per le famiglie e i piccoli risparmiatori.

Ma vediamo quali caratteristiche ha questo BTP Italia e perché è piaciuto così tanto agli italiani. Tanto per cominciare, il nuovo BTP ha una scadenza a 6 anni – data godimento al 22 novembre 2022 e data scadenza al 22 novembre 2028 – e un tasso cedolare reale annuo definitivo pari all’1,60%.

Sarà pagato in due cedole semestrali, mentre il regolamento dell’operazione avverrà lo stesso giorno del godimento del titolo.

Inoltre, per tutti coloro che deterranno il titolo fino a scadenza, nel 2028, è previsto un premio fedeltà pari all’8 per mille.

Per il resto il BTP Italia n.18 ha le stesse caratteristiche delle altre emissioni che lo hanno preceduto, che si possono riassumere così:

  • rendimenti collegati al tasso di inflazione nazionale con tasso annuo fissato all’1,60%
  • cedole pagate ogni 6 mesi
  • capitale garantito a scadenza
  • tassazione agevolata come per tutti i titoli di Stato al 12,5%
  • nessuna commissione per i piccoli risparmiatori che acquistano nei giorni di collocamento
  • garanzia per il retail di veder soddisfatta l’intera domanda richiesta
  • taglio minimo acquistabile: 1.000 euro
  • investimento non vincolato nel tempo

Com ricorda il MEF, il BTP Italia non riguarda il mercato Usa. Il titolo non è stato e non sarà registrato ai sensi del Securities Act e dunque non può essere offerto o venduto negli Stati Uniti. Questi strumenti finanziari non sono e non saranno oggetto di alcuna offerta pubblica negli Stati Uniti d’America. Di conseguenza, questi strumenti finanziari possono essere offerti, venduti o consegnati soltanto a persone fuori dagli Stati Uniti ai sensi della Regulation S del Securities Act.