Bonus vista, via alle prenotazioni: niente domanda senza questi documenti

Al via da venerdì 5 maggio il nuovo contributo per l’acquisto o il rimborso di occhiali da vista o lenti a contatto. Come fare e a cosa stare attenti

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Al via da venerdì 5 maggio ore 12.00 il nuovo Bonus Vista, un contributo che può essere richiesto da persone in determinate situazioni economiche e che può essere utilizzato sia per l’acquisto che per il rimborso di occhiali da vista o lenti a contatto correttive già comprati tra il 1° gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2023.

Il Bonus occhiali è un contributo del valore di 50 euro che può essere richiesto una sola volta per ogni membro di un nucleo familiare che abbia un ISEE in corso di validità non superiore a 10mila euro.

Il Bonus può essere usato sia come voucher da spendere presso i negozi che si siano accreditati, sia come rimborso per un acquisto già effettuato, sempre e solo se il negozio in cui è stato effettuato l’acquisto è tra quelli che hanno richiesto l’accreditamento.

Per presentare domanda c’è tempo dal 5 maggio al 31 dicembre 2023.

Bonus occhiali e lenti: quali documenti servono

Per ottenere il Bonus Vista occorre essere in possesso e presentare alcuni documenti:

  • Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), riferita a un ISEE non superiore a 10mila euro
  • SPID di livello 2 o superiore o Carta di identità elettronica (CIE) 3.0 o Carta nazionale dei servizi (CNS)
  • in caso di rimborso di un acquisto già fatto, gli estremi della fattura o della documentazione commerciale.

Tutte le FAQ sul Bonus vista le trovate qui.

Come richiederlo: la procedura

Noi di QuiFinanza abbiamo provato a entrare nel sistema di prenotazione attorno alle 13 del primo giorno di prenotazione e siamo stati piuttosto fortunati, perché siamo risultati avere soltanto 9 minuti di attesa per poter inoltrare la nostra domanda. Una volta che si entra nel sistema, si hanno poi 10 minuti di tempo per accedere al sito ed effettuare la richiesta; passato questo tempo, si deve ripetere tutto daccapo e si perde la priorità acquisita.

Bonus vista
Fonte: QuiFinanza/Ministero della Salute
Bonus vista

Ma occhio: perché se non avete presentato prima la DSU, non potete inoltrate la vostra domanda per il Bonus vista. Solo una volta presentata la DSU potrete riprovare collegandovi al portale del governo e inserendo una nuova richiesta.

Attenzione anche che l’accesso o la registrazione al sito non danno diritto alla corresponsione del contributo, che sarà erogato fino all’esaurimento dei fondi disponibili. L’ingresso all’attesa non dà nemmeno la garanzia automatica della generazione del Bonus o del rimborso.

Il tempo di permanenza totale all’interno del sito è stabilito in 30 minuti a partire dall’accesso: nel caso in cui non si riuscisse a completare la domanda nel tempo stabilito, si viene indirizzati al sistema di accodamento e bisogna effettuare un nuovo accesso;

Altro elemento da considerare: in caso di richiesta di rimborso, meglio avere a portata di mano il proprio Iban, copia elettronica dello scontrino o della fattura pagata in formato JPG, PNG, PDF, HEIC o HEIF (max 3MB) e anche il numero di partita Iva del rivenditore presso cui abbiamo effettuato l’acquisto degli occhiali o delle lenti a contatto per cui stiamo chiedendo il rimborso.

Sul sito potreste anche trovare qualche difficoltà e non trovare visibile la pagina di accesso: in questo caso provate a cancellare i dati di navigazione oppure a effettuare l’accesso usando un altro browser.

>>> Clicca qui per chiedere il tuo Bonus vista <<<

Cos’è la DSU e come averla

Dicevamo prima che senza la Dichiarazione Sostitutiva Unica niente da fare: la domanda non si può nemmeno compilare, perché il sistema ci blocca prima. Spieghiamo bene cos’è la DSU, a cosa serve e come fare ad averla.

La DSU è un documento che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare e ha validità dal momento della presentazione e fino al 31 dicembre successivo.

Ecco a chi e dove può essere presentata:

  • all’ente che eroga la prestazione sociale agevolata
  • al Comune
  • a un CAF
  • online all’INPS attraverso il servizio dedicato.

I dati contenuti nella DSU sono in parte autodichiarati – come i dati anagrafici e i beni patrimoniali posseduti al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione – e in parte acquisiti dall’Agenzia delle Entrate – come il reddito complessivo ai fini IRPEF – e dall’INPS – come i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, erogati dall’INPS per ragioni diverse dalla condizione di disabilità e non rientranti nel reddito complessivo ai fini IRPEF.

I redditi da dichiarare sono riferiti al secondo anno solare precedente la presentazione della DSU, mentre il patrimonio mobiliare e immobiliare è quello posseduto alla data del 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della DSU. Per le informazioni autodichiarate, il soggetto che compila la DSU si assume la responsabilità, anche penale, di quanto dichiarato. Attenzione che il nucleo familiare è quello alla data di presentazione della dichiarazione.

Allarme Bonus, a rischio gli aiuti 2023: cosa succede

Per ottenere il calcolo dell’ISEE classico valido per la generalità delle prestazioni sociali agevolate occorre compilare la DSU mini, che contiene i principali dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del nucleo familiare.

Nel caso in cui vi sia già un ISEE in corso di validità, è possibile ottenere, presentando la DSU ISEE corrente, il calcolo del cosiddetto ISEE corrente riferito a un periodo di tempo ravvicinato alla richiesta della prestazione e in presenza di rilevanti variazioni del reddito ovvero eventi avversi come la perdita del posto di lavoro o l’interruzione dei trattamenti.

Anche nell’ipotesi di rilevanti variazioni del patrimonio, a decorrere dal 1° aprile di ciascun anno, è possibile ottenere il calcolo dell’ISEE corrente sulla base dei patrimoni posseduti alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della DSU.

Bonus trasporti: come e quando fare domanda 

Nel caso in cui siano aggiornati solo i redditi l’ISEE corrente ha validità di 6 mesi dalla data di presentazione della DSU ISEE corrente, a meno di variazioni nella situazione occupazionale o nella fruizione dei trattamenti, in tal caso deve essere aggiornato entro due mesi.

Nell’ipotesi in cui siano aggiornati solo i patrimoni l’ISEE corrente ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione della DSU corrente.

Nell’ipotesi in cui siano aggiornati i patrimoni e i redditi l’ISEE corrente ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione della DSU corrente, a meno di variazioni nella situazione occupazionale o nella fruizione dei trattamenti, in tal caso deve essere aggiornato entro due mesi.