Bonus edilizi, si può fare la cessione del credito a due persone diverse?

110%, la possibilità di dividere la cessione del credito in due quote del 50% ciascuna è stata confermata: dettagli sui criteri, i vincoli e le modalità di suddivisione

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

L’efficienza energetica è un tema di grande importanza per molte persone, sia dal punto di vista economico che ambientale. Il Superbonus ha reso queste istanze ancora più centrali. Una persona fisica che ha effettuato un intervento di risparmio energetico del 110%, nel corso del 2022, completato il 31 dicembre, potrebbe essere interessata a cedere il credito maturato a due persone fisiche distinte, in parti uguali del 50% ciascuna. Sorge a questo punto un interrogativo, sulla possibilità e sulle modalità di cessione in questo caso specifico.

Cessione del credito a due persone diverse

Per rispondere a questo interrogativo, è necessario prendere in considerazione alcune disposizioni fiscali recenti. Secondo l’Agenzia delle Entrate, è possibile effettuare la detrazione delle spese relative alle fatture di più fornitori, nonché lo sconto in fattura o la cessione del credito per quelle di altri fornitori. Tuttavia, questa risposta si riferisce a una situazione in cui ci sono più fornitori per un medesimo intervento.

Nel caso specifico della persona fisica che ha effettuato un intervento di risparmio energetico con un unico fornitore, la circolare 19/E/2022 dell’Agenzia delle Entrate, al paragrafo 4.2, chiarisce che in caso di comunicazione per la prima cessione, il credito può essere ceduto parzialmente solo in tale sede, ma non può essere ulteriormente frazionato nelle successive cessioni. Quindi, la persona fisica in questione può cedere il credito parzialmente (50%) a una persona fisica e parzialmente (l’altro 50%) a un’altra persona fisica, solo in occasione della prima cessione.

Superbonus 2023, funzionamento della cessione del credito

Vediamo ora come funziona la cessione del credito per quanto riguarda gli interventi effettuati con l’aiuto dei bonus edilizi. Il contribuente può detrarre le spese sostenute per i lavori dalle sue tasse nei successivi 5 anni; tuttavia, per ottenere subito la liquidità necessaria per avviare i lavori, è possibile cedere il credito fiscale a un terzo soggetto. Questo meccanismo è stato introdotto per promuovere l’utilizzo del Superbonus, che inizialmente prevedeva un numero illimitato di passaggi, ma ha portato a un aumento delle frodi, limitato dal Governo Draghi che ha permesso solo una cessione.

Nel 2023, la normativa è stata modificata dall’ultima versione del Dl Aiuti quater, che prevede fino a 5 passaggi di cessione del credito fiscale per i bonus edilizi. Questi passaggi sono così distribuiti: 1 cessione libera, fino a 3 cessioni a favore di banche, intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario e imprese di assicurazione autorizzate, e un’ultima cessione da parte delle banche ai clienti con Partita Iva, che non potranno ulteriormente cedere il credito. I crediti non utilizzati relativi al superbonus, se comunicati all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre 2022, possono essere fruiti in 10 rate annuali di pari importo, ma non possono essere richiesti a rimborso in futuro.

Solo la prima cessione del credito si può fare a due persone distinte

In definitiva, la risposta alla domanda se sia possibile cedere il credito maturato da un intervento di risparmio energetico a due persone fisiche distinte in parti uguali, in occasione della prima cessione, è positiva. In ogni caso, è importante prendere in considerazione le disposizioni fiscali pertinenti, per evitare eventuali errori o problemi futuri.

L’efficientamento energetico è infatti un tema in continua evoluzione e, pertanto, è utile tenere sempre sotto controllo le disposizioni fiscali relative alla cessione del credito maturato. In questo modo, sarà possibile trarre il massimo vantaggio dalle opportunità offerte dalla normativa fiscale e contribuire alla protezione dell’ambiente.