Il bonus centri estivi 2020 è una misura adottata dal Governo Conte per sostenere le famiglie durante l’emergenza Coronavirus, inserito come estensione del bonus baby sitter contenuto nel decreto Cura Italia (qui lo speciale QuiFinanza).
Posto che è necessario stare attenti a non confonderlo con il Bando Centri Estivi che nulla c’entra con questo, come vi abbiamo mostrato qui, il bonus centri estivi è alternativo al congedo parentale così come previsto dal decreto Cura Italia, e non può essere fruito per gli stessi periodi di fruizione del bonus nido erogato dall’Inps.
A chi spetta il bonus centri estivi
Per richiedere il bonus centri estivi (qui trovate tutte le indicazioni corrette per accedere) è necessario appartenere a una di queste categorie di lavoratori:
- dipendenti del settore privato
- iscritti in via esclusiva alla Gestione separata Inps
- autonomi iscritti all’INPS
- autonomi iscritti alle casse professionali
Inoltre, con riferimento all’altro genitore, questi non deve risultare percettore di NASPI o di altro strumento di sostegno al reddito, né essere disoccupato o non lavoratore alla data della domanda.
Quanto spetta e limiti di età
Il bonus spetta nel limite massimo complessivo per il nucleo familiare di 1.200 euro, da utilizzare fino al 31 luglio 2020.
In presenza di più figli, di età inferiore a 12 anni, il bonus può essere richiesto anche per tutti i figli, ma sempre in misura complessivamente non superiore a 1.200 euro per il nucleo familiare.
Per i soggetti appartenenti alle categorie sopra descritte di lavoratori che abbiano già presentato la domanda per la prestazione e ai quali sia già stato erogato l’importo pari a 600 euro, in caso di presentazione di una nuova domanda, potrà essere erogato l’importo residuo.
Limiti diversi per queste categorie di lavoratori
Fino al 31 luglio 2020, il bonus spetta anche ai lavoratori dipendenti del settore sanitario pubblico e privato accreditato, alternativamente eventualmente al congedo specifico di cui stiano già fruendo, appartenenti alle seguenti categorie:
- medici;
- infermieri;
- tecnici di laboratorio biomedico;
- tecnici di radiologia medica;
- operatori sociosanitari.
Il bonus spetta anche al personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da Coronavirus.
In questi casi, il bonus è riconosciuto dall’Inps nel limite massimo complessivo di 2mila euro per nucleo familiare. Per i soggetti di queste categorie di lavoratori che abbiano già presentato la domanda per la prestazione e ai quali sia già stato erogato l’importo pari a 1.000 euro, in caso di presentazione di una nuova domanda potrà essere erogato l’importo residuo.