Bonus baby sitter, come richiederlo per nonni e parenti

Il sussidio può essere utilizzato anche per nonni, zii e parenti non conviventi

Con il decreto Rilancio, per far fronte all’emergenza Coronavirus, il bonus baby sitter è stato esteso anche a nonni, zii e parenti non conviventi. I 1.200 euro erogati ai genitori potranno essere quindi utilizzati per retribuire un membro della famiglia, che deve essere – ovviamente – la persona che aiuta nella gestione dei bambini.

Come richiedere il bonus baby sitter per i nonni e i parenti

Per richiedere il bonus baby sitter il genitore beneficiario ha due possibilità:

  • inoltrare la richiesta online, tramite il sito Inps;
  • chiamare il Contact center integrato al numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o al 06 164.164 (da rete mobile).

In alternativa è possibile rivolgersi ad un patronato abilitato. Per compilare la domanda occorre essere in possesso di una delle seguenti credenziali utili per l’accesso, ovvero: pin Inps, Spid, carta d’identità elettronica 3.0 o carta nazionale dei servizi

Come spiega l’apposita circolare Inps, si dovrà poi procedere all’approvazione telematica del bonus per l’acquisto dei servizi di baby-sitting “entro e non oltre 15 giorni solari dalla ricevuta comunicazione di accoglimento della domanda”. Se l’Inps darà risposta positiva, il voucher verrà erogato entro 15 giorni e direttamente sul Libretto di Famiglia.

Come funziona il bonus baby sitter

Il bonus baby sitter è erogato sotto forma di buoni da 10 euro (l’ora), che possono essere utilizzati per pagare chi si occupa dei bambini. L’importo massimo riconosciuto è pari a 1.200 euro per l’intero nucleo familiare (e non per ogni bambino). Se i genitori sono separati ed uno dei due sta già usufruendo del bonus, l’altro non potrà presentare domanda.

Il bonus baby sitter può essere utilizzato solo per pagare chi risulta iscritto all’Inps e assunto con regolare contratto. Anche se si tratta dei nonni o di altri parenti, l’unico requisito per non essere esclusi – in questo specifico caso – è che questi non siano conviventi.

Il sussidio copre tutte le spese finalizzate alla gestione dei figli minori di 12 anni, il che include (oltre alla retribuzione della baby sitter) anche il pagamento di rette e quote finalizzate alla frequentazione dei centri estivi. In caso si figli disabili il limite d’età non vale