Tra i bonus prorogati dall’ultima legge di bilancio (qui tutte le agevolazioni e le novità della manovra 2022) troviamo anche il cd. bonus mobili ed elettrodomestici, la detrazione Irpef riconosciuta dall’Agenzia delle Entrate e prorogata oggi al 2024. Tuttavia, dal 2022 lo sgravio – così come lo conoscevamo – cambierà un po’ le sue vesti, imponendo a chi ne vuole usufruire nuovi limiti di spesa.
Vediamo quindi come cambia il bonus, quali saranno i requisiti richiesti e come fare per ottenerlo.
Bonus da 10 mila euro per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici: come cambia la detrazione Irpef
Dal 2022 (e fino al 2024), il bonus mobili ed elettrodomestici dovrà essere calcolato su un importo massimo di 10 mila euro, che dovrà comprendere le eventuali spese di trasporto e montaggio degli acquisti, da ripartire in dieci quote annuali di pari valore.
Nel 2021 il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione era stato elevato a 16 mila euro. Con la nuova legge di bilancio, invece, la cifra massima agevolabile nel 2022 scende – come abbiamo visto – a 10 mila euro.
Nello specifico, l’agevolazione è stata prorogata anche per gli acquisti che si effettuano nel 2021, ma può essere richiesta solo da chi ha realizzato un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato non prima del 1° gennaio 2020. (Per gli acquisti effettuati nel 2020, invece, è possibile fruire della detrazione solo se l’intervento di ristrutturazione è iniziato in data non anteriore al 1° gennaio 2019).
Come richiedere il bonus da 10 mila euro per mobili ed elettrodomestici, a partire dal 2022
Cambiato il limite di spesa, il bonus mobili ed elettrodomestici resta pressoché uguale per quanto riguarda requisiti e modalità di accesso. Quindi, potrà continuare a beneficiare della detrazione Irpef (qui come calcolarla), chi acquista mobili ed elettrodomestici nuovi e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio 2020.
La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio Per esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.
Si ha diritto al bonus mobili ed elettrodomestici anche quando il contribuente ha scelto, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in fattura (qui come funziona lo sconto in fattura e le modalità di cessione del credito).
Per avere l’agevolazione è indispensabile, quindi, realizzare una ristrutturazione edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. Gli interventi edilizi necessari per avere la detrazione sono:
- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus;
- ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
- restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano
l’immobile; - manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
Bonus mobili ed elettrodomestici 2022: quando l’acquisto da diritto alla detrazione
Come spiegato dall’Agenzia delle Entrate, il bonus da 10 mila euro spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio, oppure quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.
Inoltre, è importante ricordare che, per ottenere il bonus, è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni. Non è fondamentale, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile. La data di avvio dei lavori può essere dimostrata, per esempio, da eventuali abilitazioni amministrative o dalla comunicazione preventiva all’Asl, se è obbligatoria. Per gli interventi che non necessitano di comunicazioni o titoli abilitativi, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Per quanto riguarda l’acquisto di mobili nuovi, la detrazione spetta per esempio per: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. È escluso l’acquisto di: porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo.
Per l’acquisto di elettrodomestici, invece, la detrazione spetta per: apparecchi di classe energetica non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), come rilevabile dall’etichetta energetica. la spesa è comunque agevolata per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo. Rientrano nei grandi elettrodomestici, per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento
Se l’acquisto dei mobili e grandi elettrodomestici è destinato ad un unico immobile facente parte di un edificio interamente ristrutturato da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, per data di “inizio lavori” si intende la data di acquisto o di assegnazione dell’immobile.
Bonus mobili ed elettrodomestici 10 mila euro: come va calcolata la detrazione Irpef
Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, la detrazione di cui tenere conto con il bonus mobili ed elettrodomestici è pari al 50% e va calcolata su un importo massimo di 10 mila euro, riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.
La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo e, se non utilizzata in tutto o in parte, non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in caso di cessione dell’immobile oggetto di intervento di recupero edilizio. Questo vale anche quando con la cessione dell’immobile sono state trasferite all’acquirente le restanti rate della detrazione delle spese di recupero del patrimonio edilizio.
Il contribuente potrà continuare a usufruire delle quote di detrazione non utilizzate anche se l’abitazione oggetto di ristrutturazione è ceduta prima che sia trascorso l’intero periodo per usufruire del bonus. Inoltre, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.
Infine, per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.