Bollette, in arrivo decreto emergenza: ecco il nuovo Bonus riscaldamento

Il ministro dell'Economia Giorgetti ha annunciato che il governo emanerà un nuovo decreto emergenza contro il caro energia. In arrivo nuovo contributo per il gas

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

In arrivo un nuovo decreto emergenza contro il caro energia. Ad annunciarlo, nel corso di un question time in aula al Senato, lo stesso ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “Il Governo, consapevole del perdurare, seppur in misura attenuata, dell’emergenza legata al costo dell’energia e del gas in imminente scadenza delle precedenti misure, ha allo studio un provvedimento di emergenza” ha detto.

Le misure allo studio, spiega, devono tener conto delle risorse disponibili e avranno una durata temporale differenziata, anche in attesa del nuovo quadro economico che emergerà dal DEF appena approvato, del perfezionamento del dibattito su Repower Eu, delle misure che potranno essere finanziate nell’ambito di questa iniziativa, e degli adeguamenti delle misure al PNRR già esistenti, che, precisa, saranno negoziati con la commissione Ue.

Nuovo Bonus gas in arrivo

Sul fronte bollette è allo studio una misura a partire dal prossimo 1° ottobre, con l’inizio dell’anno termico: si tratta, spiega Giorgetti, di un contributo a compensazione per le spese di riscaldamento per nuclei familiari, che sarà erogato mediante bolletta elettrica.

Un’altra misura dunque che va a rafforzare i provvedimenti presi dal governo per fronteggiare il caro energia. Nell’ultimo pacchetto varato lo scorso 29 marzo – il terzo dopo il decreto Aiuti quater di novembre e dopo la Legge di bilancio approvata – l’Esecutivo Meloni aveva già consolidato tre misure importanti: potenziamento dei Bonus luce e gas, azzeramento degli oneri generali di sistema in bolletta e aiuti alle imprese.

Bollette, gli aiuti che si possono chiedere ad oggi

In particolare, ecco cosa prevedono fino al 30 giugno 2023.

Bonus luce e gas:

  • oltre all’assegno ordinario è previsto un altro bonus per aumentare l’importo dello sconto in bolletta
  • può averlo chi ha un ISEE non superiore a 15mila euro, ma con una distinzione:
    – bonus al 100% per le famiglie con ISEE fino a 9.530 euro (escluse le famiglie numerose)
    – bonus all’80% per i nuclei con ISEE compreso tra 9.530 euro e 15mila euro
  • per le famiglie numerose con almeno 4 figli a carico il tetto ISEE è più alto: 30mila euro l’anno (prima era 20mila).

Oneri generali di sistema in bolletta

  • azzerati gli oneri di sistema nelle bollette del gas, anche se, come spiega SOS Tariffe, viene ridimensionata e poi azzerata la componente tariffaria negativa UG2, introdotta da aprile dello scorso anno da ARERA e applicata ai consumi fino a 5.000 Smc/anno
  • IVA sul gas al 5% (non più al 10%)
  • reintrodotti invece dopo un anno e mezzo gli oneri generali di sistema nelle bollette della luce

Aiuti alle imprese

  • confermati i crediti di imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, con una riduzione delle aliquote.

Ricordiamo che pagare meno le bollette di luce e gas si può: una soluzione da cogliere subito, continuando peraltro a beneficiare degli aiuti statali, è passare al Mercato Libero, dove le tariffe sono mediamente più basse rispetto a quelle del Mercato di Maggior Tutela fissate dall’ARERA.

Disastro Superbonus e Bonus edilizi: in arrivo misure per gli esodati

Tornando al question time di Giorgetti, il ministro ha parlato anche di Bonus edilizi, che continuano ad essere al centro di un accesissimo dibattito. Superbonus, Bonus facciata e gli altri hanno generato, ha detto Giorgetti, crediti d’imposta per 110 miliardi di euro “che sono debito che lo Stato dovrà pagare nei prossimi anni a carico del bilancio dello Stato, che non è il ministro o il governo, ma 59 milioni di italiani”. Risorse, ribadisce, che sono servite per “stimolare interventi che, a conti fatti, vanno a interessare meno del 5% del patrimonio immobiliare esistente. Per noi il successo è fare molto con poco, non riuscire a fare poco con molto”.

Per quanto riguarda gli esodati, tutti coloro che ormai si sono impegnati con sconti in fattura e che sono rimasti tagliati fuori, il ministro ha detto di ritenere “ragionevole” che nei prossimi giorni, per tutti questi esodati da provvedimenti di governi precedenti, una soluzione sarà trovata. “Continuiamo a lavorare anche dietro le quinte, consapevoli che per chi in questa trappola ci è già caduto e si ritrova con crediti incagliati e lavori arenati, una soluzione vada trovata. Ci impegneremo fino all’ultimo minuto per farlo, perché si tratta di famiglie e imprese che, in buona fede, hanno creduto ai fuorvianti messaggi iniziali della gratuità per tutti e senza costi per nessuno”.

PMI, ecco la riforma del mercato dei capitali

Giorgetti ha fatto anche sapere che presenterà “presto” in Consiglio dei ministri, forse già la settimana prossima visto che “mancano solo le ultime rifiniture”, il ddl collegato alla Manovra volto a favorire e incentivare lo sviluppo del mercato dei capitali e potenziare gli investimenti privati nelle imprese italiane.

Nell’ultimo Consiglio dei ministri, il governo ha approvato proprio un disegno di legge che introduce interventi a sostegno della competitività dei capitali. Obiettivo è favorire la quotazione delle società e diffondere l’azionariato della Borsa italiana, anche per sostenere le imprese che puntano a crescere e ad aumentare la propria competitività tramite il ricorso al mercato dei capitali.

Il disegno di legge semplifica le procedure di ammissione alla negoziazione, riduce gli oneri a carico delle aziende che intendono quotarsi ed estende la classificazione di PMI emittenti azioni quotate, innalzando il tetto della capitalizzazione massima da 500 milioni a 1 miliardo di euro. Inoltre, riforma la disciplina degli emittenti di strumenti finanziari diffusi e modifica le regole in tema di responsabilità del collocatore e di offerta fuori sede.

In tema di redazione del bilancio viene poi prevista, per le società aventi azioni su sistemi multilaterali di negoziazione, la possibilità di adottare i principi contabili internazionali. Per facilitare la partecipazione degli investitori istituzionali nei mercati regolamentati viene anche estesa la qualifica di investitore professionale di diritto privato anche agli enti previdenziali privati e privatizzati.

Infine, il governo ha deciso di estendere la possibilità di accedere allo strumento “Patrimonio rilancio”, costituito da Cassa Depositi e Prestiti, alle società nate da fusioni o scissioni ma con bilanci certificati e alle imprese che non abbiamo subito sanzioni o sentenze di condanna.

Il punto su Nadef e Mes

Quanto alla Nadef, i primi dati disponibili sull’andamento dell’economia nazionale per l’anno in corso evidenziano tendenze che il ministro definisce positive e che, pur in un contesto caratterizzato ancora da incertezza, lasciano ritenere che gli obiettivi stabiliti nella nota di aggiornamento al Def dello scorso autunno potrebbero essere raggiunti se non superati, puntualizza.

Infine, un accenno al Mes. “Il tema della riforma del Mes e in particolare il suo utilizzo come sostegno comune, common backstop, al fondo di risoluzione unico dovrebbe però essere inquadrato nell’ambito delle discussioni in corso sulla capital market union e sull’unione bancaria”, dice. “E’ nell’ambito di una complessiva e articolata riconfigurazione degli strumenti in grado di salvaguardare il mercato comune dalle turbolenze dei mercati finanziari che dovrà aver luogo il dibattito anche parlamentare sulla ratifica delle modifiche al trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità”.